Come spesso accade chi aveva messo i remi in barca nel 2018, scoraggiato dai ribassi dei principali mercati borsistici, nel 2019 si è mangiato le mani. Come scrive Marco Frojo sulle pagine del Secolo XIX del 10 luglio scorso “Per le Borse i primi sei mesi del 2019 sono stati i migliori degli ultimi vent’anni”. E a salire non sono state solo le azioni urbi et orbi ma tutte le asset class. Dalle obbligazioni, che molto consideravano “arrivate” alle materie prime, con in testa l’oro, i guadagni sono stati molto elevati.
«Fra i comparti obbligazionari più forti – spiega Salvatore Gaziano responsabile investimenti di SoldiExpert e tra gli esperto intervistati in questo articolo – c’è stato il governativo europeo a lungo termine dopo le parole pronunciate da Mario Draghi in occasione del simposio delle banche centrali a Sintra in Portogallo sulla possibilità di riprendere il quantitative easing. In un clima più favorevole al rischio azionario si poi sono mossi beni i comparti più correlati con le Borse come l’high yield e gli emergenti».


Della nuova primavera dell’obbligazionario hanno approfittato molti clienti della consulenza personalizzata di SoldiExpert che si sono visti inserire questo asset in portafoglio in dosi massicce visto l’ottimo rapporto rischio/rendimento che presentava. Una scelta tattica premiata da risultati corretti per il rischio di tutto rispetto.