I fondi absolute return, noti anche come newcits o hedge fund “popolari”, nascono con le direttive Ucits III e IV. A differenza dei tradizionali fondi comuni, possono operare sia al rialzo che al ribasso, con l’obiettivo di ottenere rendimenti positivi indipendentemente dall’andamento del mercato.
Caratteristiche e funzionamento dei fondi absolute return
La peculiarità dei fondi absolute return è non avere un benchmark da battere: il gestore ha grande libertà di scelta, potendo passare da azioni a obbligazioni, puntare al rialzo o al ribasso e usare, entro certi limiti, leva finanziaria.
“Absolute return” significa infatti ritorno assoluto: l’obiettivo è generare guadagni in ogni condizione di mercato – in fasi di crescita, di calo o di lateralità – rappresentando un’evoluzione rispetto ai tradizionali fondi flessibili o total return.
Grazie al quadro regolamentare Ucits, questi strumenti sono accessibili anche ai piccoli risparmiatori (a differenza degli hedge fund classici che richiedono soglie d’ingresso elevate), pur adottando strategie più dinamiche e talvolta aggressive, come vendite allo scoperto o scommesse su anomalie di prezzo.
In cosa si differenziano i fondi absolute return dai fondi tradizionali?
I fondi tradizionali seguono un benchmark e puntano a fare meglio del mercato attraverso la scelta dell’asset allocation. I fondi genericamente definiti “absolute return” sono caratterizzati da obiettivi di rendimento positivo, decorrelazione rispetto alle asset class tradizionali, assenza di un benchmark di riferimento, processo di investimento fortemente focalizzato sul controllo del rischio e stile gestionale altamente flessibile.
I fondi absolute return non hanno un benchmark di riferimento in quanto il loro obiettivo è ottenere dei risultati di performance positivi indipendentemente dall’andamento del mercato. In sintesi: mentre i fondi comuni di investimento classici differiscono per la loro asset allocation, i fondi absolute return si caratterizzano per le differenti strategie utilizzate per il raggiungimento della performance.
Quali le strategie maggiormente utilizzate nei fondi “absolute return”?
Alcune delle stesse utilizzate nella gestione degli hedge fund ma non tutte poiché possono essere replicate solo sugli strumenti più liquidi e negoziabili. Questo ci fa capire che confrontare fondi “absolute return” non è un’impresa facile poiché diverso può essere il sottostante (azioni, indici, derivati su materie prime, obbligazioni, valute) ma anche l’approccio seguito.
Si potrebbe quasi dire che non esiste un prodotto “alternativo” (come suggerisce lo stesso aggettivo) uguale all’altro dato che ogni gestore cerca di applicare il proprio “stile” o strategia.
Le strategie più comunemente applicate nei fondi absolute return sono comunque quelle direzionali (Global Macro) che tendono a trarre profitto dalle grandi tendenze che emergono nei mercati finanziari. Ma sono soprattutto le strategie long/short ad essere le più applicate, ovvero quelle che combinano investimenti al rialzo (“long”) su titoli considerati sottovalutati con delle posizioni al ribasso (“short”) su titoli sopravvalutati al fine di generare risultati positivi indipendentemente dall’evoluzione dei mercati. L’obiettivo è dunque quello di trarre profitto in qualunque fase di mercato, sia essa al rialzo o al ribasso.
Esistono poi anche strategie di arbitraggio che cercano di trarre vantaggio dal disallineamento delle quotazioni (“relative value”) fra azioni di diverse categorie, aziende concorrenti o azioni e obbligazioni. Si cerca per esempio di sfruttare eventuali sfasamenti di prezzo tra due titoli che, fino a quel momento, hanno sempre mostrato una elevata correlazione. In tali strategie, il gestore ritiene di poter approfittare del momentaneo scostamento del valore del titolo dal suo prezzo teorico e del successivo allineamento di tale divergenza.
I limiti dei fondi absolute return
Nonostante le promesse iniziali, i fondi absolute return hanno mostrato diversi limiti che vale la pena considerare:
- Rendimenti deludenti: molti fondi absolute return non hanno mantenuto le promesse di generare “alfa” e protezione, registrando in media risultati inferiori ai fondi comuni tradizionali e con una elevata dispersione tra i migliori e i peggiori.
- Accessibilità limitata: nonostante la regolamentazione Ucits, molte classi restano riservate a investitori istituzionali; la platea dei privati è ancora ridotta.
- Complessità delle strategie: sono strumenti sofisticati, difficili da comprendere per il risparmiatore medio, che rischia di affidarsi solo al marketing delle società di gestione.
- Dipendenza dal contesto di mercato: l’elevata volatilità e la correlazione tra asset class hanno reso meno efficace la gestione attiva, riducendo i benefici attesi da queste strategie.
Il mito dell’“absolute perfect” nei fondi absolute return
Nella nostra esperienza i fondi absolute return come tutti vanno monitorati continuamente senza fare scelte fideistiche e valutando bene bene i pro e contro e cercando di comprendere bene il tipo di strategia seguita, la liquidabilità degli investimenti e la serietà ed esperienza dei proponenti unitamente ai costi che i fondi absolute return hanno spesso costi molto alti e sono l’unica cosa certa. Non sono in ogni caso la soluzione miracolosa al problema degli investimenti e i numeri che vengono dall’analisi del track record di migliaia di questi fondi ce lo ricordano.
i fondi absolute return sono stati venduti in questi anni come un prodotto “assolutamente” perfetto: la promessa era di essere investiti sui mercati finanziari partecipando però soprattutto ai guadagni perchè attraverso strategie diversificate questi fondi avrebbero puntato su asset decorrelati rispetto ai mercati. Il che è come dire che uno sa dove vanno i mercati. Ovviamente in anticipo. Un po’ come quella pubblicità della Vodka “Absolute perfect, absolute security, absolute unique.” Un absolute dream.
Criticità e casi concreti da conoscere
La selezione e il monitoraggio dei fondi a ritorno assoluto restano complessi e delicati: senza un’analisi accurata di gestori, strategie e rischi, questi strumenti possono rivelarsi poco efficaci o addirittura dannosi. Non a caso, uno dei più recenti casi di risparmio tradito in Italia ha riguardato proprio questa categoria, con il noto scandalo dei fondi H2O.
Se stai valutando un investimento in fondi absolute return, affidati al parere di un consulente indipendente che sappia guidarti con competenza e trasparenza. Con SoldiExpert SCF puoi prenotare un appuntamento e ricevere una consulenza personalizzata prima di fare scelte che incidono davvero sul tuo patrimonio.