Ne hai sentito parlare ma non sai esattamente gli ETF cosa sono? Allora sei capitato nel posto giusto.
Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti finanziari che ti permettono di investire in un intero mercato, settore o trend negoziando un unico strumento. Con un unico codice ISIN che puoi inserire nella tua piattaforma di trading, con un ETF puoi investire nelle più importanti società di un settore o un Paese che ritieni salirà in Borsa.
Un unico ETF racchiude migliaia di strumenti di investimento
Puoi pensare agli ETF come una “scatola” che contiene al suo interno molti titoli diversi: acquistando una sola quota, ottieni un’esposizione a tutte le attività presenti nell’Exchange Traded Fund che hai scelto.
Oggi esistono ETF che investono in qualsiasi ambito finanziario: dall’azionario all’obbligazionario, dalle materie prime ai trend tematici come l’energia pulita o la tecnologia. Gli ETF sono strumenti finanziari flessibili, trasparenti e adatti a investitori di ogni livello perchè consentono di seguire strategie di investimento semplici o più sofisticate. Come puoi usare gli ETF lo spieghiamo nella guida 2025 CAPIRE GLI ETF che puoi scaricare gratuitamente.
Spieghiamo intanto gli ETF cosa sono nel concreto, come funzionano e quali sono le loro principali caratteristiche, in modo chiaro e senza tecnicismi inutili. Pronto a scoprire tutto su questi strumenti? Iniziamo!
definizione di ETF
Se ti chiedi gli ETF cosa sono, ecco una semplice spiegazione: un ETF (Exchange Traded Fund) è un fondo di investimento negoziato in Borsa.
Un ETF ti permette di accedere a un portafoglio diversificato senza dover acquistare singolarmente ogni titolo che lo compone. Inoltre, può essere negoziato in qualsiasi momento durante le ore di mercato aperto. Gli ETF sono quotati sulla Borsa Italiana e sulle principali piazze europee.
Perché gli ETF sono definiti fondi indice
Gli ETF sono spesso definiti fondi indice perché replicano l’andamento di un indice, consentendoti di investire in un intero mercato o settore con un’unica operazione. In altre parole, un ETF ti permette di accedere a un portafoglio diversificato senza dover acquistare singolarmente ogni titolo che lo compone.
Ad esempio, un ETF sull’indice S&P 500 è uno strumento che replica proprio questo indice ovvero l’andamento delle 500 maggiori aziende statunitensi. Invece un ETF obbligazionario che replica l’indice Bloomberg Global Aggregate Bond include tutta l’ampia gamma di obbligazioni governative e societarie emesse in diverse valute.
Se ti chiedi gli ETF cosa sono, sappi che oggi possono replicare moltissimi indici ovvero panieri di azioni, obbligazioni o altri asset finanziari.
Come funzionano gli ETF
Volendo ad esempio investire in un settore specifico, ad esempio nel settore tecnologico, potresti scegliere un ETF che replica il Nasdaq 100, ottenendo subito un’ esposizione alle principali aziende tech come Nvidia, Microsoft, Google e molte altre con un solo strumento.
Esistono inoltre anche ETF multi-asset, che combinano diverse classi di strumenti per offrire una maggiore diversificazione all’interno di un unico prodotto. Ecco gli ETF cosa sono: strumenti che ti permettono di diversificare i tuoi investimenti in modo facile e poco costoso.
Se hai solo 1.000€ e vuoi comprare dunque il 60% delle azioni mondiali e il 40% delle obbligazioni mondiali grazie a un ETF puoi farlo senza calcoli e dispendio di tempo e operazioni.
Oggi gli ETF possono replicare moltissimi indici ovvero panieri di azioni, obbligazioni o altri asset finanziari. Se ti chiedi perché, quando e con quale scopo sono nati gli ETF ecco una piccola ricostruzione.
Replicare un indice: il semplice scopo di un ETF
Il percorso degli ETF inizia nel 1990 in Canada, con il lancio del primo Exchange Traded Fund, il Toronto 35 Index Participation Fund, progettato per replicare l’andamento dell’indice azionario canadese TSE 35.
