Meglio fondi o ETF? Ecco i confronti chiave da conoscere per non farsi intortare

ETF vs fondi: una sfida sempre aperta. Molti gli aspetti trascurati dalla maggior parte dei risparmiatori (e dei consulenti). Ecco gli aspetti da considerare per scegliere bene

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Meglio fondi o ETF? Questa domanda è diventata un punto focale nel dibattito finanziario contemporaneo. Non è la prima volta che affrontiamo questo tema: nella nostra guida completa agli ETF, aggiornata ed ampliata per il 2024 che potete scaricare gratuitamente qui, abbiamo analizzato la questione in modo dettagliato.

Considerando la vastità di informazioni disponibili sul mercato, è facile perdersi nel mare di opinioni contraddittorie tra fondi comuni o ETF. Pertanto, è essenziale fare un passo indietro e considerare alcune tra le domande più frequenti che si pongono i risparmiatori: i fondi di investimento sono da evitare del tutto? Investire solo in ETF rappresenta l’opzione migliore? La gestione attiva dei fondi alla fine premia o meglio passare all’approccio passivo degli ETF?

Per capire meglio quindi la differenza tra i fondi comuni di investimento e gli ETF e determinare quale sia la scelta più vantaggiosa, è necessario basarsi su dati e statistiche, piuttosto che su opinioni soggettive. Dunque, meglio fondi o ETF? Scopriamolo insieme, provando di seguito a dare una risposta a questa domanda.

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etf o fondi comuni: Fondi vs Sicav

 

Prima di iniziare a ragionare se sia meglio investire in fondi o ETF, dobbiamo fare una necessaria precisazione sui fondi, poiché questi vengono suddivisi prevalentemente in due categorie: i fondi comuni e quelli noti come Sicav. Quest’ultimi, che stanno per Società di Investimento a Capitale Variabile, sono in genere domiciliati all’estero (nonostante la maggior parte sia distribuita in Italia) e sono regolamentati dal Testo Unico della Finanza (TUF).

Per molti versi Sicav e fondi comuni di investimento sono simili, ma non sono del tutto identici. La principale differenza è che con le Sicav i sottoscrittori hanno la possibilità di entrare in possesso di azioni vere e proprie. Non, quindi, quote di fondi comuni. Ciò significa che con esse si acquisiscono tutti i diritti di un socio come, ad esempio, partecipare alle assemblee e avere diritto di voto (e partecipano anche ad alcune spese supplementari).

 

Nella sostanza, però, le differenze fra fondi e Sicav non sono elevatissime. Quindi in questo report utilizziamo il termine “fondo comune” o “fondo d’investimento” per entrambi gli strumenti.

 

 

Meglio FONDI A GESTIONE ATTIVA o ETF a gestione passiva?

 

Per poter rispondere alla domanda “meglio ETF o fondi” bisogna innanzitutto conoscere la differenza tra la gestione attiva e la gestione passiva che caratterizzano questi strumenti di investimento.

Nel caso dei fondi a gestione attiva c’è un gestore (o un comitato di gestione) che in base al mercato di riferimento in cui opera o categoria, seleziona per quel mercato i titoli più interessanti facendo quello che in gergo tecnico si chiama “stock picking” o “bond picking”. In piccola parte se il regolamento del fondo lo prevede può anche decidere la percentuale di azionario e obbligazionario in cui essere investiti e il livello di liquidità.

Questo vuol dire “gestione attiva” ovvero discrezionale. Vi affidate teoricamente all’estro dello chef.

Quindi nei fondi comuni il portafoglio di azioni e /o obbligazioni è selezionato dai gestori mentre gli ETF hanno una composizione che è la replica di quella dell’indice che copiano.

 

 

meglio Fondi o ETF? Ecco le differenze principali

 

Quando ci si pone la domanda “meglio fondi o ETF” ci sono alcune differenze da considerare tra questi due strumenti, come il fatto che gli ETF sono acquistabili e vendibili come se fossero delle azioni in Borsa. Replicando infatti un paniere definito è possibile averne sempre un valore (il cosiddetto Nav ovvero Net Asset Value in termine tecnico) e per questo sono quotati in Borsa al valore del Nav con uno spread abbastanza ridotto ovvero mediamente dello 0,1-0,2% per gli ETF più scambiati.

