Con la lenta risalita del tasso Euribor di 30 punti base rispetto a un anno fa, anche i conti di deposito hanno innescato una decisa inversione di tendenza sul fronte dei rendimenti. Tutti, indistintamente, rendono più di un anno fa e in questo periodo di saldi le offerte non mancano. Le più interessanti come puro rendimento sono quelle di Rendimax di Banca Ifis 3,33% lordo su base annua con vincolo per 18 mesi (che corrisponde a un tasso annuo del 2,43% netto) e di Webank del gruppo Bipiemme che offre a chi apre il conto corrente entro l’8 aprile 2011 un tasso di interesse del 3% lordo (2,19% netto) sulle somme vincolate a un anno.Ma le offerte non finiscono qui. I conti di deposito sono un ottimo strumento per parcheggiare la liquidità in eccesso. Assicurano su qualsiasi somma, depositata per pochi giorni o alcuni mesi, un rendimento positivo e superiore a qualsiasi altra forma di investimento della liquidità battendo come rendimenti e flessibilità titoli di stato, etf e fondi monetari.Sono sicuri perché fanno capo a delle banche e sono protetti dal Fondo di Tutela dei Depositi Interbancari. Certo ci sono dei distinguo perché non tutte le banche sono uguali in termini di solidità e i depositi non sono garantiti all’infinito. Un argomento di cui abbiamo parlato nel passato (nel numero di febbraio 2009) spiegando come funziona questo Fondo ma anche come si tratti di una garanzia che naturalmente funziona fino a quando funziona… Insomma è una protezione ulteriore (rispetto per esempio all’acquisto di un bond corporate o un pronti contro termine) ma nei mercati finanziari di garanzie assolute non ce n’è nessuna.
Quindi se si vogliono depositare somme consistenti e dormire sonni più tranquilli meglio ragionare con la zucca e non mettere i soldi in banche con leverage poco sostenibili. Le nostrane banche italiane (da Che Banca del Gruppo Mediobanca a Rendimax ma anche Sella, Webank e Iwbank) anche se in molti casi fanno meno pubblicità di quelle straniere hanno coefficienti patrimoniali migliori e sono quindi più solide.
Il conto deposito è uno strumento interessante per i tempi ristretti e incerti .Flessibile perché remunera la liquidità fin dal primo euro e su qualsiasi orizzonte temporale (da pochi giorni a qualche mese). Remunerativo rispetto a impieghi alternativi che siano comparabili come i conti correnti e i pronti contro termine offerti allo sportello o i consueti impieghi temporanei della liquidità come i titoli di stato e le obbligazioni a breve scadenza. Purchè il conto di deposito sia vero e non una trappola per le allodole..
Conti di deposito liberi, per chi cerca una sosta
I conti di deposito sono sicuri come i conti correnti essendo protetti fino a 103 mila euro di giacenza dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. E offrono rendimenti di tutto rispetto: dallo 0,73% di Che Banca, Ing Direct e Iwbank e fino all’1,53% di Rendimax. Un bel passo avanti rispetto a quanto la banca remunera la giacenza sul conto. I soldi sono sempre disponibili. Gli unici punti di debolezza sono due. L’importo massimo investibile su questi conti è in alcuni casi molto basso: 50 mila euro o 100 mila euro. E il tasso offerto da alcune banche è solo promozionale, e quindi valido solo per pochi mesi. I rendimenti vanno dallo 0,73% netto (Che Banca, Ing Direct, Iwbank) all’1,46% netto (Sparkasse, Banca Carige, Banca Santander, Banca Sai) Ma l’offerta migliore e non solo in termini di rendimento è quella di Rendimax di Banca Ifis: l’1,53% netto e con la possibilità di richiedere una carta di debito per poter spendere il proprio denaro in Italia e all’Estero e prelevare contante da qualsiasi sportello automatico.
Ragionate con la vostra (di zucca)
La banca ha migliorato nel 2009 rispetto al 2008 la sua leva finanziaria, passando da un rapporto tra totale dell’attivo tangibile e patrimonio netto tangibile del 128,5 a un più contenuto 51 grazie a diverse manovre. Livello comunque molto tirato se confrontato con il 21,4 su cui viaggia la nostrana Intesa Sanpaolo e il 24,4 di Unicredit. La leva finanziaria indica quante volte la banca presta i propri soldi e quindi è un indicatore della vulnerabilità a movimenti avversi del mercato e dei propri debitori. La leva finanziaria dice quanto le attività della banca sono coperte dal capitale. Più è basso questo valore meno la banca corre dei rischi.
Nel 2015, le banche dovranno avere un coefficiente minimo di liquidità rispetto agli impegni finanziari assunti nel breve periodo. Fino ad allora ogni banca può di fatto assumersi i rischi che vuole. E l’escalation in questi anni su questo fronte è stata notevole. Secondo i calcoli dell’Ufficio Studi di Mediobanca la leva finanziaria in Europa è passata da quota 26 nel 1999 a 44 nel 2008. Le attività sono aumentate molto più velocemente del capitale. E banche con leve finanziarie fuori controllo (tra cui Ing ma manche Dexia e Ubs) sono state oggetto di ricapitalizzazioni da parte dei rispettivi Stati.
