Fondi e sicav negoziabili su Fineco e Fundstore: ecco come risparmiare

Più spendi, meno guadagni. E questo vale anche nel caso delle condizioni praticate nella negoziazione su fondi e sicav. Che possono differire (e molto) da banca a banca. Commissioni di ingresso o sottoscrizione, negoziazione, gestione, fondi quotati in Borsa… Ecco un vademecum per risparmiare su questi costi e sapere

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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Chi offre le  condizioni migliori per operare in fondi e sicav e cosa chiedere alla propria banca come condizioni?

Qualsiasi strumento si negozi e soprattutto quando si parla di fondi d’investimento e sicav è bene avere chiaro il livello dei costi che si pagano al proprio intermediario. Ed evidentemente meno si paga, più si guadagna…

 

i costi da valutare sui fondi: commissioni di ingresso e gestione

 

E’ quindi consigliabile conoscere preliminarmente le condizioni offerte per  negoziare i fondi e nel caso siano fuori mercato rinegoziarle. Se le commissioni di sottoscrizione, negoziazione o gestione dei fondi sono troppo onerose valutare di cambiare banca. Un 2% all’anno di maggiori costi complessivi che si potrebbero magari evitare di pagare non sono da trascurare anche perché dopo 10 anni equivalgono a un minor rendimento e impatto negativo (certo) sul vostro patrimonio di quasi il -20%!

Con una performance annua per ipotesi del 7% e un costo dell’1% annuo di gestione si avrebbe dopo 10 anni una performance del +77,91%; con una performance annua del 7% e un costo del 2% si avrebbe dopo 10 anni una performance del +60,73%. Liberi ciascuno di lasciare questa somma al proprio intermediario ma è bene esserne coscienti e capire l’impatto dei costi e conoscerli per evitare “sorprese” su questo fronte.

Anche perché la piramide dei costi che possono essere applicate è numerosa nel caso dei fondi d’investimento e delle sicav e non sempre trasparente: costi di ingresso, costi di gestione, costi di performance e talvolta anche commissioni di uscita. Le commissioni di ingresso sui fondi sono quasi sempre scontabili al 100% dal vostro intermediario ma alcuni collocatori ci provano comunque ad addebitarli nei confronti dei clienti silenti e/o poco informati.

 

SoldiExpert Fund Rating SoldiExpert Fund Rating

 

La nostra società (SoldiExpert SCF) offre consulenza finanziaria indipendente ovvero non siamo pagati da nessun intermediario ma direttamente dai clienti (una prima differenza che può essere significativa in questo settore) e quindi a chi diventa nostro cliente lo assistiamo anche per individuare la migliore piattaforma, valutare se la banca con cui opera è funzionale alle sue esigenze, se è possibile ottenere condizioni più miti e suggerire quale banca/piattaforma può essere maggiormente adatta.

Difficile generalizzare e dire qual è la banca più adatta per tutto o per tutti poiché purtroppo è difficile trovare la banca/piattaforma perfetta come tipo di operatività offerta, condizioni, gamma, facilità di utilizzo… E come abbiamo spesso spiegato (e in merito potete scaricarvi anche una guida dedicata gratuita oltre che decine di articoli) la nostra preferenza va verso gli ETF che preferiamo ai fondi d’investimento poiché più trasparenti, meno costosi e nel tempo più redditizi e anche molto meno rischiosi dei fondi nel 90% dei casi come testimoniato da un’ampia letteratura e ricerche fatte dalle principali società di analisi finanziaria del mondo.

Ecco comunque le cose più importanti da sapere riguardo al mercato dei fondi …

 

commissioni da pagare su fondi e sicav negoziabili: chiarimenti

 

Sul tema delle commissioni sui fondi abbiamo ricevuto numerose richieste di chiarimenti

1) Quali le banche o piattaforme di fondi più interessanti in base alla nostra esperienza?

