STM ovvero Sic Transit Mundi. GLORIA E VICISSITUDINI DI UN EX REGINA DI PIAZZA AFFARI

Una società  che nel 2000 e dintorni è stato fra le regine di Piazza Affari ma poi ha visto precipitare le quotazioni quasi senza sosta. Nell'ultimo decennio Stm Microelectronics ha dimostrato essere non solo uno dei titoli più scambiati ma anche uno dei più presenti nei portafogli dei piccoli e medi risparmiatori. ma questa fiducia non è stata ripagata con le quotazioni del titolo che hanno subito una perdita di oltre il 95% prima della risalita degli ultimi mesi.

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Sic transit gloria mundi (ovvero in senso lato “Come sono passeggere le cose del mondo”) è una celebre locuzione  in latino che bene potrebbe adattarsi al titolo STM Microelectronics. Una società  che nel 2000 e dintorni è stato fra le regine di Piazza Affari ma poi ha visto precipitare le quotazioni quasi senza sosta.

Per il tipo di attività  di cui si occupa, componenti elettronici, Stm rappresenta, infatti,  uno dei titoli più ciclici tra quelli quotati a Piazza Affari ma al tempo della new economy sembrava che nulla potesse fermare la crescita di questo titolo sia come fatturato che come quotazioni sospinto da una  domanda senza fine.

L’andamento economico, pertanto, diventa di fondamentale importanza per aumentare le vendite e i margini ed è inutile dire che tutto cir che è successo negli ultimi anni non ha portato guadagni a quanti hanno puntato su Stm nel lungo periodo. E dire che il titolo continua ad essere uno dei più presenti nei portafogli di piccoli e medi investitori che cercano di guadagnare, anche, grazie alle oscillazioni che ne caratterizzano l’andamento e che sono superiori alla media dei titoli quotati a Piazza Affari.

Ma molti, anzi moltissimi, ci hanno rimesso le penne per andare contro una legge della finanza sacrosanta ma poche volte applicata, soprattutto dai piccoli investitori: mai innamorarsi di un titolo e soprattutto mai (tranne in casi molto rari) procedere a mediare il prezzo di carico raddoppiando l’esposizione su un titolo.

Sorta nel 1987 dalla fusione tra la Società  Generale di Semiconduttori (SGS, azienda di microelettronica dell’IRI) e la divisione dei semiconduttori della francese Thomson, Stm rappresenta attualmente uno dei più grandi produttori mondiali di componenti elettronici, usati soprattutto nell’elettronica di consumo, nel settore auto, nelle periferiche per computer, nella telefonia cellulare e nel settore cosiddetto “industriale. È presente principalmente in Italia ad Agrate Brianza, Cornaredo (Castelletto), Catania e Arzano e all’estero in Francia, Malta, Stati Uniti, Cina, Marocco, Singapore e Malesia. È oggi guidata da Carlo Bozotti dopo che Pasquale Pistorio, il cui mandato è terminato lo scorso 18 marzo 2005, ha assunto la carica di Presidente Onorario. Le azioni della Società  sono quotate al New York Stock Exchange, all’Euronext Paris e alla Borsa Italiana.

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Alla pubblicazione dei dati del primo trimestre 2010, avvenuto qualche giorno fa, il titolo in Borsa ha subito numerose vendite. E’ vero che la compagnia italo-francese ha annunciato, per questo periodo, un ritorno all’utile a 57 milioni di dollari rispetto alla perdita di 541 milioni del pari periodo dello scorso anno e ricavi in crescita del 40,1% a 2,325 miliardi, ma la comunità  finanziaria si attendeva di meglio.

Grazie comunque alla ripresa economica di cui sta beneficiando il settore dei semiconduttori e alla forza del dollaro, il management di Stm ha anticipato i target di redditività  di medio termine che saranno invece raggiunti nei prossimi 2-3 trimestri.

Le scorte presso i distributori sono sempre basse e la crescita dei ricavi, a parità  di cambi, sarà  nella parte alta del range indicato in precedenza (+6/12%) nel secondo trimestre dell’esercizio in corso. La fiducia nella ripresa è testimoniata dal fatto che si procederà  a un aumento degli investimenti e che la capacità  produttiva sarà  aumentata del 20% entro il la fine dell’anno.

Intanto notizie contrastanti provengono da varie parti d’Europa e stanno a sottolineare quanto sia incerta la ripresa economica. Se da una parte uno dei maggiori clienti di Stm, Nokia, ha tagliato le stime di vendita per i prossimi tre trimestri, dall’altra Intel ha corretto al rialzo la propria stima per quanto riguarda tutti i margini attesi per l’intero esercizio in corso.

Ma le quotazioni del titolo in Borsa languono e la fiducia degli investitori va ora riconquistata con i fatti e non con le parole. Come si può vedere dal grafico sottostante gli ultimi 10 anni per Stm sono stati avari di soddisfazioni con il titolo in Borsa che è passato dai 77 euro circa dell’anno 2000 agli attuali 6,5 euro con una discesa di oltre il 90%.

Ma è vero anche che nell’ultimo anno le cose per gli investitori sono migliorate poichè il titolo, solamente a marzo del 2009, quotava addirittura sotto i 3 euro. Ma molta acqua deve passare sotto i ponti prima che il valore della società  possa tornare agli splendori di 10 anni fa e, soprattutto, molti passi in avanti deve fare l’economia per dare la possibilità  ad alcuni settori, come quello in cui opera Stm, di ricominciare a crescere in maniera decisa e costante.

Dal punto di vista tecnico le quotazioni del titolo sono state respinte dalla resistenza, molto forte, che attualmente staziona attorno agli 8 euro, mentre la perdita del supporto a 6 euro potrebbe far precipitare il titolo fin poco sopra ai 5 euro. I volumi, tendenzialmente molto elevati, sono al momento sotto la media e cir comporta una stabilizzazione delle quotazioni tra i 6 e i 7 euro con questa fascia che potrebbe essere persa solamente con un aumento degli scambi, una eventualità  molto remota se si considera che siamo in prossimità  dei mesi estivi.


Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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