Che succede sui mercati? Sul fronte bancario a vedere i dati consuntivi del 2017 comunicati in questi giorni da Banca Mediolanum, Monte dei Paschi o Banca Carige emergono luci e ombre
380 milioni di euro è l’utile comunicato a fine 2017 da Banca Mediolanum e curiosamente di segno totalmente opposto è il risultato negativo comunicato da Banca Carige (-380 milioni di euro).
Un confronto impietoso fra nuove e vecchie banche mentre Monte dei Paschi di Siena, fra le più antiche banche del mondo (anno di fondazione 1472 e l’ex numero 1, Giuseppe Mussari tentò pure la strada della commercializzazione delle felpe e del vino con questa data) non ha deluso ancora una volta i ribassisti, diramando i risultati a fine 2017 peggiori delle peggiori attese.
Il quarto trimestre 2017 di MPS si è chiuso con una perdita superiore alle attese a causa delle maggiori rettifiche su crediti e l’istituto senese ha chiuso il 2017 con una perdita consolidata pari a 3,5 miliardi rispetto ai -3,2 miliardi dell’anno precedente. E anche nel quarto trimestre la perdita è risultata sopra le attese degli analisti (-502 milioni contro -238 milioni previsti dalla media delle previsioni degli analisti finanziari) a causa delle maggiori rettifiche su crediti (361 milioni).
La banca tenta di uscire dal guado e con banca Widiba, la controllata digitale, prova a cercare di presentarsi in modo più sexy e appealing ma i ricavi complessivi del gruppo continuano a scendere (809 milioni nel trimestre -2% trimestre su trimestre) e continua a calare anche il margine di interesse come le commissioni (-14% nell’intero 2017) mentre i costi operativi scendono ma non in modo eclatante (-3%).
Per i correntisti di MPS e titolari di bond il fatto che questa banca sia entrata nell’orbita statale è l’unica buona notizia e rassicurazione, mentre chi aveva dato credito al piano presentato dall’ad Morelli di veloce uscita dalle secche ed è rimasto o diventato azionista (il titolo è stato riammesso alle quotazioni con un valore stimato di 4,3 euro e ora ne vale già 3,5) le pene non sembrano mai finire.
Di questo ha parlato Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, durante il consueto collegamento con Caffè Affari su Class CNBC (canale 507 di Sky) condotto in studio da Carlo Cerutti come dei risultati comunicati da Banca Mediolanum, commentando a caldo prima dell’apertura i dati appena diffusi prima delle 9 del mattino da Kering (Gucci) alla borsa di Parigi.
banca mediolanum per le commissioni un’ottima annata
Su Banca Mediolanum “un’ottima annata” per citare un bel fim diretto da Ridley Scott, con Russell Crowe grazie a una raccolta al ritmo di oltre 400 milioni di euro al mese e con circa la metà solo sui fondi Pir legati ai Piani Individuali di Risparmio.
Nonostante questa incredibile potenza di fuoco l’utile netto non è cresciuto rispetto allo scorso anno per effetto del calo del margine di intermediazione e nonostante le commissioni di Banca Mediolanum. Quelle di gestione sono arrivate a quasi 1 miliardo di euro e quelle di incentivo a oltre 200 milioni di euro. Una gioiosa macchina da soldi per gli azionisti di Banca Mediolanum quello del risparmio gestito seppure il 2018 sarà sicuramente molto più sfidante visto che non sarà facile ripetere il successo nella raccolta dei Pir (soprattutto se i mercati saranno più ballerini) e su tutti gli operatori incombe la Mifid2 che dovrebbe rendere i risparmiatori più attenti alla trasparenza e ai confronti sul lato costi e rendimenti.
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