SAES GETTERS OVVERO SE LA MEMORIA NON INGANNA

La società italiana specializzata in applicazioni tecnologiche ha chiuso sopra le stime il primo trimestre grazie al business dei semiconduttori e a quello delle memorie di forma. Ma è soprattutto su questo settore che si gioca il futuro con numerosi nuovi brevetti sfornati a getto quasi continuo nel segno dell’innovazione

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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Il nome riporta a una società estera ma in realtà la società è italianissima seppure esporta quasi il 100% della produzione e Saes sta per : «Società apparecchi elettrici scientifici». Per molti anni i “getter” sono stati la specialità della casa, la nicchia di cui questa società è diventata quasi monopolista mondiale: dispositivi che fanno funzionare i tubi a raggi catodici, quelli dei televisori di una volta, rimpiazzati oggi dagli schermi piatti a cristalli liquidi.

Una tecnologia del “vuoto” che ha contribuito in modo determinante al successo internazionale di questa azienda ma che da punto di forza poteva trasformarsi in un un punto di debolezza col passaggio a un’altra tecnologia (si pensi in altro campo a quello che è successo a Mivar) che cambiava completamente le preferenze dei consumatori.

Basta guardare i bilanci di Saes Getters per rendersi conto di questa mutazione: nel 2007 il fatturato di questa società era di 167 milioni di euro di cui il 65% derivante dall’area “information display”; a fine 2010 il fatturato totale era sceso a poco più di 140 milioni di euro di cui poco più di 12 milioni di euro nell’”information display”: meno del 9%.

Un andamento in picchiata che avrebbe “ucciso” molte società (quotate e non) ma non Saes Getters che in questi anni si è contraddistinta per una continua attività nella ricerca e sviluppo e nello sviluppo di nuovi brevetti (ne possiede oltre 350, vedi la tabella sotto per visualizzare in quali settori). Inoltre i soldi accumulati nei periodi di vacche grasse sono stati utilizzati per acquistare società in settori ritenuti di particolare interesse e sviluppo.

Risultato: l’ex produttore leader leader mondiale di getter ha cambiato quasi completamente perimetro di attività, diventando anche  produttore di componenti per le lampade che retro illuminano gli schermi piatti e soprattutto a produttore di materiali avanzati destinati a vari usi industriali, come film sottili per sistemi microelettromeccanici, cristalli per dispositivi optoelettronici per laser e per diagnostica medicale, cristalli ottici (che verranno impiegati sempre più nei televisori Oled), leghe a memoria di forma che hanno in particolare la caratteristica della superelasticità e riacquistano la forma predefinita. In pratica al di sotto di una certa temperature queste leghe mantengono un effetto memoria che consente loro dii tornare alla forma originaria e scaldandole ritornano così alle origini (a questo link del sito di Saes Getters è possibile vedere alcuni esempi di funzionamento di queste memorie di forma)

Avete presente quei cucchiai che al semplice tocco di maghi e illusionisti si piegano “magicamente” per poi tornare allo stato precedente come se nulla fosse accaduto? Esistono delle leghe (nichel e titanio per esempio) che consentono proprio questi “giochetti” ma il loro utilizzo è sempre più esteso e soprattutto nobile visto che sono sempre più utilizzate per realizzare oggetti per la chirurgia, nell’industria dei microprocessori, nel settore automobilistico o nel campo degli arti biomeccanici e dell’industria in generale.

Il peggio è passato e si può dire che per Saes Getters è iniziato un nuovo ciclo? E’  l’argomento che affrontiamo nel prosieguo in questo Report…

I primi tre mesi dell’esercizio 2011 sembrano confermare positivamente questa impressione e i nuovi “motori” tecnologici sembrano iniziare a produrre risultati apprezzabili. La crescita delle nuove tecnologie dovrebbe sostenerne lo sviluppo e sono legate sia allo sviluppo degli schermi Oled, che andranno a sostituire i plasma e gli Lcd, sia dalla domanda in aumento di tecnologie Mems o di metalli speciali, nei quali la società è già una realtà di eccellenza grazie ai brevetti acquisti e dalla acquisizioni importanti realizzata in questo settore negli ultimi anni per riposizionarsi completamente sul mercato.

Il primo trimestre 2011 ha mostrato un fatturato consolidato del trimestre pari a 38,6 milioni di euro, in crescita del 21,8% rispetto a 31,7 milioni di euro del primo trimestre 2010 (l’effetto cambi positivo pari all’1,6%). E così la crescita del fatturato in tutti i comparti ha completamente riassorbito il calo del settore LCD, che registra volumi ormai irrilevanti (è arrivato al 2.7%% del fatturato). Cresce anche l’utile  industriale lordo consolidato a 15,9 milioni di euro (41,1% rispetto al fatturato), in crescita del 6,3% rispetto ai 14,9 milioni di euro (47%) del primo trimestre 2010 e la marginalità.

L’utile operativo consolidato nel primo trimestre è, infatti, pari a 3,7 milioni di euro (9,7% dei ricavi consolidati) in crescita del 68,9% rispetto ad un utile operativo di 2,2 milioni di euro nel primo trimestre 2010 (7% dei ricavi consolidati) mentre l’utile netto consolidato raggiunge gli 1,4 milioni di euro, quasi triplicato rispetto a 0,5 milioni di euro del primo trimestre 2010

E’ stato soprattutto il fatturato consolidato della Business Unit Industrial Applications a generare i migliori risultati in assoluto con un fatturato in aumento del 45,1% rispetto all’esercizio precedente a  a 27,1 milioni di euro grazie soprattutto all’incremento delle vendite nel settore della purificazione dei gas (Business Semiconductors), i cui ricavi sono più che raddoppiati (+129%) consolidando il  trend di crescita dello scorso esercizio. Ma anche  il comparto delle lampade evidenzia ricavi in  continua crescita (+24,9%) principalmente per effetto delle maggiori vendite di dispensatori per  lampade fluorescenti favorite dalla tendenza del mercato ad adottare soluzioni altamente precise e a basso dosaggio di mercurio, caratteristiche proprie dei dispensatori SAES Getters.

