Ma in questa fase di mercato, in cui abbiamo lasciato alle spalle il minimo ciclico ma siamo ben lontani da un nuovo picco di busness, si possono trovare ancora società con valutazioni basse, nonostante il picco di raccolta ordini e quindi di utili futuri sia ancora da venire.
Uno dei casi più clamorosi è dato dal gruppo Danieli, quotato sia con le azioni ordinarie sia con le risparmio, a forte sconto sulle prime (44%, vicino ai massimi storici). La capitalizzazione complessiva del gruppo è pari a poco più di € 1 md, a fronte di una posizione finanziaria netta positiva, ossia cassa netta, per ben € 869 mn. Se è vero che il business della costruzione di impianti su commessa prevede il parziale incasso anticipato per garantire l’inizio dei lavori, è anche vero che la storia ci ha insegnato che
Danieli ha costantemente incrementato la cassa negli ultimi anni, anche in presenza di un portafoglio ordini stabile o calante.
A maggior ragione, invece, se le prospettive cicliche sono di un aumento della raccolta ordini, la cassa netta è destinata a salire ancora. Il titolo vale solo 7 volte gli utili (media tra 9x per le ordinarie e 5x per le risparmio) dell’esercizio che si chiuderà a giugno 2011, e solo ad un EV/Ebitda di 2,5x. Valutazioni molto sacrificate.
A metà ottobre si terrà l’investor day in cui saranno indicati i target Danieli per il 2011; la società storicamente fornisce dei budget prudenti che sistematicamente batte anche ampiamente. E sarà interessante vedere cosa diranno e come reagirà il mercato.
Ha collaborato a questo articolo Emanuele Oggioni, gestore azionario di Saint George Capital Management (gruppo Fondiaria Sai), una società di diritto svizzero con sede a Lugano specializzato nell’asset management