I rendimenti? Sono molto variabili da banca a banca. La migliore in termini di rendimenti su tutte le scadenze è Rendimax di Banca Ifis (si va dall’1,64% netto a 1 mese al 2% a 12 mesi). Con una promozione lanciata in questi giorni sul vincolo a 12 mesi che assicura un rendimento netto del 3,65% (corrispondente a un tasso netto del 2,43% su base annua).Un’offerta da cogliere solo per chi è assolutamente certo di non aver bisogno del capitale vincolato prima della scadenza visto che Rendimax non consente lo smobilizzo anticipato delle somme vincolate. Se non si ha la certezza di poter bloccare il capitale per questo periodo si possono scegliere vincoli più brevi o scegliere altre banche che come Che Banca del Gruppo Mediobanca offrono rendimenti inferiori ma permettono di interrompere il vincolo prima della scadenza assicurando comunque un tasso di interesse dello 0,73% netto.Interessanti sul piano dei rendimenti (per quanto le banche e il sistema spagnolo in questo momento non sono percepite come il massimo della sicurezza dai mercati) anche le offerte di Banca Santander (1,825% per depositi a 12 mesi e il 2,044% per depositi a 24 mesi) con alcune rigidità: visto che per attivare il deposito occorre fare un unico bonifico e non sono ammessi versamenti successivi. Non molto flessibile nemmeno l’offerta di Barclays che in caso di estinzione anticipata non riconosce il becco di un quattrino.
Con un’operazione di pronti contro termine il Cliente acquista un certo quantitativo di obbligazioni o di Titoli di Stato, con l’impegno della Banca a riacquistarli, a una data predefinita, ad un prezzo più alto di quello pagato. La differenza tra i due prezzi di acquisto e di vendita del pacchetto di titoli rappresenta la remunerazione sull’operazione.
Normalmente le banche offrono come sottostante dell’operazione proprie obbligazioni quindi Che Banca confeziona pronti contro termine con obbligazioni Mediobanca e Fineco con titoli emessi da Unicredito. A differenza dei conti correnti i pronti contro termine non godono della garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Per questo su questi strumenti le banche offrono rendimenti maggiori. Perchè in caso di problemi non c’è nessun ente terzo che faccia da garante ultimo dell’operazione.
La compagnia quindi non riconosce al sottoscrittore del conto Freeedom un tasso di rivalutazione certo trascorso il brevissimo periodo promozionale. Ma lo riconosce a sè medesima: in caso di rendimento positivo della gestione del fondo può trattenere ogni tre mesi o un quinto del rendimento (il 20%) o lo 0,5%. A titolo di esempio, nel caso in cui il rendimento conseguito dal fondo è pari al 4,00%, Mediolanum può trattenere fino allo 0,8%; nel caso il rendimento del fondo è pari allo 0,80%, la trattenuta potrà essere dello 0,5%. Mediolanum ha raccolto 5,8 miliardi lo scorso anno con conto Freedom. La multa quindi che gli ha comminato l’Antitrust di 200 mila euro per «pratica commerciale scorretta» associata a una campagna pubblicitaria ritenuta poco corretta per Freedom non deve avergli pesato molto.
La compagnia, grazie a questo prodotto, è balzata ai primi posti nella classifica italiana del ramo vita. Forse per festeggiare questo successo o per attirare nuovi clienti è nata l’idea di devolvere 15 euro ai bambini di Haiti per ogni conto Freedom aperto perché recita lo slogan della compagnia “Possiamo crescere tutti insieme”. Con 15,00 euro ad Haiti un bambino può andare a scuola per un mese. E grazie ai conti Freedom aperti (secondo i dati di fine dicembre) 1518 bambini di Haiti andranno a scuola per un anno. E la Compagnia (Mediolanum e non tanto la fondazione Francesca Rava) incasserà un altro bel pacco di quattrini grazie agli oltre 5500 conti Freedom che sono stati necessari per sostenere questa iniziativa benefica.
Del resto il prodotto Freedom attira una marea di sottoscrittori. Al 30 settembre 2010 erano oltre 139 mila i conti Freedom aperti di cui circa la metà aperti quest’anno. E Mediolanum ha incassato finora la bellezza di 5634 milioni di euro di premi lordi grazie alla nuova produzione Vita generata dalle polizze abbinate al conto corrente Freedom. Nella relazione semestrale si parla del prodotto per quello che è e si parla dello scopo per cui è stato concepito: vendere polizze vita. Ma nelle pubblicità questo non è poi tanto chiaro visto che il messaggio che si vuol far passare è che Freedom sia un conto corrente. Ma non tutti, anche se hanno frequentato più di un anno di scuola, vanno a leggersi le relazioni semestrali. O a leggere le note e noticine scritte in piccolo. L’importante è “crescere tutti insieme”. Chi più, chi meno…
Cicala o Formica?
Ma è scorretto impiegare simili conti a nostro parere come una vera e propria forma di investimento. Questa “miopia” finanziaria nel tempo può costare, infatti, molto cara. Meglio optare in questi casi per investimenti veri e propri, molto diversificati, e con la possibilità di spaziare su tutti i mercati obbligazionari a livello mondiale, dove si possono trovare temi differenti e rendimenti anche maggiori nel tempo come dimostra l’andamento dei nostri portafogli obbligazionari. Con grande soddisfazione dei nostri Clienti. Che anziché accontentarsi dell’uovo oggi puntano alla gallina domani.