Per capire gli ETF cosa sono va detto che sono nati con un obiettivo ben definito: rendere l’investimento finanziario più accessibile, poco costoso e alla portata di tutti.
La vera svolta, però, arriva nel 1993 negli Stati Uniti, con il debutto dello SPDR S&P 500 ETF (SPY), sviluppato da State Street Global Advisors. Questo fondo, che replicava tutto l’indice S&P 500, rese possibile investire in un intero indice con un solo strumento e una sola operazione. Questo è l’ETF che pose le basi per il successo globale di questi strumenti.
L’evoluzione degli ETF: una crescita inarrestabile
A partire dagli anni 2000 poi gli ETF si sono evoluti rapidamente, estendendo la loro applicazione anche a indici obbligazionari, a materie prime e a strategie settoriali, geografiche e tematiche. Oggi, con oltre 8.000 strumenti disponibili in tutto il mondo e asset gestiti per migliaia di miliardi di dollari, gli ETF sono una scelta indispensabile per molti investitori, grazie alla loro versatilità e trasparenza.
Secondo ETFGI, una società di ricerca indipendente specializzata nell’analisi del mercato globale degli ETF, questi strumenti hanno registrato una crescita costante negli ultimi vent’anni. Il grafico mostra come il patrimonio investito in ETF sia aumentato in modo significativo, superando i 10.000 miliardi di dollari nel 2024.
gli etf spiegati in modo facile: gli emittenti
Non solo è importante sapere gli ETF cosa sono ma anche come vengono creati e gestiti. Gli ETF sono confezionati da società di gestione del risparmio, chiamate emittenti, che strutturano questi contenitori e ne garantiscono il funzionamento. Tra i principali emittenti a livello globale possiamo citare:
- BlackRock (con il marchio iShares)
- Vanguard
- Amundi
- Invesco
- DWS (con il marchio Xtrackers)
Le società emittenti dunque creano gli ETF acquistando i titoli che compongono l’indice di riferimento (per quelli a replica fisica) o utilizzando strumenti derivati (per quelli sintetici). Una volta creato, l’ETF viene quotato in continuo in Borsa, dove può essere comprato e venduto dagli investitori proprio come un’azione. Al contrario di un fondo di investimento, per il quale il valore viene calcolato con il NAV solo una volta al giorno e con un ritardo medio di circa 24 ore rispetto agli strumenti in esso contenuti, l’ETF viene valorizzato in tempo reale e con una quotazione immediata in ogni momento di mercato aperto.
La negoziazione degli ETF avviene attraverso le principali Borse valori, come la Borsa Italiana (sul segmento ETFplus), NYSE, Nasdaq e London Stock Exchange. Per acquistarli, è sufficiente utilizzare broker online, piattaforme bancarie o di trading che li rendono accessibili a chiunque.
ETF cosa sono quelli a replica fisica o sintetica
Gli Exchange Traded Fund sono progettati per replicare l’andamento di un indice, ma il modo in cui posso farlo può variare. Esistono infatti due principali metodi di replica quella fisica e quella sintetica.
Quelli a replica fisica sono ETF che acquistano direttamente i titoli presenti nell’indice che vogliono replicare. Se un ETF segue l’S&P 500, per esempio, comprerà tutte le 500 azioni che compongono l’indice (o una selezione dei titoli dell’indice più rappresentativi se usa una replica ottimizzata). Questo metodo garantisce una replica fedele, ma può risultare meno efficiente per indici molto ampi o con titoli difficili da acquistare.
Gli ETF a replica sintetica utilizzano contratti derivati per ottenere lo stesso rendimento dell’indice. Questo metodo è utile per replicare indici complessi o mercati difficili da raggiungere (come le materie prime), ma ciò si traduce anche in un rischio aggiuntivo legato alla controparte del contratto.
L’ ABC degli ETF: cosa sono i TER
Un elemento chiave degli ETF è il TER (Total Expense Ratio) ovvero è il costo annuo che sostieni per la sua gestione. E’ costo espresso in percentuale sul capitale investito ed è solitamente molto contenuto. Spesso si tratta di uno 0,20% annuo che significa che su 10.000 euro investiti, si pagano 20 euro l’anno di spese di gestione.
