L’Europa può sfuggire alla “giapponesizzazione” della sua economia? A questa domanda prova a rispondere il quotidiano economico e finanziario Les Echos grazie all’articolo del giornalista Guillaume Benoit.
L’Europa ammalata di bassa crescita e inflazione e con l’invecchiamento progressivo della popolazione sembra seguire l’esempio del Giappone in modo preoccupante. Nonostante le rilevanti analogie tra l’economia del Giappone e quella dell’area dell’euro, quest’ultima può ancora sperare di sfuggire a questa stagnazione senza fine.
Il cosiddetto fenomeno della “giapponesizzazione” è uno spettro che incombe sull’economia europea e che, con la crisi dal Coronavirus, è diventato ancora più minaccioso.
In altre parole, gli sforzi della Banca Centrale nel mantenere i suoi programmi di acquisto pandemici, uniti a bassa crescita e deflazione e agli sforzi dei governi, che vanno dai sussidi per l’agricoltura alle riforme fiscali, per incoraggiare i consumi delle famiglie, sono insufficienti per rilanciare l’economia. Per alcuni esperti l’Europa è vicina al punto di non ritorno ma forse è ancora possibile prevenire il peggio.
Stéphane Déo, gestore di Ostrum Asset Management, riconosce che le situazioni attuali dell’Europa e del Giappone si assomigliano ma anche presentano delle differenze sostanziali che fanno sperare che L’Europa non resti bloccata in una spirale deflazionistica.
Il gestore di Ostrum ha messo a confronto gli andamenti dell’economia giapponese e di quella europea a partire da due shock che hanno segnato l’inizio dei problemi: lo scoppio della bolla immobiliare in Giappone all’inizio degli anni 90 e la grande crisi finanziaria del 2008 per l’Europa.
Europa e Giappone: analogie e differenze
1. Crescita e demografia a mezz’asta
La prima analogia tra Europa e Giappone è il fattore crescita. Nel decennio successivo alla crisi giapponese del 1993, il tasso di crescita dell’economia giapponese era solo del 14,4%, ovvero un tasso annuo dell’1,3%. Analogamente nel decennio successivo alla crisi finanziaria, il tasso di crescita dell’economia europea era solo del 15,1%, ovvero un tasso annuo dell’1,4%.
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