Ma molto bene si è comportato anche la divisione dedicata alle memorie di forma  (Shape Memory Alloys) che è ancora una business unit che produce un fatturato relativamente basso (nel primo trimestre 2011 è pari a 10,3 milioni di euro, rispetto a 7,8 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010) ma che cresce senza soste. In aumento nel primo trimestre sono soprattutto le vendite di semilavorati, che hanno registrato una crescita percentuale superiore alla crescita delle vendite di componenti soprattutto nel mercato europeo.

L’utile industriale lordo della Business Unit Shape Memory Alloys è stato pari a 3,1 milioni di euro nel primo trimestre 2011, percentualmente corrispondente al 29,5% del fatturato, in crescita rispetto a 2,1 milioni di euro del primo trimestre 2010 (pari al 26,6% dei ricavi). L’utile operativo della Business Unit Shape Memory Alloys è stato pari a 0,7 milioni di euro nel primo trimestre 2011 (6,6% dei ricavi consolidati), rispetto a una perdita operativa pari a 0,6 milioni di euro del primo trimestre 2010. L’incremento nell’utile industriale lordo, combinato con il contenimento delle spese operative (scese da  2,7 milioni di euro a 2,4 milioni di euro), consente di chiudere il trimestre con un risultato operativo positivo.

Cosa aspettarsi per il futuro di questa società?



Il “cambiamento” di pelle di Saes Getters inizia a essere visibile e promette nei prossimi esercizi quindi di diventare più significativo per quanto ritornare ai livelli di redditività del passato (quasi 35 milioni di euro l’utile di esercizio nel punto massimo ovvero nel bilancio 2006) sarà questione (se le cose vanno bene) di almeno un lustro.

Dopo lo shock del bilancio 2009 (chiuso con una perdita di 26 milioni di euro su un fatturato in calo del 18%), il più brutto della storia di Saes Getters, la società di Lainate (Va) sembra aver ripreso il timone con un ritorno all’utile netto nel 2010 (circa 3 milioni di euro) che potrebbero diventare quasi 8 nell’esercizio in corso (la società oggi capitalizza circa 160 milioni di euro) e secondo Intermonte che è “specialist” sul titolo con la previsione di un utile netto di circa 13 milioni di euro nel 2013 su un fatturato stimato in 160 milioni di euro (con un ebitda di 34 milioni di euro) grazie alle buone performance del settore dei semiconduttori e allo sviluppo commerciale della tecnologia Oled che dovrebbe essere adottata in un gran numero di dispositivi: dalle nuove televisioni ai nuovi tablet come nel settore delle lampade per illuminazione domestica.

La nuova tecnologia Oled promette nel futuro di sostituire quella attuale LCD quando saranno risolti alcuni problemi e soprattutto il prezzo inizierà a essere competitivo soprattutto nei grandi formati. Si tratta di display che non devono essere illuminati da luce esterna, in quanto la creano direttamente loro.

Le applicazioni dei pannelli Oled promettono meraviglie come un forte risparmio di energia, una visione e luminosità ancora migliore, schermi straordinariamente sottili, la possibilità di avere schermi flessibili e perfino trasparenti. E il boom di questi prodotti potrebbe manifestarsi già nel 2013-2017 rispetto al 2015-2020 se le previsioni verranno centrate.

E’ quindi sul pedale dell’innovazione che Saes Getters sembra pigiare sempre di più per riconquistare il fatturato (e la redditività) perduta, diversificando il portafoglio clienti e prodotti.

La società punta poi forte sulle leghe a memoria di forma (SMA) e si stanno testando secondo quanto è stato spiegato agli analisti oltre una dozzina di  applicazioni con potenziale ciascuno da 20-30 mln di ricavi ciascuna. Naturalmente non tutti questi brevetti si tramuteranno in denaro sonante ma il numero uno di Saes Getters, l’amministratore delegato Massimo Della Porta,  confida che almeno due-tre applicazioni di quelle che stanno realizzando finiranno sul mercato.

Questo tipo di tecnologia ha di fronte, infatti, diverse barriere di tipo culturale (la diffidenza verso il nuovo) e di concorrenza dato che chi produce le soluzioni oggi adottate di fronte a una nuova invenzione che potrebbe soppiantare la vecchia reagisce solitamente con un abbassamento drammatico dei prezzi.

Fra i brevetti che si stanno mettendo a punto ci sono comunque applicazioni di particolare interesse come per esempio uno stabilizzatore fotografico per smartphone (il principio del giroscopio sviluppato proprio da Saes Getters e poi ceduto a Stm che consente di inclinare e ruotare lo schermo), delle cuffie con fili a memoria di forma (mai più i fili annodati) o nel settore del riscaldamento delle speciali molle per gli impianti condominiali per gestire l’acqua potabile e il riscaldamento in maniera più risparmiosa.

Quello del risparmio energetico è uno degli obiettivi del nuovo corso di Saes Getters dato che anche nel settore solare la società ha sviluppato una tecnologia per grossi impianti solari che permetterebbe di ingabbiare l’energia creata di giorno e rilasciarla di notte on demand.

Tutte novità che potrebbe riportare la luce in modo più significativo sui conti di Saes Getters che resta una delle società italiane tecnologiche più interessanti (è stata anche la prima nostra società a quotarsi sul Nasdaq da cui poi si è delistata nel 2003) e sui cui potrà essere interessante seguirne gli sviluppi nei prossimi mesi.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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