Dopo il forte vantaggio ottenuto nel 2020, il settore dell’energia pulita ha recentemente registrato una battuta d’arresto. Gli investitori stanno diventando più scettici? Un articolo del quotidiano tedesco Handelsblatt affronta questo tema come diversi articoli usciti nell’ultima settimana.
Quando si parla di energia pulita si fa riferimento al grande cambiamento che la nostra epoca sta vivendo. Dopo la salita lo scorso anno, molti titoli del settore sostenibile ha subito un duro colpo dall’inizio di quest’anno, come mostra il grafico.
Il produttore statunitense di celle a combustibile Plug Power, ad esempio, è sceso di due terzi dal suo massimo di gennaio.
La stessa sorte è toccata anche ad altri titoli del settore energetico rispettoso del clima. Alcuni operatori di parchi eolici, produttori di celle solari e produttori di turbine come Orstede Vestas sono stati finora tra i grandi perdenti in Borsa nel 2021. Il boom degli investimenti sostenibili è finito? Di seguito è riportata una panoramica di ciò che dicono gli esperti.
Jörg Moshuber, esperto del gestore di fondi Amundi, vede la tendenza intatta e gli ultimi sconti solo come un sano contro movimento dopo una salita sfrenata. Andrew Parry di Newton Investment Management, d’altro canto, ricorda invece la bolla azionaria delle dot-com nata alla fine degli anni ’90 e scoppiata nella primavera del 2000. In considerazione dell’attuale tendenza al ribasso delle azioni verdi, lo stratega è convinto: “Il prezzo di correzione dovrebbe continuare.”
Come mai questa discesa?
Il brusco cambiamento del sentiment è stato innescato da un aumento dell’inflazione e dei rendimenti obbligazionari, soprattutto negli Stati Uniti, che facevano temere un aumento dei tassi di interesse.
Le aziende in forte crescita, soprattutto, sono più vulnerabili, perché il reddito futuro atteso è inferiore se scontato al valore attuale, il che chiaramente deprime le valutazioni “corrette”.
E soprattutto nel settore dell’energia pulita, le speranze di crescita sono estremamente alte.