Effetto “cocooning”: non c’è solo chi soffre da questi lockdown. Venditori di mobili, yacht e motoseghe per esempio iniziano a faticare a stare dietro agli ordini

C'è chi soffre e chi da questi lockdown ha guadagnato dio più grazie all'effetto cocooning. Questo e molto altro nella Lettera Settimanale

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La scorsa settimana ha segnato una nuova ripresa del mercato azionario che negli Stati Uniti ha visto celebrare i nuovi massimi storici dell’indice S&P 500 (l’indice Nasdaq è invece ora sotto di circa il 6% dai top).

Mentre in Europa (Gran Bretagna esclusa) e in Italia siamo stati ancora “zonizzati” e rinchiusi, negli Stati Uniti sono state somministrate già oltre 100 milioni di dosi di vaccino e per la grande festa del 4 luglio, l’Independence Day, si conta di ritornare già alla normalità. In Gran Bretagna addirittura già a metà giugno potrebbero essere completamente fuori dal guado.

Sui vaccini l’Unione Europea, secondo l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, ha miseramente fallito per colpa di una burocrazia poco efficiente, senza considerare che nessuna decisione a Bruxelles può essere presa senza unanimità. E, secondo Fitoussi, il problema dell’UE non è stato solo quello dell’eccessiva burocrazia e dello scarso spirito unitario, ma anche il “braccino corto”.

“L’Ue non ha messo i soldi che doveva sul piatto, altri lo hanno fatto, hanno speso di più ma hanno avuto i vaccini e ora stanno meglio. E invece a Bruxelles hanno voluto andare al risparmio. E anche molti Paesi dell’Ue hanno applicato la stessa logica. Faccio notare che comprare decine di milioni di vaccini costa meno di un lockdown. Israele ha pagato i vaccini il 40% in più dell’Ue. Però ora sono tutti vaccinati lì e hanno raggiunto l’obiettivo”.

Almeno Fitoussi dice che Draghi è l’uomo giusto per l’Italia, in questo momento, perché “pragmatico” e non “dogmatico come questa Europa”, perché altrimenti dopo aver letto questa intervista ti passava pure la voglia di voltare questa pagina.

In Italia, e non solo, siamo tornati al “stay at home”, ovvero se possibile non muovetevi da casa (come 12 mesi fa all’inizio della pandemia), ma questa cosa se è vero che ha effetti disastrosi per larga parte dell’economia legata alla ristorazione e all’intrattenimento (musica, spettacoli, sport, cultura..) sta ravvivando interi settori, complice anche una pioggia di benefici fiscali che molti Stati stanno mettendo in campo per cercare di rilanciare l’economia.

Confinati nelle loro abitazioni, i consumatori hanno colto l’opportunità per abbellire le loro case. C’è chi chiama questo effetto “cocooning” ovvero “curare ancora di più il proprio nido” e personalmente ho scoperto questo effetto grazie a mia moglie Roberta Rossi, che già da molti mesi ha iniziato a parlarmi di progetti di ristrutturazione di casa che questa maledetta pandemia le ha messo in testa facendoli diventare di colpo importantissimi.

E’ un fenomeno che abbiamo studiato in questi mesi per alcune scelte di portafoglio ed è quasi planetario.

 

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Le famiglie, infatti, private del ristorante e degli spostamenti, costrette allo smart working tra le quattro mura, non hanno esitato a spendere parte dei loro significativi risparmi per migliorare la propria casa o il proprio giardino.

Lo specialista tedesco di motoseghe e utensili elettrici Stihl (società familiare non quotata) ha raggiunto un record di vendite e ha dovuto istituire anche i turni di domenica per stare dietro alla produzione. Per la prima volta raggiungerà nella storia un fatturato di 4 miliardi di euro con vendite a 2 cifre nell’anno della pandemia.

L’azienda ha beneficiato del fatto che molte persone durante la pandemia erano molto di più a casa e hanno iniziato a dedicarsi di più loro giardini.