2) E’ possibile con la propria banca rinegoziare le condizioni sui fondi se ritenute fuori mercato?

3) Perché alcune banche fanno pagare commissioni di sottoscrizione sui fondi?

4) Quali sono le condizioni che sarebbe bene ottenere quando si comprano fondi?

5) Ora che Borsa Italiana ha aperto anche alla negoziazione dei fondi perché non utilizzare questa possibilità?

 

Investire i fondi: come scoprire qual è l’intermediario migliore come condizioni

 

Qual è la banca migliore per operare su fondi comuni di investimento e sicav?

Secondo la nostra esperienza la banca migliore è quella che:

1) offre un’ampia gamma di scelta multi-manager ovvero meglio operare con un intermediario che non offre solo fondi di un’unica società di gestione

2) la banca è “giusta” se offre un’operatività online totale perché se per comprare un fondo dovete passare fisicamente dalla banca o da un suo dipendente non vi passa più e il tempo è denaro: tutto oggi si può fare via web. Risparmiando tempo prezioso e soldi e stress perché potete stare sicuri che se per negoziare un fondo dovete passare fisicamente da personale della banca ognuno vi tirerà la giacchetta, dicendo che quello che fate non è corretto e lui ha la soluzione giusta. Se dovete comprare un fondo quindi compratelo online e in autonomia. O cambiate intermediario.

3) personalmente ritengo che la banca da preferire è quella che offre costi di sottoscrizione dei fondi/sicav pari a zero euro perché è assurdo pagare per qualcosa che si può avere gratis e i soldi a cui dovete pensare sono i vostri! Quando l’industria dei fondi nasceva si facevano pagare anche dei costi di ingresso complice anche il fatto che non c’era concorrenza e il risparmiatore veniva considerato una mucca (stupida) da mungere. Oggi il collocatore (ovvero l’intermediario che vi vende il fondo) può scontare al 100%  le commissioni di ingresso su fondi/sicav. E con la concorrenza che c’è in questo settore è completamente antistorico pagare questi costi che le case d’investimento lasciano nei prospetti perché qualche rete di vendita o promotore ci provi con qualche cliente “poco attento ai costi”.

La verità è che le commissioni di ingresso su fondi e sicav possono essere SEMPRE azzerate ovvero derogate al 100%.  In altre parole non essere applicate. Sui prospetti c’è magari scritto che le commissioni di ingresso possono arrivare fino al 4,5% ma è una “finzione scenica”: se ve le vogliono far pagare è perché vi considerano polli e non aquile.

La banca o l’intermediario  che offre un fondo d’investimento ottiene anche in assenza di commissioni di ingresso un significativo tornaconto e non dovete preoccuparvi troppo per le sue finanze: le  commissioni di gestione applicate dal fondo vengono ristornate in altissima parte a cascata alla rete distributiva (e in Italia questa somma può arrivare all’80% delle commissioni di gestione annuali che gravano sul fondo).

Se la vostra banca vi vuole applicare delle commissioni di ingresso perché questo è loro costume, naturalmente siete liberi di pagarle, ma sono soldi che sottrarrete al vostro rendimento (e si parla in un anno anche di qualche punto percentuale e quindi non poca cosa) e che potreste non pagare affatto, negoziando con l’intermediario o piuttosto cambiandolo se non si adegua. E’ il mercato, bellezza.

 

costi dei fondi: a confronto Fineco e Fundstore

 

Numerosi risparmiatori ci hanno domandato lumi in particolare su 2 piattaforme con caratteristiche differenti ovvero Fineco e Fundstore. E quello che scriviamo è frutto della nostra esperienza e di quella  della nostra clientela che opera con tutte le principali banche e di cui ci siamo fatti un quadro abbastanza preciso in questi anni di pregi e difetti.

