Investire in azioni: aumentare l’azionario in portafoglio conviene?

In un portafoglio di investimento conviene aumentare l'azionario? Nella Lettera Settimanale Salvatore Gaziano spiega pro e contro di investire in azioni oggi

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Dopo due anni negativi e un 2023 particolarmente brillante torniamo a fare alcune riflessioni, chiedendoci se conviene sempre investire in azioni e, dunque, nel mercato azionario. All’inizio del nuovo anno aumentare l’azionario in portafoglio conviene? Vediamo quando e perché.

Nella scelta di investire in azioni e decidere se conviene aumentare l’azionario nel proprio portafoglio nessun investitore o risparmiatore è uguale all’altro e se la teoria è una cosa, la realtà è cosa ben diversa. Ci sono risparmiatori che, di fronte a lunghe e profonde quanto improvvise discese (dei mercati), riescono a mantenere comunque la calma, altri (indipendentemente dal patrimonio che detengono) vedono vicina la fine del mondo. E questo è un aspetto da non sottovalutare nel valutare se conviene investire in Borsa o meno.

 

 

Investire in azioni conviene?

 

Dopo gli aspetti fondamentali per valutare se investire in azioni conviene o no guardiamo quali sono i pro e i contro nell’avere maggiore azionario in portafoglio.

Storicamente la protezione del capitale si è ottenuta su quasi tutti i periodi storici maggiormente avendo in portafoglio le azioni rispetto alle obbligazioni, ma pagando il dazio di una maggiore volatilità. “No pain, no gain” sintetizzano efficacemente con un gioco di parole gli americani ovvero “nessuna sofferenza, nessun guadagno”.

Quello che è successo negli ultimi 50 anni, e anche 100 e 200 anni, lo conosciamo e non possiamo certo dire con certezza cosa accadrà nei prossimi 10 o 20 anni, ma aiuta a farsi un’idea delle grandezze in gioco.

Questo grafico illustra, per esempio, l’evoluzione di un tipico portafoglio che investe in azioni per il 60% e in obbligazioni per il restante 40% a livello globale, mostrando il patrimonio all’inizio e alla fine del periodo.

Investire in azioni: portafoglio 60% azioni e 40 % in obbligazioni

 

Possiamo poi vedere il rendimento medio annualizzato (TWRR) che è il 6,91%, messo a confronti con i rendimenti ottenuti nei singoli anni nell’istogramma sottostante.

 

Investire in azioni: portafoglio 60% azioni e 40 % in obbligazioni rendimenti annualizzati

 

Inoltre, vediamo l’evoluzione dei rendimenti di questo portafoglio 60% azionario 40% obbligazionario che è arrivato in 10 anni ad un rendimento del 95,09% con un drawdown del 20,43%.

Investire in azioni: portafoglio 60% azioni e 40 % in obbligazioni rendimenti e drawdown

 

 

Prospettive di guadagno: investire in azioni è stata una mossa vincente?

 

Un investitore “sfigato” avrebbe perso, nella peggiore situazione, ossia nel 2022 quando sono scesi contemporaneamente sia il mercato azionario che obbligazionario, il -13,97% , mentre il più “Gastone” avrebbe guadagnato il +20,81% nel 2019.

Un rendimento medio annualizzato del 6,91% ha premiato i maratoneti dell’investimento 60% in azioni e 40% in obbligazioni, ma nel passato il motore obbligazionario ha dato un discreto contributo che oggi è obiettivamente più difficile mettere in conto. E questo è un aspetto da considerare nella decisione di investire in azioni. Il contributo più smilzo che oggi danno le obbligazioni fa presumere che investire in azioni conviene.

 

 

Rendimenti obbligazionari in declino e rischi crescenti

 

Negli ultimi 25 anni un portafoglio obbligazionario composto da bond di tutto il mondo ha ottenuto uno strepitoso rendimento medio del 5,72% pre tax (con un’escursione massima negativa di circa il 9% nell’ottobre 2008), ma oggi un simile rendimento è ben difficile da prevedere considerando, per esempio, che l’ETF iShares Global Govt Bond, una pietra di paragone importante per il mondo obbligazionario su un paniere di 790 bond di mezzo mondo in portafoglio, esprime un rendimento alla scadenza medio ponderato dello 0,59% all’anno su una durata media dei titoli in portafoglio di quasi 9 anni.

Si può, certo, cercare un po’ più di rendimento in altri comparti obbligazionari, ma più salgono i rendimenti potenziali, più inevitabilmente salgono i rischi (e la volatilità assomiglia sempre più a quella delle azioni e il rapporto rischio/rendimenti non è più quello del passato). Aspetto da non sottovalutare perciò se intendete investire in azioni.

 

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Considerazioni attuali: conviene investire in borsa?

 

Ai nostri clienti che ci chiedono il nostro parere rispondo che personalmente mi fido più delle azioni che del debito dei governi e delle imprese, ma ci sono anche considerazioni personali e ragionamenti che ciascuno deve fare e naturalmente il mix 60% azioni 40% obbligazioni era solo esemplificativo (noi possiamo scegliere qualsiasi tipo di diversificazione e introdurre anche altri asset investibili, come facciamo, come oro, materie prime e immobili e questo migliora nel tempo il controllo del rischio) e capire quali sono oggi le grandezze in campo (e sulla base dei numeri e non delle opinioni) penso che sia sempre utile per capire se investire in azioni conviene e se aumentare l’azionario in portafoglio sia la scelta giusta.

 

Rendimenti allettanti: illusioni e rischi

 

Al risparmiatore convinto che conviene investire in Borsa tramite fondi o ETF obbligazionari (o eventualmente con BTP che garantiscono un rendimento del 4% all’anno), magari consigliati da un esperto della Rete, spiegherò come questo approccio possa essere in realtà un’illusione finanziaria, oggi, parlare di rendimenti sicuri e allettanti senza rischi e, se non si capisce bene questo punto, il rischio di farsi portare a spasso (e alla fine tosare) è altissimo.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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