Le norme sul distanziamento sociale anche in fabbrica rischiano di mietere nuove vittime: i lavoratori, che in Giappone temono di essere sostituiti sempre più dai robot, dall’intelligenza artificiale e dagli algoritmi.
Sul Financial Times di oggi Hiroshi Ogasawara, il presidente di Yaskawa Electric, la seconda più grande fabbrica di robot del Giappone, sostiene che in un mondo post Covid-19 dove i lavoratori dovranno mantenere la distanza l’uno dall’altro, la tendenza verso l’automazione non farà altro che accelerare, anche se sul breve termine le previsioni non vanno certo in questa direzione perchè le aziende non hanno soldi in cassa sufficienti per riconvertire massicciamente la produzione.
Il gruppo di ricerca Omdia stima che il mercato dell’automazione industriale globale (che vale 16,5 miliardi di dollari) si contrarrà quest’anno dell’11% perchè le aziende ridurranno gli investimenti per non peggiorare la loro situazione patrimoniale messa a dura prova da minori ricavi e maggiori costi.
A lungo termine però l’automazione tornerà prepotente perchè permette alle aziende di far lavorare in sicurezza il proprio personale ed evitare “vuoti” di produzione.
Anche Toyota ammette che il passaggio alla robotica nelle fabbriche rischia di accelerare a causa della pandemia.
In Giappone, le aziende sono state costrette ad aumentare il lavoro a distanza perchè il governo ha chiesto di ridurre le interazioni faccia a faccia dell’80 per cento. Ma per molte aziende è stato impossibile raggiungere questo target.