Nel caso di Fineco si tratta di una banca online “one stop” (ovvero con la quale è possibile non solo negoziare quasi tutti gli strumenti finanziari ma anche avere tutti i servizi di tipo bancario) mentre Fundstore è una sorta di supermercato di fondi con alcune caratteristiche particolari e similmente funzionano anche Online Sim e Fondionline per buona parte delle considerazioni che facciamo sui confronti da fare.

In particolare Fundstore è una piattaforma online specializzata nei fondi (dietro c’è una banca “boutique” come Banca Ifigest), quindi non si possono comprare tramite Fundstore né azioni né obbligazioni né ETF. Il rapporto con Fundstore si può aprire online (o tramite la sede e le filiali di Banca Ifigest) in due modalità:

  1. usare questo intermediario solo come broker quindi senza aprire un vero e proprio nuovo conto corrente, negoziando dal proprio conto corrente direttamente con le società di gestione grazie a questo intermediario. Si consiglia in proposito la lettura delle loro faq
  2. Se invece si vuole aprire con Fundstore un vero e proprio conto corrente bancario (conto web con Banca Ifigest che è la banca promotrice di questa iniziativa) si ha il vantaggio come piattaforma di poter gestire in modo molto comodo i frequenti switch fra società di gestione differenti. Per esempio voglio dare un ordine di vendita sul fondo X e poi col ricavato voglio comprare il fondo Y, e X e Y non sono fondi della stessa società di gestione. Posso, al momento del disinvestimento, già preselezionare questa scelta senza poi dovermi ricollegare quando mi sarà accredita la liquidità per gestire il nuovo ordine. E come piattaforma di fondi, è molto ricca perché è quella che ha fra le più ampie gamme in Italia con oltre 4500 fondi e sicav e naturalmente su Fundstore non si pagano le commissioni di ingresso, uscita e switch sui fondi ma spese amministrative per ogni sottoscrizione e rimborso che sono pari mediamente a 15 euro per operazione. Queste spese amministrative sono una sorta di diritto fisso che compensano la Banca Corrispondente/Depositaria per i suoi servizi (sostituto d’imposta, transfer agency, …) e non vanno a Fundstore.

 

Fineco è invece una banca online che offre tutti i servizi tipici di una banca, quindi conto corrente bancario, servizi di trading su titoli e offre anche un’ampia gamma di fondi di circa 4000 prodotti di più case di gestione.

Su Fineco può essere importante però sapere che sui 4000 fondi in catalogo non su tutti le commissioni di ingresso sono azzerate ma solo su una parte ristretta: circa 700, ovvero meno del 20%. Solo su questi fondi è prevista l’operatività “no load” ovvero non è prevista nessuna commissione di entrata, uscita e switch e si pagheranno 9 euro per negoziazione. Ma su Fineco sulla maggior parte dei fondi è invece prevista una commissione d’ingresso anche in modalità online su oltre 3300 fondi.

E questo limita un po’ la scelta o alza i costi impliciti sui fondi perché nella politica di Fineco è magari consentito negoziare fondi con zero commissioni di ingresso ma con classi dei fondi con maggiori costi di gestione annua. Facciamo un esempio per chiarire il concetto.

 

Fineco E LE commissioni di gestione SUI fondi basse per pochi

 

Volete acquistare o vi suggeriamo di acquistare il seguente fondo: Morgan Stanley Investment Funds Global Opportunity A con codice Isin  LU0552385295?

Lo trovate sia su Fundstore che su Fineco. Su Fundstore zero commissioni di ingresso. Su Fineco vi comparirà invece che con l’acquisto online vi verranno applicate commissioni di ingresso su questo fondo dell’1,5%. Ma voi le commissioni di ingresso non le volete pagare. E Fineco vi da questa possibilità perché su questa piattaforma è disponibile lo stesso fondo con una classe diversa (il Morgan Stanley Investment Funds Global Opportunity B), Isin LU0552385378, dove non c’è da pagare alcuna commissione d’ingresso. Ottimo, direte voi. Ma c’è il “trucchetto” nel senso che con questa classe d’investimento la commissione di gestione annua balza dall’1,6% al 2,6%.

