Investire in India: continuerà a sovraperformare?

Secondo il premier Modi ci sono tre ragioni per investire in India: democrazia, demografia e diversità. E' proprio così? Leggi l'analisi.

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Molti investitori si chiedono se sia ancora opportuno investire in India, dopo un triennio di performance azionarie decisamente brillanti, oppure se i mercati siano a questo punto pronti ad una pausa nel rialzo e quindi a una flessione delle quotazioni. Nello specifico e nel breve termine questo non è un quesito a cui rispondere con leggerezza. Possiamo però condurre un’analisi sui principali indicatori del paese per fare un quadro indicativo sulle potenzialità e le fragilità della più grande democrazia al mondo.

 

modi: un programma votato alla crescita

 

Il 15 agosto dello scorso anno, nel tradizionale discorso che il Primo Ministro tiene alla nazione nel giorno in cui si celebra l’indipendenza del paese, il premier Narendra Modi ha fatto ai suoi concittadini una promessa solenne e molto audace. Il premier ha infatti affermato che entro il 2047, ovvero nel centenario dalla sua indipendenza, l’India sarebbe diventata un’economia sviluppata. Secondo Modi, il paese presenta tre fattori cruciali per i quali vale la pena investire in India: la demografia, la democrazia e la diversità.

 

l’India dai “fragili cinque” alla quinta potenza mondiale

 

Solo un decennio fa questo scenario appariva impossibile. Nel 2013 la celeberrima banca di investimento statunitense Morgan Stanley inserì l’India fra le cinque economie più fragili dei paesi emergenti, quelle in cui non investire. Oltre all’India componevano il gruppo Brasile, Indonesia, Sudafrica e Turchia. Le cosiddette Fragile Five, in italiano le “Cinque Fragili”, erano state così definite per la loro eccessiva dipendenza dal capitale straniero. Tutte presentavano notevoli disavanzi delle partite correnti e riserve valutarie decisamente basse. Questo le esponeva a molti rischi esterni e rendeva le loro economie vulnerabili ai capricci degli investitori internazionali. 

Invece, dieci anni esatti dopo l’analisi di Morgan Stanley, l’India di Modi è oggi più che mai nel mirino degli investitori internazionali e dei partner che ritengono il paese uno di quelli a maggior crescita al mondo. Non solo un’economia in forte ascesa ma anche una valida alternativa per quelle aziende che cercano di ridurre la loro esposizione alle correnti politiche di Pechino.

Secondo i dati del FMI già dalla fine del 2021 l’India ha superato il Regno Unito ed è oggi la quinta potenza mondiale dopo USA, Cina, Giappone e Germania.

 

investire in India: classe media in rapida ascesa

 

La spinta riformatrice portata avanti nell’ultimo decennio non ha al momento conosciuto sosta, ulteriore fattore che sembrerebbe positivo per investire in India. Anche la pandemia Covid, che ha portato a due interi anni di chiusura delle frontiere del paese, non ha prodotto danni duraturi all’economia che si è ripresa a una velocità sorprendente. In pochi mesi infatti il paese è passato dai 100 mila nuovi casi al giorno del novembre 2020 a poche migliaia nel febbraio 2021. 

Anche il Financial Times, in un suo recente articolo, ha mostrato i notevoli progressi messi a segno negli ultimi dieci anni. Fra questi spiccano i risultati ottenuti in termini di riduzione della povertà, uno dei cavalli di battaglia della politica economica del premier Modi. Il grafico sottostante, elaborato da Soldiexpert SCF in base ai dati pubblicati da Price, centro di ricerca economica e sociale indiano no profit e indipendente, mostra come in un solo decennio la percentuale della popolazione appartenente alla classe media sia cresciuta da poco più del 20% a oltre il 35% del totale con evidente impatto su capacità di spesa e di consumi per alimentare il PIL indiano. Non solo. Le proiezioni demografico-economiche per il 2030 sono ancora più eclatanti.

 

l'aumento della classe media è una delle ragioni per investire in India

 

 

le elezioni del 2024 in probabile continuita’

 

La politica del governo in carica è focalizzata sulla crescita quale veicolo per migliorare il tenore di vita della popolazione, ridurre la povertà e costruire infrastrutture tra cui aeroporti, ferrovie e strade.  Nelle prossime elezioni nazionali, previste tra aprile e maggio, il primo ministro punterà molto sui diversi record ottenuti in campo economico dal suo partito Bharatiya Janata durante i 10 anni di governo.

Inoltre anche i risultati delle recenti elezioni regionali hanno premiato il partito e il premier attuali. Ciò che si prospetta per il voto nazionale sembra in funzione della continuità del governo, fattore solitamente favorevole per investire in India . Considerando quanto è stato fatto fino ad ora, questo risulta molto incoraggiante per gli investitori internazionali. In termini di aspettative infatti sono attese conferme su tutta la linea economica fino ad ora portata avanti. Questo significa misure di sostegno agli investimenti, stabilità del regime fiscale, proseguimento della disciplina di bilancio e politica monetaria indirizzata ad un’inflazione stabile. Viste con lo specchietto retrovisore, le passate flessioni dei periodi pre e post-elettorali sono sempre risultate temporanee ed hanno sempre offerto agli investitori buone opportunità.

 

 

come investire in India

 

Gli strumenti per investire oggi sono molteplici:  sempre più numerosi sono infatti i fondi e gli ETF a disposizione degli investitori. Purtroppo però, come sappiamo, ciò che è accaduto in passato va letto solo in termini statistici e non previsivi, anche perché, nel triennio post-Covid investire in India e nel suo listino azionario è stato molto remunerativo, ma nulla possiamo inferire sul futuro. Le previsioni infatti sono spesso state smentite in passato: come abbiamo infatti visto pochi paragrafi sopra, nel 2013 Morgan Stanley sbagliò clamorosamente il suo scenario sul paese.

Invece, al contrario di quanto accadde dieci anni fa, oggi le previsioni sono molto positive nei confronti del paese ma le aspettative potrebbero rivelarsi clamorosamente errate sul fatto di investire in India.

 

andamento dell'indice azionario indiano Sensex negli ultimi 20 anni

 

investire in India: considerazioni e opinioni

 

Come consulenti indipendenti, noi di Soldiexpert SCF siamo convinti che l’inserimento di ogni classe di investimento sia da valutare accuratamente per ogni risparmiatore in base al suo profilo di rischio e al suo orizzonte temporale.

Inoltre, in base alla nostra esperienza ultraventennale sui mercati finanziari, riteniamo che focalizzarsi su rischi troppo specifici richieda ulteriori approfondimenti sia in termini di tolleranza al rischio sia di diversificazione del portafoglio. Vanno infatti evitate le classiche trappole comportamentali che a volte spingono gli investitori a scegliere ciò che va di moda, o piace in quel momento al mercato, senza le giuste valutazioni in termini di impatto e di potenziale rischio. Ogni cliente è a se e come tale richiede un supporto personalizzato: i mercati emergenti possono essere asset di grande interesse e diversificazione ma non sono strumenti adatti a tutti gli investitori.

Se hai dei dubbi sui tuoi investimenti e vuoi un parere disinteressato chiedici oggi stesso un check up gratuito del tuo portafoglio. Saremo lieti di offrirti un primo consiglio professionale e personalizzato in base alle tue esigenze personali e familiari.  

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Roberta Rossi Gaziano

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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