Criptovalute fondi chiusi e crowdfunding secondo “Affari&Finanza”, l’inserto economico del quotidiano La Repubblica, sono le tre sirene da cui gli investitori dovrebbero stare alla larga.
Cosa hanno in comune queste proposte di investimento? Si tratta in tutti e tre i casi di prodotti COMPLESSI e ILLIQUIDI.
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jovanotti non investe nelle criptovalute
Siccome “i soldi in banca non rendono più” sono sempre più gli investitori, anche agèe, che non sono mai più andati molto oltre i Bot e i BTP, a fare domande su “come investire sul bitcoin che lo pubblicizza anche Jovanotti. Lo hai visto su Facebook?”
Ovviamente Jovanotti non investe in bitcoin e di certo non lo pubblicizza, ma persone poco avvezze ai social media cadono in queste trappole ben orchestrate dai pirati del web, che sfruttano l’immagine di persone famose, per attirare i risparmiatori insoddisfatti dei rendimenti attuali e alla ricerca di alternative (nel posto sbagliato).
Come mette in guardia Adriano Bonafede nell’articolo le “sirene promettono, anche grazie a una pubblicità martellante, di far diventare ricchi in poco tempo i sottoscrittori. Insomma, una volta che si è aperta la porta a investimenti molto complessi e rischiosi, rendendo facile il loro accesso a chiunque, dietro l’angolo possono esserci anche disavventure e disastri familiari”.
fondi chiusi: prodotti complessi e illiquidi
Anche nel campo del risparmio gestito fioccano proposte di investimento su prodotti finanziari come i fondi chiusi che un tempo erano riservati a operatori istituzionali e invece oggi, abbassando drasticamente la soglia per accedervi a poche migliaia di euro, si rivolgono anche ai risparmiatori comuni. Questi fondi investono in imprese non quotate, in titoli di debito di piccole imprese e in immobili.
Tutte cose difficilissime sia da valutare sia da liquidare in caso di necessità.
Evidentemente l’eco del disastro provocato dall’investimento in banche non quotate che ha provocato danni ai risparmiatori italiani per decine di miliardi, è stato già dimenticato.
crowdfunding: meglio evitare
Come efficacemente ha puntualizzato Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf, l’Associazione dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, “non è detto che le imprese in cui si investe avranno tutte un domani meraviglioso e magari nemmeno un domani qualunque”.


Per Salvatore Bragantini, ex commissario Consob, occorre “proteggere la gente dalla propria follia. Occorre aprire un controllo sul grado di consapevolezza del rischio quando un risparmiatore retail acquista fondi chiusi o accede a una piattaforma di crowdfunding. Se poi guardiamo alle criptovalute, è una follia permettere di acquistarle anche a chi non sa letteralmente cosa sta facendo”.
Fate girare il post, se volete aiutare un amico prima che faccia una follia!