Sul fondo Morgan Stanley Investment Funds Global Opportunity fra classi A e B è possibile vedere anche in modo percentuale su un periodo di un anno o 5 anni come un maggior costo implicito derivante dalla classe di investimento maggiorata può riflettersi nella performance del fondo.

 

A confronto la performance ottenuta da un investitore che paga commissioni di gestione maggiorate o ridotte

 

 

Che fare? Ciascun risparmiatore può valutare naturalmente con quale banca o strumento operare.

E come vedete occorre essere informati o avere un consulente indipendente come SoldiExpert SCF che vi spieghi il “giro del fumo” altrimenti rischiate di pagare il prosciutto con la carta dell’imballo allo stesso prezzo.

Su Fundstore (e nel caso del fondo che abbiamo preso per esempio e per la la maggior parte dei fondi naturalmente stesso discorso vale per le piattaforme di fondi come Online Sim e FondiOnLine) abbiamo verificato che potete quasi sempre trovare i fondi con le classi che hanno i costi di gestione più bassi, zero commissioni di ingresso e spese tutto sommato accettabili di negoziazione o amministrative.

Negoziare i fondi d’investimento su Fineco non appare quindi mediamente particolarmente conveniente se si capisce questo meccanismo che spesso viene applicato ed è possibile perché le società di gestione dei fondi nel tempo hanno creato diverse classi con costi di gestione e condizioni diverse per consentire ai collocatori (e naturalmente non è solo Fineco Bank a usare questo meccanismo) di esporre sul “banchetto” apparentemente cose simili ma con pricing diversi in base al tipo di clientela.
Inutile dire che sugli ETF tutte queste cose da suk arabo non esistono (e i costi sono mediamente inferiori anche del 80%) e per questo li proferiamo.

 

FINECO: VUOI pagare meno commissioni sui fondi? C’e’ FINECO ADVICE, PRO E CONTRO

 

Su Fineco è possibile operare con i fondi con un’ottima gamma seppure inferiore al momento a quella di Fundstore ma occorre sapere questa cosa e regolarsi di conseguenza ovvero selezionare i fondi che non applicano commissioni di ingresso (e non costano una sassata) oppure cercare di negoziare la deroga al 100% delle commissioni di sottoscrizione e anche la possibilità di acquistare a questo punto di poter acquistare tutti i fondi negoziabili online.

Anche questo è possibile ma non è garantito il successo se già avete un consulente Fineco che vi è stato assegnato dalla banca e che non vuole magari rinunciare a questa entrata a fianco al ristorno di parte delle commissioni di gestione.

Diversi clienti che in questi anni hanno voluto aprire il conto con Fineco ci hanno chiesto come ottenere questa deroga ovvero non pagare costi di ingresso e negoziare i fondi con le classi più economiche (relativamente economiche) e abbiamo segnalato che esistono naturalmente consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede di Fineco (è facoltà del collocatore derogare anche il 100% delle commissioni di ingresso sui fondi) che concedono ai clienti questa facilitazione. E possono essere anche naturalmente fare da riferimento per qualsiasi problematica dentro la banca.

Se già operate con Fineco potete naturalmente cercare di rivedere col consulente che vi hanno assegnato le condizioni riguardo le commissioni di ingresso e passare a quella che viene definita “web cooperation” e che prevede che il consulente assegnato anche dietro vostra segnalazione vi pre-imposti sulla piattaforma l’ordine di acquisto (e non in caso di vendita) del fondo che volete negoziare al controvalore che gli indicherete senza pagare le commissioni online di ingresso anche se previste.

Ma è sua facoltà anche dirvi no.