Invece, i fondi d’investimento sono normalmente valorizzati una volta al giorno ma per acquistarli o venderli c’è sempre un minimo lasso di tempo dal momento dell’inserimento dell’ordine a quello della effettiva contabilizzazione ovvero addebito o accredito in conto.

Altra differenza meno importante ma che bisogna conoscere è l’investimento minimo di accesso: quando si cerca di capire se sia meglio investire in fondi o ETF va tenuto conto del fatto che i fondi hanno soglie minime che possono variare da alcune centinaia di euro ad alcune migliaia di euro. Gli ETF sono scambiati come titoli quotati e quindi l’ammontare minimo è il valore di un titolo, più le commissioni di transazione che applica l’intermediario per acquistarlo.

 

 

ETF: COSA SONO

 

Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Fund) sono considerati dei “cloni” e per questo tipicamente si parla di “gestione passiva” (anche se nel tempo le cose sono cambiate e molto) visto che il meccanismo base di funzionamento prevede una gestione decisa con regole ex ante ovvero prestabilite. E per questo si parla spesso nel caso degli ETF di “gestione passiva”. Gli ETF cosa sono?

Un ETF è un fondo che cerca di replicare la performance di un indice di riferimento, acquistando i titoli che compongono tale indice.
Prendiamo per esempio un ETF che ha come riferimento l’azionario mondiale il cui andamento è rappresentato dall’indice MSCI World. Nel caso dell’ETF il suo andamento seguirà quasi pedissequamente l’andamento di questo indice ovvero l’emittente di questo ETF si assicurerà che le principali azioni e principali Paesi che sono rappresentati in questo indice (qui potete vederne la composizione dettagliata) siano presenti sempre nella stessa proporzione.

 

fondi comuni o etf: chi vince?

 

Nel caso del fondo d’investimento invece che ha come riferimento lo stesso identico mercato (ovvero lo stesso benchmark si dice tecnicamente) il gestore può decidere molto più liberamente di sovrappesare o sottopesare alcune azioni o alcuni Paesi, seguendo il parere dei propri esperti di analisi di ogni tipo.

Tutte le ricerche che cercando di rispondere alla domanda “meglio fondi o ETF?” dimostrano, a parità di categoria, che gli ETF stra-battono i fondi in altissima percentuale.

Il rapporto ESMA sulle performance e sui costi dei prodotti di investimento al dettaglio nell’UE del 2023 ha esaminato un campione di fondi ed ETF europei per un valore di circa 8,4 trilioni di euro (85% del totale), del quale gli investitori al dettaglio detenevano circa 5,5 trilioni di euro nel 2022.

Come possiamo osservare dalla tabella sottostante, tra il 2016 e il 2022 i costi annui per i fondi di investimento azionari sostenuti dai risparmiatori sono stati in media dell’1,7% rispetto allo 0,4% medio degli ETF azionari. Contestualmente, le performance dei fondi al netto dei costi sono state decisamente inferiori: parliamo di un 1,7% di rendimento netto rispetto ad un 3,5% netto per gli ETF. Praticamente la metà. 

 

meglio fondi o etf come costi?

Dopo le evidenze accademiche passiamo a quelle grafiche per rispondere alla domanda se sia meglio investire in fondi o in ETF.

 

 

MEGLIO INVESTIRE IN FONDI O IN ETF?

 

Vediamo un grafico che confronta la media di tutti i fondi d’investimento, Sicav comprese (linea rossa) nella stessa categoria (Azionari Globali Mercati Sviluppati Large & Mid Cap) con l’andamento degli ETF  tutti della stessa identica categoria (linea blu). Gli indici FFI (FIDA Funds Index) rappresentano l’andamento delle categorie di Fondi e Sicav mentre gli indici FEI (FIDA Etf Index) rappresentano l’andamento delle categorie di ETF.

meglio-fondi-ETF

Il confronto all’americana (o per meglio dire “mondiale” visto la categoria prescelta) lascia pochi dubbi su chi statisticamente fra ETF o fondi comuni è lo strumento più amico del risparmiatore. Per coloro che ancora si chiedono se sia meglio investire in fondi o in ETF la risposta è che gli ETF stravincono il confronto con i fondi su qualsiasi orizzonte temporale.

