In un mondo sempre connesso la carenza dei microchip si fa sentire

I microchip oggi sono tra i beni più richiesti e si rischia un eccesso di domanda. Chi sono i maggiori produttori della nano tecnologia?

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La carenza globale di microchip nelle fabbriche di automobili ha confermato i timori condivisi da Washington a Pechino, passando per Parigi e Bruxelles. Senza questi minuscoli componenti, a volte delle dimensioni dell’unghia di un bambino, in molti settori non accade nulla.

La chiusura ad inizio 2021 delle linee di produzione di General Motors, Ford, Renault o addirittura PSA, per mancanza di chip elettronici essenziali per fari o airbag, ha finalmente fatto capire al mondo la portata di questo fenomeno.

Sul tema interessanti articoli di Bloomberg, Les Echos e Le Monde.

La crisi ha sollevato una domanda fondamentale per i responsabili politici, i clienti e gli investitori: perché non possiamo semplicemente fare più chip?

La risposta è: produrre chip è incredibilmente difficile e diventerà sempre più difficile. Inoltre, ci vogliono anni per costruire fabbriche per la produzione di semiconduttori oltre che a miliardi di dollari. L’ex capo di Intel Craig Barrett ha definito i microprocessori della sua azienda i dispositivi più complicati mai realizzati dall’uomo.

Questo è il motivo per cui i paesi affrontano tanta difficoltà nel raggiungere l’autosufficienza dei semiconduttori. La Cina ha definito l’indipendenza dei chip una delle massime priorità nazionali nel suo ultimo piano quinquennale, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso di costruire una catena di approvvigionamento americana sicura rilanciando la produzione nazionale. Anche l’Unione Europea sta pensando a delle misure per dotarsi di una fabbrica all’avanguardia entro il 2030: per i chip è pronta a spendere dai 20 ai 30 miliardi di euro.

L’Europa attualmente rappresenta meno del 10% della produzione globale di chip, sebbene sia in aumento rispetto al 6% di cinque anni fa. Vuole aumentare questa cifra al 20% e sta valutando di investire 20-30 miliardi di euro (24-36 miliardi di dollari) per realizzarlo.

Il gigante tecnologico statunitense Intel si è offerto di aiutare, ma chiede 8 miliardi di dollari in sussidi pubblici per la costruzione di una fabbrica di semiconduttori in Europa.

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