La domanda del nostro lettore su Mediolanum 2%
Buongiorno,
vorrei chiedervi un parere su un investimento che vedo pubblicizzato su molti quotidiani, siti internet e anche in radio. Si tratta di Mediolanum 2%. Cosa ne pensate? I guadagni che pubblicizzano sulle somme vincolate sono reali?
Risponde Roberta Rossi, consulente finanziario indipendente SoldiExpert SCF
Gentile lettore,
la nuova campagna pubblicitaria messa in piedi da Banca Mediolanum per invitare i risparmiatori ad aprire un conto corrente è veramente imponente: 8.000 spot televisivi, spot su 6 radio nazionali, annunci pubblicitari a pagina intera su 8 dei principali quotidiani, banner sui principali siti, portali e sui social network, oltre ad affissioni negli uffici dei consulenti finanziari del territorio.
Una vera e propria macchina da guerra che costerà qualche milione di euro a uno dei big spender finanziari del Paese: il budget pubblicitario di Banca Mediolanum per il 2020 è di 15 milioni di euro. Non stupisce quindi che abbia visto in giro la pubblicità di questa offerta, che è riservata ai nuovi clienti di Banca Mediolanum o ai già clienti che apportano nuova liquidità.
Il tema della campagna pubblicitaria è contrapporre l’offerta bancaria attuale, caratterizzata da tassi sempre più bassi e costi sempre più alti dei conti correnti, per far emergere per contrasto la generosa offerta di Banca Mediolanum “che ti dà di più: il 2% sulle nuove somme vincolate a 6 mesi” recita la pubblicità.
Guadagnare il 2% all’anno senza rischi oggi sembra un miraggio. E infatti in un certo senso lo è. Con i tassi negativi imposti dalla BCE sulla liquidità, le poche banche che ancora offrono una remunerazione positiva sul conto (corrente o di deposito) non sono benefattori dell’umanità, ma hanno un loro preciso tornaconto.
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Si tratta infatti di istituti che raccolgono denaro per investirlo, accollandosi ovviamente dei rischi nel farlo. Si va dalla raccolta di denaro finalizzata a erogare il credito al consumo (quindi a prestare soldi a chi compra la macchina, le vacanze, il divano o la cucina a rate) a chi usa la liquidità raccolta per comprare a prezzi da liquidazione totale pacchetti di prestiti che per le banche risultano inesigibili pensando di riuscire a recuperarne una parte (i famigerati NPL, non performing loans).
CONTO MEDIOLANUM 2%: CONVIENE?
C’è poi chi come Banca Mediolanum oggi, ma in passato anche Che Banca o lo stesso capostipite del settore in Italia, il Conto Arancio di Ing Direct, hanno seguito questa strada di fare offerte di remunerazione della liquidità fuori mercato, per conoscere nuovi clienti e al termine della promozione offerta, proporre al sottoscrittore del conto fondi, polizze e qualsiasi prodotto di risparmio gestito. La classica offerta civetta si diceva una volta per accalappiare nuovi clienti e contando sul fatto che, su 100 che aprono il conto, se poi anche solo 30 si convertono in clienti e gli altri 70 magari lasciano il conto aperto, ci si rifà con gli interessi della spesa e soprattutto si forniscono in questo modo alla propria forza vendita un bel numero di “contatti” (se avete visto quel capolavoro di film che è “Americani” ambientato proprio nel mondo della vendita capirete ancora meglio perchè è importante avere i “contatti”).
Terminato il periodo dell’offerta, s’inverte il gioco delle parti: se chi ha aperto il conto sottoscrive un prodotto finanziario (una gestione patrimoniale, una polizza o acquista dei fondi), il guadagno sicuro diventa quello della banca, grazie alle commissioni di gestione che incassa ogni anno sui fondi o polizze venduti, mentre il rischio che i mercati salgano o scendono e che guadagni o perda se lo accolla il sottoscrittore del prodotto finanziario.
MEDIOLANUM 2%: PERCHE’ GUADAGNI MENO DI QUANTO PENSI
Per quanto riguarda l’offerta di Banca Mediolanum di un “2% annuo sulle nuove somme vincolate a 6 mesi” possiamo dire con certezza che il 2% non è il guadagno che pensano di conseguire la maggior parte dei potenziali clienti o quello che effettivamente si porteranno a casa. La colpa? Un mix di ignoranza del sottoscrittore e di abilità nello storytelling.
Mediolanum 2% non è un conto deposito ma un vero e proprio conto corrente su cui viene offerto un servizio di deposito a tempo. Il tasso pubblicizzato sul deposito a tempo è annuo e lordo. Sul deposito a tempo si può investire da 1.000 a 500.000 euro. Per capire quanto rende veramente questa offerta di Banca Mediolanum proviamo a fare due conti ipotizzando di investire 100.000 euro.
Quanto guadagna chi apre questo conto corrente con Banca Mediolanum e vincola per sei mesi i soldi? Il 60% in meno di quanto pensa
Il nuovo correntista di Banca Mediolanum che investe 100.000 euro allettato da questa promozione del 2% pensa probabilmente, dopo un anno, guadagnare 2000 euro. Sarebbe molto bello, ma non è così.
Il 2% è un tasso annuo ma il deposito vincolato dura solo sei mesi. Quindi bisogna dividere per metà quello che si pensava di guadagnare. Ma non è finita qui. Perchè il tasso pubblicizzato è due volte lordo: ci sono le ritenute fiscali (una mannaia: il 26% sugli interessi maturati) e l’imposta di bollo (0,2% su base annua).