E cambiare consulente all’interno di una stessa banca (se siete già clienti di questa banca) è possibile ma non è una procedura che viene incoraggiata o che ci sentiamo di consigliare se non in casi veramente eccezionali tipo che il vostro referente non sapete nemmeno chi è, non si è mai fatto vivo, non vi è stato mai assegnato o magari ha cercato di insidiare vostra moglie o vostro marito 🙂 Magari perché ha frainteso il senso della pubblicità della banca (quella che il cliente e il suo promotore Fineco non si distinguono perché hanno gli stessi obiettivi 🙂  )

Più facile cercare di negoziare all’atto dell’apertura del conto questa condizione come suggeriamo ai nostri clienti.

 

Come trasferire i fondi da banca a banca

 

Quando aprite un conto con una banca o una piattaforma è possibile magari ottenere alcuni vantaggi o promozioni.
Spesso è prevista da diverse banche la possibilità di ottenere una somma in denaro o in commissioni da scontare nel caso di trasferimento dei fondi da una banca all’altra.

Francamente non è un’operazione che consigliamo perché se il trasferimento di titoli azionari può avere dei tempi certi quando si parla di trasferire dei fondi da una banca all’altra i tempi diventano incertissimi e possono anche passare mesi e mesi in questo processo dove aumentano gli attori in gioco e si possono creare delle situazioni dove non si capisce a un certo punto di chi è la responsabilità del ritardo e come risolvere la cosa.

E se vi trovaste nella condizione di voler vendere uno o più dei fondi in portafoglio (ipotizziamo per esempio per un rischio di crollo dei mercati) vi potreste trovare in un limbo dove né la banca vecchia né quella nuova possono eseguire qualsiasi vostro ordine.

 

LA consulenza a parcella venduta  COME VENDITA DI RIMESSA ?

 

Peraltro va fatta un’ultima considerazione su quanto sta accadendo al mondo del risparmio gestito e della consulenza in tema di commissioni di ingresso perché in pochi anni siamo passati da banche che si facevano concorrenza con commissioni di ingresso zero e perfino in alcuni casi a rimborso delle commissioni gestione, mentre ora sembra suonato il “contrordine”.

Sta accadendo che diverse banche e reti stanno puntando sull’advice o advisoring per dirla all’inglese. Questo anche perché a livello di normativa europea si sta spingendo in quella direzione. E cosa fanno sempre più reti in Italia quando magari temono di perdere il cliente che si rende conto dei costi salati applicati? Propongono la consulenza fee only  mettendo il risparmiatore di fronte a un’alternativa di questo tipo: se sottoscrivi un contratto di consulenza a parcella non pagherai le commissioni di ingresso sui fondi o ti riserveremo le classi più economiche e ti retrocederemo le commissioni che riceviamo; se invece vuoi continuare a negoziare i fondi come prima potrai pagare costi più salati.

Fineco Bank offre anche un servizio di simil consulenza su base indipendente che definisce “evoluta” denominata Fineco Advice e si basa sul pagamento di una parcella. In questo caso i fondi consigliati in questo servizio di consulenza “personalizzato” prevedono le commissioni di gestione più basse e l’azzeramento delle commissioni di sottoscrizione e il consulente di Fineco applicherà “on top” (ovvero in cima) una percentuale sulla quota di patrimonio destinata a questo tipo di consulenza potendo anche suggerire non solo fondi ma anche altri strumenti. E anche altre banche e reti hanno negli ultimi anni aggiunto all’offerto questo tipo di consulenza a parcella che va naturalmente analizzata poi caso per caso nello specifico e non solo nelle etichette.