Nel periodo esaminato (dal 28 marzo 2014 al 28 marzo 2024) il rendimento medio annuo degli ETF è del 10,78% medio annuo composto mentre quello dei fondi del 9,06%. Sembra una differenza banale, solo 1,72% di rendimento medio all’anno in meno. Ma sai cosa sigifica in termini di performance? Con i fondi avresti ottenuto una performance del +37% mentre se avessi usato gli ETF avresti ottenuto un risultato del +79%.

 

LA VOLATILITA’: Meglio FONDI o ETF in questo caso?

 

Qualcuno potrebbe argomentare a favore dei fondi comuni perché i fondi attivi hanno contenuto maggiormente la volatilità nelle fasi “cattive” di mercato. Ma ciò non risulta dal confronto che abbiamo effettuato, poiché la volatilità “cattiva” dei fondi e degli ETF (ovvero il drawdown all’inglese come si definisce la massima perdita nella fase peggiore) è stata del tutto simile. Circa -33%.

Gli ETF nella categoria più rappresentativa prescelta hanno fatto meglio dei fondi. Due ipotetici risparmiatori che lo stesso giorno avessero investito 100.000 euro si ritroverebbero dopo 10 anni uno un capitale (da cui dedurre il capital gain che è uguale sia per i fondi che per gli ETF ovvero il 26%) di 279.000 euro (chi aveva sottoscritto l’ETF) o di 237.000 euro per chi deteneva quote del fondo.

 

Fondi comuni o ETF: I COSTI

 

Per chi si domanda ancora se sono meglio i fondi o gli ETF, ci sono ampie evidenze che nel tempo l’andamento degli ETF supera come performance (e anche come rendimento aggiustato per il rischio) quello dei fondi e le principali ragioni sono i maggiori costi applicati sui fondi in primis (di gestione, transazione per la movimentazione del portafoglio ed eventuali ulteriori spese caricate sui partecipanti) e poi come seconda ragione le scelte peggiori rispetto all’andamento del mercato di riferimento fatte mediamente dalla maggior parte dei gestori.

All’inizio degli anni ’70 Burton Malkiel nel libro “A Random Walk Down Wall Street” aveva espresso già questa tesi che sembrava all’epoca eccessiva ma che si è rivelata invece così centrata che le sue intuizioni hanno contribuito a spianare la strada al lancio nel 1976 del primo fondo comune di investimento indicizzato di Vanguard (oggi un colosso mondiale della gestione del risparmio) e poi alla nascita del mercato degli ETF.

“Sono estremamente scettico sul fatto che chiunque possa fare bene la selezione delle azioni. L’evidenza è chiara che i fondi indicizzati semplici a basso costo hanno sovraperformato il 90% dei fondi gestiti attivamente in 10 anni. Alcuni rari selezionatori di azioni hanno ottenuto rendimenti migliori, ma non c’è modo di sapere in anticipo chi potrebbero essere” ha ancora ribadito recentemente in un mercato che vede oggi negli Stati Uniti gli ETF come masse superare quelle dei fondi comuni d’investimento.

 

MEGLIO FONDI COMUNI O ETF?

 

In questi anni sono state pubblicate centinaia di analisi e ricerche sul tema e fra quelle più importanti segnaliamo a livello internazionale il Morningstar Active Passive Barometer e anche l’S&P Index Versus Active Scorecard (SPIVA) che ogni anno confrontano migliaia di fondi “attivi” con l’andamento del mercato o di fondi passivi e il risultato è sempre schiacciante. In questo caso, alla domanda “meglio fondi o ETF?” Morningstar risponde che gli ETF (a parità naturalmente di benchmark) si comportano meglio dei fondi. 