MEDIOLANUM 2%: INTERESSI TASSATI AL 26%
Siccome il 2% è un tasso annuo ma il deposito vincolato è per sei mesi, iniziate a dividere per due i 2000 euro che già pensavate di esservi messi in tasca senza correre alcun rischio (perchè come dice la pubblicità Banca Mediolanum è una banca solida). Ma togliere il 50% a quanto pensavate di guadagnare è solo la prima operazione che dovete fare, perché non guadagnerete su questa operazione nemmeno 1.000 euro. Pur avendone investiti 100.000.
Sugli interessi maturati, c’è la tassazione: il 26% del guadagno va allo Stato. Dove sta scritto? Praticamente da nessuna parte in cui un risparmiatore medio sia in grado di guardare e capire.
Tutti gli interessi sui conti deposito hanno questo regime fiscale infatti su qualsiasi sito di comparazione dei conti deposito correttamente si mostra per ogni proposta sia il tasso lordo sia il tasso effettivo che è quello che al netto delle tasse (del 26%) e di altre spese (come l’imposta di bollo del 2 per mille) si porta a casa il sottoscrittore.
Togliete quindi, a causa della tassazione dai mille euro, che sono già la metà di quanto pensavate di guadagnare, altri 260 euro di ritenute fiscali.
Vi sono rimasti 740 euro: il 60% in meno di quanto probabilmente pensavate di guadagnare.
Probabilmente se vi avessero detto o scritto che avreste guadagnato lo 0,74% su questo Mediolanum 2% non lo avreste trovato così allettante.
Però certo fare una pubblicità con scritto MEDIOLANUM 0,74% non è così figo come dire il 2%.
E ALLA FINE ARRIVA LUI (O LEI)
Peccato che nelle pubblicità ci sia scritto solo che il tasso è lordo e non che bisogna pagare le tasse del 26% sugli interessi maturati: secondo me sarebbe stato più chiaro a tutti. Non solo a chi è un esperto del settore. Facendo come la sottoscritta da quasi vent’anni il consulente finanziario indipendente.
Naturalmente è tutto legale, compreso il fatto di non dire papale papale che sugli interessi corrisposti sul conto si pagherà il 26% di tasse. E poi cosa succede trascorsi sei mesi? Il conto smette di fruttare interessi e a quel punto, ma probabilmente molto prima, il Family Banker di Banca Mediolanum sarà già partito all’assalto con un ricco catalogo prodotti con incorporate robuste commissioni di gestione e quant’altro, per recuperare in qualche modo quanto siete costati alla banca nell’era dei tassi zero per la remunerazione della liquidità che vi dato, per il conto corrente (gratis per un anno) e la carta di credito gratuita (per il primo anno).
Come si dice sempre nel nostro settore in finanza non esistono pasti gratis e contate che qui vi hanno dato l’antipasto, il primo e pure il dolce : )
Per l’arrosto siete sempre in tempo: basta smettere di parcheggiare i soldi sui conti deposito facendo surfing tra le varie offerte e iniziare seriamente a investire i vostri soldi con un orizzonte temporale un po’ più lungo del semestre.
E’ una strategia furba quella di fare “surfing” o “zapping” fra le varie offerte civetta che magari le banche lanciano per attrarre nuovi clienti? Nel breve sembra di sì e di aver risolto un problema ma nel tempo assolutamente no.
Se negli ultimi 12 anni un risparmiatore avesse fatto “surfing” o “zapping” ogni 6 mesi o 12 mesi fra le offerte “migliori” dei conti deposito al di là dello sbattimento di cambiare decine di banche (e rischiare prima o poi di restare con il cerino in mano perchè prima o poi e speriamo naturalmente più poi possibile purtroppo accadrà e non ci sarà il FIDT che interverrà) si è realizzato veramente una gestione efficiente dei propri risparmi? No. Perchè se va bene parcheggiando i soldi su un conto deposito si sarà portata a casa una rivalutazione pari all’inflazione e in termini di potere d’acquisto reali non si avrà più capitale di prima (e nella maggior parte dei casi un capitale inferiore) mentre in questi 12 anni se si fosse investito sull’azionario o sull’obbligazionario i ritorni reali sarebbero stati nettamente positivi (e ben superiori all’inflazione) salvo certo non investire in modo squilibrato o con prodotti e strumenti inefficienti e farciti di super commissioni ovvero aver ricevuto spesso una consulenza finanziaria in evidente conflitto d’interessi.
P.S.
Non siamo i soli a pensarla così…il 27 gennaio 2020 Ferruccio De Bortoli, nel suo editoriale per il CorrierEconomia, ha invocato maggiore trasparenza sul vero guadagno finale di un conto deposito con un rendimento pubblicizzato del 2%. “È ancora troppa – secondo De Bortoli – l’approssimazione se non la disinvoltura con la quale vengono presentate e pubblicizzate formule di investimento…In questi giorni sono numerose le offerte per conti di deposito della liquidità con la promessa di rendimenti del 2 o più per cento…Tutto legittimo per carità, ma un filo, appena un filo di maggiore trasparenza non guasterebbe. Basta dare un’occhiata al sito Confrontaconti.it per avere un’idea della differenza tra lordo e netto sui conti di deposito vincolati…Le offerte, come si è già detto, sono legittime e allettanti ma, a regime, il trattamento rischia di essere assai più modesto se non deludente….Nel credito al consumo o per i mutui la distinzione tra tassi nominali ed effettivi globali rappresenta un’informazione preziosa (e ci sarebbe da eccepire su Taeg così elevati con tassi sotto zero, ma è un altro discorso). Sarebbe troppo chiederlo anche per queste forme di impiego della liquidità? “ E’ evidente secondo De Bortoli lo scopo di queste promozioni quando scadono. “Ecco allora che il «saldo promozionale» rivela tutta la sua natura: la capacità di attrarre nuova clientela su prodotti che certamente hanno commissioni più elevate.”



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