Il giornalista David Barroux del quotidiano economico e finanziario francese Les Echos propone un articolo incentrato sul grande imprenditore statunitense Jeff Bezos. In un quarto di secolo della sua carriera, il fondatore di Amazon ha contribuito a riscrivere le regole del gioco del capitalismo mettendo il digitale al centro della nostra vita quotidiana e incentrando l’attività della sua azienda sulla diversificazione e sull’attenzione e cura rivolta ai suoi clienti.
Nel momento in cui il fondatore di Amazon si prepara a fare un passo indietro (rimarrà il presidente del Consiglio di Amministrazione ma non il Ceo) in favore di Andy Jassy, si può già guardare alla sua eredità.
In un quarto di secolo di carriera, l’imprenditore americano ha già segnato in modo considerevole la storia del capitalismo moderno contribuendo a portarlo nell’era digitale.
Se la tecnologia digitale e gli Stati Uniti sono diventati o tornano a essere i motori principali dell’economia globale, è perché Jeff Bezos ha aperto la strada riscrivendo le regole del gioco nel mondo degli affari. Di sicuro il suo business ha fatto sì che si possa parlare di un “prima” e di un “dopo” Bezos.
Per approfondimenti sul colosso americano Amazon ti potrebbe interessare anche l’esperienza di un ex Ceo Amazon oppure come Jeff Bezos è diventato l’uomo più ricco.

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Quali sono i tre insegnamenti fondamentali di Bezos?
Orizzonte temporale a lungo termine
Il primo risultato ottenuto dalla rivoluzione di Amazon è che ora, negli Stati Uniti, si può considerare di sostenere aziende promettenti per anni e anni anche se accumulano perdite. Se società come Tesla o Moderna (e non solo) possono accettare scommesse folli e bruciare centinaia e centinaia di milioni di dollari è possibile perché Amazon, sopravvissuta allo scoppio della prima bolla delle dot-com (aziende il cui business è incentrato su servizi web), ha dimostrato a Wall Street che per arrivare al successo a un’impresa va dato tempo. Parecchio tempo.
Il capitalismo americano aveva fretta e Bezos gli ha insegnato a prendersi il suo tempo. L’Europa e la Francia, che non hanno ancora imparato la lezione da questa nuova realtà, rischiano di pagarla cara perché la Cina non ha esitato a trarne ispirazione.
Diversificazione
La seconda lezione dell’ex libraio è che una società non dovrebbe fare tutto ma non dovrebbe nemmeno chiudersi a nuovi possibili business. Amazon ne è l’esempio: nato come semplice venditore di libri ha continuato nel tempo ad espandere i propri orizzonti e diversificare la propria offerta, direttamente o tramite il proprio marketplace.
Chi avrebbe mai immaginato nel 2000 che il principale punto di forza di Amazon sarebbe stato la sua padronanza della logistica o un’attività “cloud” che ancora non esisteva? Dalla sua creazione, il gruppo di Seattle ha aumentato le scommesse, ipotizzato fallimenti, ma soprattutto non si è mai accontentato. Domani Amazon si chiamerà ancora Amazon, ma il profilo del gruppo sarà senza dubbio cambiato notevolmente.
Assistenza clienti
Infine, l’ultima lezione, ma non la meno importante, è che Amazon ha reso il servizio clienti un’arte e ha ridefinito gli standard per tutti i settori. Amazon ha alzato l’asticella aumentando il livello di competizione creando un mondo in cui i clienti non avevano più una sola scelta da fare. Jeff Bezos l’ha capito prima degli altri: la competizione è a portata di clic!