Basti notare che su orizzonti temporali brevi (1 anno, 3 anni…) alcuni fondi sembrano essere migliori come andamento degli ETF simili ma le percentuali di successo a lungo termine dei fondi rispetto agli ETF diventano molto basse (con differenze fra le categorie ma con un verdetto simile di minore o maggiore entità) ovvero la persistenza è molto labile. Un tema che abbiamo approfondito nel nostro SoldiExpert Fund Rating dove confrontiamo in modo oggettivo migliaia di fondi con i rispettivi benchmark (tenendo conto sia del rendimento che del rischio) dando un voto da zero a 10.

 

L’importanza dei costi e le performance a lungo termine

 

Un altro risultato evidente proveniente da queste analisi è che i tassi di successo a lungo termine sono generalmente più alti tra i fondi meno costosi.

Peraltro l’ultima ricerca SPIVA evidenzia come circa la metà di tutti i fondi azionari globali, statunitensi, europei e britannici hanno chiuso negli ultimi 10 anni; molti gestori magari per nascondere la “debacle” dei fondi li chiudono o accorpano con altri o ne lanciano di nuovi  a dimostrazione secondo l’agenzia di rating Standard & Poor’s (fra le più importanti nel mondo) della sfida che i gestori attivi devono affrontare quando cercano di battere il loro benchmark.

L’indice S&P 500 nei 15 anni fino alla fine del 2023 ha superato l’87,98% dei fondi azionari statunitensi Large Cap: il passivo ha stra-battuto il cosiddetto attivo.

 

Meglio Investire in fondi o ETF?

 

“Non cercare l’ago nel pagliaio, comprati il pagliaio” è una celebre frase di John Bogle, il fondatore di Vanguard che si può considerare il “papà” degli ETF e il senso finanziario è evidentemente quello che questi numeri ripetuti nel tempo, in ogni mercato e latitudine, suggeriscono che è più redditizio investire in ETF rispetto ai fondi perché vista statisticamente chi farà una selezione attiva come un fondo delle migliori società o titoli di un settore o di un comparto difficilmente (mediamente meno del 15-20% dei casi) riuscirà a mantenere la promessa.

Per rispondere a coloro che si chiedono se sia meglio meglio investire in fondi o in ETF le evidenze propendono nettamente a a favore degli ETF.

In Europa le masse gestite con ETF continuano a crescere anno dopo anno (sono aumentate del 24% rispetto al 2022)  ma restano molto più basse di quelle negli Stati Uniti. Il mercato europeo degli ETF è arrivato a valere circa 1.640 miliardi mentre il mercato mondiale oltre 11.000 miliardi di dollari (11 trilioni) con gli Stati Uniti in prima fila.

La revisione intermedia della Capital Markets Union della Commissione Europea ha riconosciuto che il coinvolgimento degli investitori al dettaglio nei mercati dei capitali rimane molto basso e ha evidenziato la necessità di incoraggiare gli investimenti in ETF ma è stato ampiamente osservato che è il sistema distributivo a condizionare molto la bassa domanda da parte dei risparmiatori di investimenti in ETF.

 

Etf o fondi comuni: Il Conflitto d’Interesse

 

Nei Paesi dove la consulenza finanziaria indipendente è basata su modelli più a parcella (ovvero la consulenza indipendente pura come quella offerta da Soldiexpert SCF) come per esempio gli Stati Uniti o in Europa la Gran Bretagna, gli ETF sono maggiormente conosciuti dai risparmiatori e diffusi mentre nei Paesi dove il sistema distributivo è basato sulla retrocessioni delle commissioni ai collocatori interessa molto più consigliare e collocare fondi d’investimento che consentono loro evidentemente di ottenere margini ben superiori.

In Italia rientriamo in pieno in questo secondo scenario. Se i risparmiatori interpellassero banche o reti ponendo la questione “Meglio fondi o ETF per investire i risparmi?”, gli ETF non verrebbero nemmeno proposti o verrebbero addirittura demonizzati come strumenti pericolosi, nonostante il costo dei fondi comuni d’investimento addebitati ai risparmiatori sia fra i più alti al mondo (dato confermato recentemente da una recente ricerca su MorningStar).