Un ulteriore aspetto da considerare è la politica di distribuzione dei proventi, che definisce come vengono gestiti dividendi e cedole generati dai titoli nel portafoglio dello strumento. Mentre gli ETF a distribuzione pagano periodicamente i dividendi agli investitori, quelli ad accumulazione reinvestono i proventi per far crescere il valore della quota nel tempo.
La dimensione del fondo si misura attraverso il valore degli asset under management (AUM), ovvero il totale del capitale gestito dall’ETF.
La composizione del portafoglio fornisce dettagli sui titoli detenuti dall’ETF ovvero numero di partecipazioni, allocazione geografica e settoriale, esposizione al rischio di cambio.
Un esempio pratico per capire gli ETF cosa sono
Per vedere nello specifico gli ETF cosa sono e come funzionano, analizziamo un esempio concreto. Ogni Exchange traded fund (ETF) ha un nome che lo identifica, un codice ISIN (un codice unico che lo distingue da altri strumenti) e un ticker, una sigla breve usata per individuarlo nelle piattaforme di trading.
Vediamo per esempio l’iShares Core MSCI World UCITS ETF (ISIN: IE00B4L5Y983, ticker SWDA), uno dei più noti per investire nel mercato azionario globale. Per approfondire, puoi trovare ulteriori informazioni su questo strumento andando sul sito di JustETF, del quale sotto riportiamo una schermata e le principali voci da analizzare.
Quali sono quindi le informazioni rilevanti per questo specifico ETF?
Sintetizzando al massimo possiamo dire che 1) è uno strumento che replica l’MSCI World Index, 2) include 1.396 aziende 3) ha dimensioni enormi e pari a quasi 100 miliardi di $, 4) costa lo 0,2% l’anno e 5) utilizza una replica fisica a campionamento dell’indice mondiale.
Investire diversificando grazie agli ETF: una semplice spiegazione
Una volta compreso gli ETF cosa sono, appare evidente che gli Exchange Traded Funds possono investire in moltissimi diversi panieri di titoli distribuiti su più aree geografiche e su diversi settori economici. Analizzando ad esempio la scheda informativa del precedente, l’iShares Core MSCI World UCITS, possiamo vedere come i suoi investimenti sono concentrati principalmente negli Stati Uniti, per un 70% circa degli asset. Altri Paesi rilevanti includono economie sviluppate come Giappone, Regno Unito e Germania.
Questo tipo di informazioni ci permette di capire l’esposizione geografica dello strumento e quanto sia legato a specifici mercati nazionali o regionali.
Anche la composizione settoriale è un aspetto importante. Questo ETF ad esempio, concentra una parte significativa del portafoglio nel settore tecnologico, che rappresenta circa il 28% degli investimenti, seguito da finanza, beni voluttuari e salute. Valutare l’esposizione settoriale è fondamentale per comprendere quali segmenti di mercato contribuiscono maggiormente alla performance dello strumento e quali potrebbero influenzarne la volatilità.
Capire dove e in cosa un ETF investe è essenziale per valutare il livello di diversificazione e i potenziali rischi. Ad esempio, un ETF fortemente esposto agli Stati Uniti e al settore tecnologico potrebbe risentire maggiormente di eventuali cambiamenti economici o tecnologici rispetto a un ETF più bilanciato, con investimenti distribuiti su più regioni e settori.
Considerazioni e opinioni finali
Abbiamo dunque visto in maniera esaustiva gli ETF cosa sono, come funzionano e quali sono le informazioni chiave, Questi strumenti rappresentano una soluzione semplice e trasparente per esporsi ai mercati finanziari, offrendo diversificazione, costi contenuti e flessibilità di negoziazione.
Se vuoi approfondire e capire meglio il loro funzionamento e come usarli, scarica gratuitamente la nostra guida “Capire gli ETF-la nuovissima guida completa”. Al suo interno troverai informazioni dettagliate, strategie e analisi per investire con maggiore consapevolezza.