 

Naturalmente non è corretto generalizzare e l’offerta a parcella (“fee only“) fatta da una banca o una rete va giudicata nel merito naturalmente anche se non è da confondere con la consulenza su base indipendente che prevede che chi l’ha offre (come SoldiExpert SCF) offra esclusivamente questo tipo di consulenza e non tenga più banchetti dove in base alla situazione decide quale cappello indossare. E comunque anche qui i numeri meritano sempre di essere approfonditi perchè se per esempio prima ti veniva offerto un fondo con commissioni di gestione annua del 2% e ora invece ti costerà magari solo lo 0,7% perchè l’1,3% viene retrocesso alla clientela se poi per avere questo vantaggio si paga l’1,5% annuo per esempio il costo complessivo è comunque per il cliente finale del 2,2% annuo e non è cambiato molto, no?

 

Fondi e sicav negoziabili in Borsa: pochi fondi ma a sconto

 

Vi è per ultimo un’altra cosa da dire e il fatto che da qualche anno Borsa Italiana ha portato avanti il progetto di far quotare direttamente in Borsa come fossero azioni o ETF i fondi comuni d’investimento italiani o armonizzati (le cosiddette sicav). Una bella idea per favorire la possibilità per tutti i risparmiatori di negoziare i fondi anche se operano con banche magari che non offrono una vasta gamma o propongono solo quelli della casa. Con il vantaggio ulteriore di pagare commissioni uguali a quelle dell’azionario (quindi spesso basse e plafonate ovvero massimo 10/20 euro per eseguito se si opera con una banca online) e ultimo vantaggio non meno importante negoziare i fondi con le classi più economiche ovvero i costi di gestione più bassi.

Che senso ha infatti pagare delle commissioni di gestione magari elevate che servono soprattutto a pagare la forza vendita piramidale quando il fondo ve lo scegliete da soli o lo acquistate pagando un altro consulente indipendente che pagate già a parcella e che non ottiene alcuna retrocessione dai fondi che vi consiglia?

All’estero e soprattutto in Gran Bretagna per restare in Europa i fondi d’investimento con costi di gestione mini sono già una realtà perché il sistema distributivo si basa su parcelle palesi (come la consulenza offerta da SoldiExpert SCF) e non occulte ovvero fondate sul sistema delle retrocessioni. In Italia vi è molta resistenza al cambiamento e a modificare lo status quo e non vi stupirà sapere che pochissime società di gestione al momento hanno deciso di quotare a Piazza Affari i loro fondi.

 

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Per ora sono soprattutto società piccole; le grandi società di gestione al momento nicchiano perché la maggior parte delle loro masse arrivano loro dalle reti di vendita e non vogliono troppo urtare questo canale di smercio molto importante. In ogni caso la maggior parte delle banche italiane e reti ha adottato un accorgimento molto “furbo” che ha di fatto impedito il decollo di questo mercato dei fondi “low cost”: non viene consentito di negoziare i fondi su questo mercato.

Pochissimi intermediari (tipo Directa Sim) alla faccia della libera concorrenza) consentono effettivamente di negoziare i fondi già quotati perché evidentemente per loro è come andare a segare un ramo su cui sono seduti: se consentono ai risparmiatori di negoziare dei fondi con commissioni di ingresso a zero e commissioni di gestione ridotte (simili alle classi istituzionali) mentre loro cercano di far pagare commissione di gestione più elevate e pure commissioni di ingresso, è evidente che il loro business ne soffrirà.

Per chi non vuole negoziare fondi ma preferisce altri strumenti come gli ETF (meno costosi, più trasparenti e migliori come rendimento/rischio per ciascuna categoria al confronto) esistono sicuramente zero problemi riguardo la gamma offerta e i costi visto che sono strumenti quotati oramai da tutte le piattaforme di trading dato che sono trattati alla stregua di azioni anche se naturalmente non sono poche ci riferiscono molti risparmiatori le banche e i consulenti che cercano (per evidenti motivi di conflitti d’interesse nella stragrande mole dei casi) di fare politica contro sostenendo che gli ETF “non li conoscono”, sono “pericolosi”, sono “meglio i fondi”. Per chi li colloca senza dubbio…

 

  La guida per investire con gli ETF La guida per investire con gli ETF

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Roberta Rossi Gaziano

Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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