Merito anche dell’ad di questa azienda, Bertram Kandziora, che un anno fa, mentre molte imprese interrompevano la produzione per evitare di ritrovarsi con i magazzini pieni, ha invece deciso di continuare a produrre senza soste. Molti concorrenti quando è ripartito il mercato non avevano merce da vendere, Stihl invece sì ed ha anche supportato i venditori con pagamenti dilazionati.

Il settore dell’edilizia è un altro fra i settori decollati, come sapete se vi state interessando al Superbonus 110% per esempio, in Italia; ma anche il settore dell’arredamento sta recuperando velocemente quote di mercato a vedere, per esempio, le quotazioni a Parigi di società quotate del settore come Maison du Monde o Roche Bobois, ma anche delle Piscines Desjoyaux e perfino di Trigano, lo storico marchio francese specializzato nella progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli (camper) e attrezzature per il tempo libero che è tornata ad assumere (e anche in Italia, nello stabilimento in Abruzzo).

E nel campo dell’abbigliamento sportivo la pandemia, dopo un primo momento di shock, ha messo le ali alle società del settore, perché è aumentato il numero di praticanti come l’upgrade ai brand più cari (Adidas, Nike…) da parte dei consumatori e questo fenomeno si sta vedendo in numerosi altri settori (vini e champagne compresi). Chi può spendere sceglie i prodotti di maggiore qualità e più cari ed è disposto a togliersi degli “sfizi” che, in altri tempi, non avrebbe magari fatto, perché sono cambiate le teste di molte persone e anche le priorità.

Un mio caro amico, di cui ero preoccupato per il suo lavoro (venditore di yacht in Florida negli Stati Uniti, la nazione che ha visto il più alto numero di morti per Coronavirus), già questo autunno mi ha stupito dicendomi che la sua società mai aveva venduto così tanto e faceva fatica a stare dietro al lavoro tanto che la sua simpatica compagna (rimasta a casa per la chiusura dei ristoranti in una Miami insolitamente deserta) era ora diventata la sua assistente. Se pensate che questa sia una smargiassata ieri sono stati diffusi i dati consuntivi di Sanlorenzo, società italiana quotata anche a Piazza Affari, specializzata in yacht e superyacht di lusso con sede a pochi chilometri da dove scrivo che ha annunciato per il 2020 un utile netto di 34,5 milioni di euro, in crescita del 27,7% rispetto ai 27 milioni del 2019. E che ha visto negli ultimi mesi un boom di ordini.

 

Tutto questo ci dice che viviamo in un mondo complesso, sia come distribuzione della ricchezza (e non perdetevi questo speciale che abbiamo pubblicato su SoldiExpert Lab, il nostro canale di inFormazione & beneficenza che Paese per Paese dice quanti soldi occorre avere per far parte dell’1% della popolazione più ricca e naturalmente le differenze sono colossali fra nazioni e talvolta anche all’interno degli stessi Continenti) che come preferenze dei consumatori.

Patrimonio necessario per far parte dell'1% delle persone più ricche in un Paese

Se in Italia, nel corso del 2020, la ricchezza è mediamente scesa, in altre nazioni è drasticamente salita e anche nei prossimi anni le prospettive per la creazione di ricchezza e la crescita sono enormi in molte nazioni e la disuguaglianza della ricchezza diventerà ancora più forte a livello globale anche come conseguenza della pandemia di Covid-19. Solo l’Asia secondo uno studio di Knight Frank (agenzia immobiliare internazionale) ospiterà il 24% di tutti i super-ricchi entro la metà del decennio, rispetto al 17% di dieci anni fa.

In Cina si stima che il numero di milionari in dollari salirà dagli attuali 5,8 a 9,1 milioni entro il 2025, ma anche in Europa si assisterà in molti Paesi a una forte crescita dei “ricchi” e super ricchi (UHNWI) in nazioni che non ci verrebbero in mente nei primi posti di questa classifica. Svezia o Polonia per esempio.

Resta anche sui mercati finanziari un detto di Winston Churchill: “L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità”.

Chi investe deve cercare di contenere i pericoli (e senza pensare che tutto è un pericolo) e guardare nel tempo alle opportunità che si formano sempre anche nelle stagioni più fosche.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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