E’ evidente il tema del “conflitto d’interessi” ampiamente dibattuto in questi anni e molto conosciuto dai risparmiatori un po’ smaliziati che comprendono come funziona realmente il sistema del risparmio gestito in Italia ed è confermato continuamente dalle diverse audizioni parlamentari che puntano l’indice proprio sul modello distributivo italiano basato soprattutto sulle pressioni commerciali come per esempio ribadito da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (il più importante sindacato dei bancari in Italia): “l’ossessione delle banche è il raggiungimento dei risultati, tutti concentrati nel breve termine, perché il vero obiettivo è soltanto la distribuzione di altissimi dividendi ad azionisti e fondi d’investimento….Le indebite pressioni commerciali invece di diminuire hanno ripreso forza”.

 

SoldiExpert Fund Rating SoldiExpert Fund Rating

 

Meglio Fondi o ETF: un parere indipendente

 

Questa breve disamina può aiutare anche a comprendere perché SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, che opera quindi senza alcun conflitto d’interesse, alla domanda “meglio fondi o ETF” consiglia in via preminente fra gli strumenti del risparmio gestito gli ETF e non i fondi d’investimento.

I fondi sono invece consigliati e collocati soprattutto da banche e reti (soprattutto in Italia) nonostante i maggiori costi e minori rendimenti osservati nel tempo poiché consentono di generare una maggiore redditività sia immediata che nel tempo visto anche il meccanismo di applicazione dei costi più opaco nonostante tutti gli sforzi del legislatore europeo di rendere più trasparente l’offerta e la comparazione fra i diversi strumenti e servizi d’investimento.

 

Quanto incidono i costi annui quando si investe in fondi comuni o ETF?

 

Se una banca consiglia un ETF otterrà come ritorno economico esclusivamente il costo dell’intermediazione (pochi euro per la transazione); se invece la banca consiglia un fondo il guadagno sarà sia immediato (per i costi applicati alla sottoscrizione) che ricorrente (una percentuale mediamente del 75-85% ritorna al collocatore mentre solo il 15-20% resta alla società di gestione del fondo). Questo nel tempo fa evidentemente un’enorme differenza come abbiamo visto nel grafico dove abbiamo confrontato un fondo con un ETF come risultati a parità di mercato sottostante (in questo caso l’azionario globale).

Un 2% di maggiori costi sostenuti dal risparmiatore (spesso sull’azionario fra le spese correnti di un ETF e quelle di un fondo in questa percentuale si aggira la differenza) in 30 anni si traduce in un abbattimento del patrimonio di partenza del -45% e per la banca o rete questo può essere il suo ritorno economico senza rischi e fa comprendere perché il risparmio gestito è l’architrave oggi della stragrande parte di banche e reti con il collocamento di fondi, gestioni patrimoniali, polizze unit linked, certificati e assicurazioni dove è più facile applicare simili costi spesso occulti alla maggior parte dei risparmiatori.

 

Incidenza dei costi annui sul capitale investito

 

Chi può Guidarti nella Scelta “Meglio Fondi o ETF”?

 

Per noi di SoldiExpert SCF è chiaro che la gestione finto attiva (ed è quella che nel 90% dei casi viene venduta allo sportello o proposta dalla maggior parte dei promotori finanziari a ignari risparmiatori), super farcita di costi  va guardata invece in modo spesso critico, partendo dall’esame del portafoglio di fondi suggerito e facendo i giusti confronti sia sugli strumenti che sulla strategia perseguita, analizzando con il risparmiatore le sue esigenze e i suoi obiettivi.

 

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E per questo motivo offriamo diversi servizi di consulenza finanziaria e inoltre in caso di primo contatto offriamo anche un check up gratuito con una prima mezzora di consulenza offerta dalla nostra società per esaminare alcuni punti chiave del portafoglio migliore per ciascun risparmiatore secondo le nostre evidenze e approccio.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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