Il calcio resta lo sport più seguito al mondo ma le azioni Juventus hanno deluso gli investitori. I bilanci dei club continuano a essere sempre più malmessi e nelle scorse settimana anche Sepp Blatter, l’ex potentissimo presidente della Fifa, ha denunciato su un sito svizzero, Fuw, l’insostenibilità economica e il rischio che il castello di carte crolli.
le azioni juventus nei portafogli speculativi
In passato le azioni Juventus F.C. sono state presenti in alcune delle strategie sulle azioni italiane più speculative di SoldiExpert SCF, regalando momenti di non trascurabile felicità.
Le prime azioni le acquistammo nel marzo 2017 per poi venderle prima parzialmente e poi completamente tra marzo e dicembre dello stesso anno con una performance prossima al +100%. Successivamente non sono più rientrate in nessun portafoglio per l’andamento negativo in Borsa per scelte fatte dalla dirigenza come l’acquisto di Cristiano Ronaldo, che all’epoca fu definito dai giornali sportivi italiani il “colpo del secolo”. O come la vendita ultra vantaggiosa di Pogba, un momento di totale “locura” del team bianconero del tipo “o la va o la spacca”. E infatti hanno spaccato…
investire in azioni juventus in borsa
Riguardo all’idea di diventare piccoli azionisti di una società calcistica quotata e diventarne “cassettisti” per partecipare alla “creazione di valore” forse è meglio di no. L’esperienza borsistica delle azioni Juve e di altre squadre quotate in Italia (Lazio e Roma) e in Europa, ci suggerisce che è meglio evitarle.
Va bene tifare per la propria squadra di calcio, ma mettere in mano anche il portafoglio al proprio presidente non è un’idea molto brillante. Nemmeno se si chiama Agnelli ed è l’ultimo erede di una “dinastia” imprenditoriale fra le più ricche in Italia.
Ci sono molte opportunità per investire su società quotate in Italia e in tutto il mondo. Quello delle società calcistiche quotate lo sconsigliamo decisamente se non in presenza di fattori specifici che oggi certamente non vediamo.
andamento delle azioni juventus
Il business del calcio è “balengo” per definizione, come avrebbe detto Gianni Brera, poiché strutturalmente in perdita come mostrano quasi tutti i bilanci delle società da diversi lustri con rarissime eccezioni.
Intanto riguardo il pianeta Juventus negli ultimi anni, le azioni Juventus dopo aver toccato un picco di oltre 10 euro intorno al 2020, il loro valore è precipitato fino a circa 2 euro nel 2022, per poi riprendersi nei mesi recenti attorno ai 3 euro.
Come si vede dal grafico investire nelle azioni Juventus fin dalla quotazione ha portato a una performance di gran lunga inferiore a quella dell’indice della Borsa italiana.
l’inchiesta pesa sulle azioni Juventus in Borsa
Nel caso particolare del titolo Juventus hanno pesato poi le indagine sportive che hanno coinvolto il club bianconero in modo non certo edificante.
L’inchiesta di gennaio 2023 che ha coinvolto la Juventus F.C. riguardava principalmente questioni di irregolarità finanziarie, inclusa la “manovra stipendi”, le plusvalenze e presunte violazioni nelle comunicazioni agli investitori.
A seguito delle indagini condotte dalla Procura di Torino e dalla giustizia sportiva, la Juventus è stata inizialmente penalizzata con una detrazione di 15 punti in classifica nel campionato di Serie A 2022-2023. Tuttavia, a seguito di un appello, la sanzione è stata temporaneamente sospesa dal Collegio di Garanzia del CONI, con la richiesta di un nuovo processo per uno degli aspetti procedurali.
una nuova penalizzazione per la Juventus
Successivamente, la Corte d’Appello Federale ha rideterminato la penalizzazione, riducendola da 15 a 10 punti e contribuendo così a ridefinire la posizione del club nella classifica finale della stagione 2022-2023. Inoltre, è stato avviato un procedimento legato alla manovra stipendi e altre presunte irregolarità, che ha coinvolto dirigenti ed ex dirigenti del club.
Le vicende legali hanno avuto un impatto significativo sia sul piano sportivo che societario. La Juventus ha dovuto affrontare cambiamenti nella dirigenza e lavorare per ripristinare la fiducia con i tifosi e gli investitori. I dettagli e gli sviluppi futuri dipenderanno dalle decisioni dei tribunali e delle autorità calcistiche.
i conti della società e delle azioni juventus
Quello che è accaduto alla Juventus F.C. non è una novità e non ha stupito quasi nessuno (e non riguarda naturalmente solo questo club che è il più “blasonato” in Italia) perché non è la prima volta che vengano contestate a una squadra di calcio manovre in fuorigioco sia sportive sia soprattutto in relazione ai bilanci.
Ho conosciuto e intervistato sul tema diversi anni fa lo scomparso avvocato Victor Uckmar, famosissimo tributarista. Uckmar aveva denunciato molto chiaramente già oltre 10 anni fa il tema delle false fatturazioni e la mancanza di etica. Lui stesso sosteneva che “al di là delle vicende penali, il guaio è che fra evasioni fiscali e conti artefatti il settore resta privo di regole precise. E neanche le quotazioni in borsa hanno portato un po’ di correttezza e di etica”.
In tanti, in questi anni, si sono girati dall’altra parte, perché il calcio è probabilmente un incrocio “magico” di potere economico e politico e anche un gigantesco serbatoio di voti, visto il bacino enorme costituito dai tifosi.
anche Cragnotti portò in borsa la sua squadra di calcio
«Acquisire azioni delle società di calcio può senza dubbio essere un affare», assicurava Sergio Cragnotti. Lui fu il primo presidente di una squadra di calcio ad approdare a Piazza Affari nel 1998. Quel giorno fu siglato da una foto in cui tutti quelli della squadra indossavano la bombetta come gentlemen della City.
Qualche anno dopo, nel 2004, Cragnotti fu arrestato per il default del gruppo Cirio-Bertolli-De Rica per bancarotta fraudolenta. Nel marzo del 2021 la Cassazione ha confermato la pena a 5 anni e 3 mesi all’ex proprietario della Lazio. Che non si è rivelata proprio un affare come pronosticava Cragnotti per i tifosi azionisti, visto che il titolo Lazio S.S. ha perso dai massimi raggiunti il -97,7%. Altro che Madoff…
la quotazione in borsa delle squadre di calcio
A ripensarci oggi, a fine anni ‘90, lo sbarco in Borsa delle società calcistiche a Piazza Affari è stato una sorta di spartiacque, perché per consentirne la quotazione fu consentita la deroga alla regola dei bilanci in attivo da almeno un triennio. Diversi anni prima, a Piazza Affari, era cambiato anche il processo di quotazione in Borsa.
Quando ho iniziato a lavorare in questo settore (correva l’anno 1985-86) il prezzo di quotazione di una società quotanda doveva essere asseverato da una perizia (allora del Comitato Direttivo Agenti di Cambio di Milano).
La quotazione delle squadre di calcio completò il processo: si poteva quotare in Borsa e a qualsiasi prezzo (grazie anche alla collaborazione degli advisor ingaggiati dalle stesse società quotate) qualsiasi cosa anche con i bilanci non in regola.
Bastava (e basta anche oggi come dicono le valutazioni nei collocamenti di diverse società quotate all’Aim, il mercato dedicato alle piccole e medie imprese “ad alto potenziale di crescita”) avere un progetto (o un sogno) da vendere anche se magari irrealizzabile o insostenibile.
resa dei conti per le azioni juventus
Sia chiaro. Le fregature in Borsa sono sempre esistite, come le società “pacco” e non c’è da rimpiangere nessun bel tempo andato visto che negli anni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90 di società quotate finite a gambe all’aria con crolli delle quotazioni e scandali o imbrogli finanziari ce ne sono stati comunque moltissimi e ripetuti e l’espressione in voga in quei decenni di “parco buoi” evocava proprio quei risparmiatori creduloni vittime di se stessi o di finanzieri spericolati.
Non è forse cambiato molto. Ma la palla è rotonda è quanto è successo con le azioni della Juventus ci dovrebbe forse insegnare che se qualcosa è insostenibile finanziariamente prima o poi arriva il redde rationem. Che sia una start up di belle speranze, un progetto cripto non strutturato o un business plan campato in aria seppure basato sulla “solida” idea che ci sarà sempre uno sciocco più grande che lo valuterà a ogni passaggio a un prezzo superiore verso l’infinito e oltre come suggeriva Buzz Lightyear in Toy Story.
conviene investire nelle società calcistiche ?
Nelle scorse settimane Damien Martin, editorialista del seguitissimo sito finanziario svizzero Finanz und Wirtschaft (FuW), ha esplorato le fragilità economiche del mondo del calcio, evidenziandone l’insostenibilità finanziaria. Nonostante la sua popolarità globale, l’industria calcistica affronta costi in aumento per i diritti televisivi e gli stipendi dei top player, che trasformano molti club in “macchine da debito”.
Il mercato è ormai saturato, con un calendario affollato di eventi che diluisce l’interesse degli spettatori, e gli investimenti esterni che, sebbene prestigiosi, spesso si rivelano controproducenti, incrementando una spirale di costi insostenibili. Sepp Blatter, ex presidente della FIFA (uno che di calcio e di business se ne intende), avverte che il sistema rischia di implodere sotto il peso delle proprie ambizioni.
investire nel calcio, un gioco a perdere secondo Blatter (ex Fifa)
Un’analisi delle performance di club quotati in borsa mostra risultati deludenti rispetto a investimenti in ETF diversificati, con società calcistiche in netta perdita rispetto all’incremento del 90,72% registrato ad esempio dallo SPDR MSCI World UCITS in cinque anni.
Nonostante la passione collettiva, investire nel calcio è un “gioco a perdere” rispetto a strategie più prudenti e diversificate, che garantiscono crescita e stabilità. Blatter descrive l’industria come un “castello di carte” destinato a crollare, suggerendo che il calcio dovrebbe rappresentare una passione piuttosto che un investimento profittevole.
l’indice Stoxx Europe football index
Per un certo periodo di tempo peraltro è esistito un indice, lo Stoxx Europe Football Index, che tracciava l’andamento del settore delle società calcistiche quotate, poco più di una ventina. Il suo provider però ha smesso 2 anni fa di tracciarlo, anche perché l’andamento si era rivelato catastrofico rispetto all’indice azionario europeo globale.
Una perdita media dell’80% nell’ultimo ventennio contro una salita di segno opposto per l’indice azionario europeo! La creazione del valore si è realizzata soprattutto per i giocatori di calcio e i procuratori ma non certo per gli azionisti. Un settore evidentemente molto rischioso e volatile, mentre ci sono sicuramente altri comparti più tradizionali a cui un investitore può guardare con maggiori probabilità di ottenere profitti nel tempo.
conviene comprare azioni Juventus?
La grande scommessa sui titoli delle società calcistiche come le azioni Juventus è stata fino a qualche anno fa quella collegata allo sfruttamento dei diritti televisivi e di streaming. A guardare i bilanci dei club calcistici però la sfida non è riuscita, perché i costi fissi sono lievitati e soprattutto quelli legati al parco giocatori.
Oggi molti club stanno puntando sempre più sulla parte immobiliare ovvero stadi di proprietà e centri commerciali collegati. Sembra più un ripiego se non una speculazione e con i costi fissi che devono ammortizzare sul monte ingaggi non paiono certo la soluzione definitiva alla quadratura dei bilanci.
L’ex presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha spiegato che i club calcistici sono strutturalmente inadatti alla quotazione. I principali asset sono i giocatori, ma le loro valutazioni sono fragili. Alleluja!
le azioni juventus oggi
Nonostante questa lieve recupero, la Juventus non sta vivendo un momento particolarmente brillante né in campo, né nei suoi bilanci finanziari.
Durante l’assemblea dei soci tenutasi a novembre, è emerso che il fondo di investimento inglese Lindsell and Train, che per anni aveva detenuto una percentuale significativa delle azioni Juventus, è sceso sotto il 5% dopo aver superato il 10% in passato. Questo è un cambiamento notevole per un socio che era quasi storico nell’ultimo decennio.
chi sono gli azionisti della Juventus
Attualmente la società Giovanni Agnelli Bv, tramite Exor, detiene una quota del 78% delle azioni Juventus. L’amministratore delegato della società, Maurizio Scanavino, ha espresso l’auspicio di poter ripetere la crescita dei ricavi. A questo proposito, Gianluca Ferrero, presidente della società, ha rassicurato i soci, affermando che non ci saranno ulteriori aumenti di capitale nel prossimo futuro.
In poco più di un decennio è stato necessario iniettare circa 650 milioni di euro sotto forma di aumenti di capitale per ripianare le perdite. Un socio forte come Exor dunque ha garantito in questi anni molte risorse ma naturalmente non certo tutti i soci Exor sono contenti di questo investimento che ha bruciato solo soldi.
prospettive per le azioni Juventus
Per quanto riguarda le finanze, il bilancio di esercizio 2023-2024 delle azioni Juventus si è chiuso con una perdita netta di 199,2 milioni di euro, in peggioramento di 75,5 milioni rispetto alla perdita registrata al 30 giugno 2023. Questo peggioramento è in parte ascrivibile alla mancata partecipazione della prima squadra alla UEFA Champions League, che ha avuto un impatto finanziario stimato tra i 90 e i 95 milioni di euro.
Inoltre, ci sono stati costi straordinari per circa 35,9 milioni di euro. Anche i ricavi sono diminuiti del 22,3%, arrivando a 394,6 milioni di euro, principalmente a causa della perdita di sponsorizzazioni e vendite di prodotti collegati all’assenza dalla Champions League.
azioni juventus: ultimi bilanci
Al 30 giugno 2024, la Juventus disponeva di linee di credito bancarie per 479,8 milioni di euro, di cui 179,9 milioni non utilizzati. Secondo Stefano Cerrato, CFO della Juventus, il bilancio per l’anno in corso dovrebbe migliorare rispetto all’anno precedente, grazie ai risultati sportivi e alle campagne trasferimenti previste per gennaio e giugno. Secondo il piano industriale della società bianconera, la Juventus punta a raggiungere un utile netto e un cash flow positivo entro il 2026-2027.
Non è naturalmente la prima volta che un piano industriale (e soprattutto di una squadra di calcio Juventus compresa) non si realizzi. I fogli excel sono quadrati, ma la palla è rotonda.