Non c’è pace per le azioni NEXI che continuano il trend discendente e la allontanano sempre più dai massimi del 2021 quando il titolo Nexi aveva superato il prezzo di 17,5 per azione mentre con l’uscita della trimestrale a fine settembre 2025 è tornata ai minimi storici poco al di sopra dei 4 euro.
Le azioni Nexi, leader italiano e protagonista europeo nei pagamenti digitali, hanno subito un nuovo, brusco calo, perdendo circa il 7,5% in Borsa dopo la pubblicazione dei dati relativi al terzo trimestre 2025. Un duro colpo che si aggiunge a una performance deludente che prosegue da tempo.
Ma cosa teme il mercato su Nexi? E quali sono i punti di forza e di debolezza di questa paytech europea?
Vediamo un aggiornamento sull’andamento finanziario e la strategia del gruppo, leader di mercato nei pagamenti elettronici.
L’impatto della trimestrale Q3 2025 e i timori del mercato
Il calo odierno è stato innescato da una combinazione di fattori, evidenziati dalla trimestrale, che hanno deluso gli investitori:
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Trimestre “soft” e margini in calo: Nel 3° trimestre 2025 i ricavi sono cresciuti solo dell’1,8%, e l’EBITDA è aumentato di un marginale 0,9%. Soprattutto, l’EBITDA margin è sceso di 54 punti base, a causa del mix dei ricavi e dell’aumento dei costi totali (+3,1% a/a).
Gli analisti, come quelli di Equita Sim, hanno definito i risultati “leggermente più soft”, vedendo la società orientata verso la parte bassa delle guidance 2025.
- Conferma delle guidance 2025: Nexi ha confermato i target per il 2025 (ricavi in crescita low-to-mid-single digit, espansione dell’EBITDA margin di almeno 50 punti base e generazione di cassa di almeno 800 milioni). Tuttavia, la difficoltà del trimestre rende più sfidante l’obiettivo annuale.
- Problema strutturale del debito: Il mercato continua a temere l’elevato livello di debito (oltre 5 miliardi di euro a giugno 2025) accumulato dopo le grandi fusioni (come con SIA e Nets). Questo leverage (indebitamento) ingente limita la capacità di investimento e la flessibilità finanziaria e pesa sugli oneri finanziari.
Scenario di mercato e concorrenza: perché è in crisi?
Il settore dei pagamenti digitali, che negli scorsi anni aveva beneficiato di una forte crescita sulle attese di un aumento degli acquisti con carta di credito, oggi si scontra con un rialzo inferiore alle attese.
Questo è dovuto soprattutto alla serrata concorrenza di molti nuovi operatori e FinTech che sono entrati nel settore, riducendo i margini delle aziende storiche.
Il caso Worldline: Fra i casi da citare vi è il colosso europeo e concorrente Worldline, a cui gli analisti guardano spesso come riferimento. Worldline ha visto le proprie quotazioni crollare drasticamente, passando da 80€ (aprile 2021) a circa 10€ oggi. Questo esempio genera nervosismo sistemico tra gli investitori, che temono che problemi analoghi (perdita di contratti, guerra dei prezzi) possano colpire anche Nexi.
Contraccolpi sui contratti e concorrenza spietata
Il mercato teme che la leadership di Nexi non sia inattaccabile, soprattutto per quanto riguarda la crescita dei ricavi a lungo termine. La società si scontra infatti con una guerra dei prezzi che erode i margini e con il rischio di perdere contratti rilevanti con le banche partner.
Il rallentamento della crescita organica è in parte legato proprio alla scadenza o rinegoziazione di accordi importanti (c.d. banking partnerships), spesso con condizioni meno favorevoli per Nexi. L’effetto di queste rinegoziazioni è esplicitamente citato nelle guidance 2025 di Nexi come fattore che influenza la crescita dei ricavi
La pressione competitiva è fortissima. Oltre ai consolidatori europei (come Worldline), i principali competitor che insidiano Nexi sono le FinTech globali pure-play, come Adyen e Stripe, che si concentrano sull’innovazione pura (e-commerce, servizi a valore aggiunto) e operano con strutture di costo agili.
La fragilità del settore è stata plasticamente dimostrata dal crollo del concorrente europeo Worldline. Da aprile 2021 a oggi, le sue quotazioni sono crollate da circa 80 euro a 2 euro!, a causa della perdita di importanti accordi commerciali e del fallimento nel raggiungere le guidance. Il pessimo comportamento in Borsa di Worldline genera un effetto contagio psicologico, con il mercato che teme che i problemi di margini e di competitività possano replicarsi, o aggravarsi, anche sulle azioni Nexi.
Azioni Nexi: cosa fa la società e quali sono gli obiettivi
Le azioni Nexi sono espressione di un’azienda italiana leader di mercato che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale per banche, assicurazioni, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione.
La mission dichiarata è affermarsi come “paytech europea”, semplificando i pagamenti e consentendo a persone e imprese di costruire scambi più efficienti. A tale scopo è stata anche realizzata una partnership con Microsoft per integrare le modalità di pagamento digitale di Nexi nelle soluzioni Microsoft, partendo dall’Italia per poi sbarcare in mercati chiave in Europa (come la Germania).
Obiettivi a medio termine (al 2026)
I vertici del gruppo hanno più volte confermato negli ultimi trimestrali obiettivi ambiziosi per il medio termine:
- Generazione di cassa organica: 1 miliardo di euro nel 2026.
- Crescita del margine di EBITDA: Almeno l’1% l’anno.
- Focus strategici: L’AD Paolo Bertoluzzo punta ad accelerare i ricavi grazie a nuovi motori di crescita come l’eCommerce, la Germania e la Spagna.
Nexi azioni: i principali azionisti e il rischio di vendite
Nexi ha un assetto di governance complesso. Il flottante è pari al 41%, con i seguenti principali azionisti:
Il rischio soci
Un elemento che alimenta la speculazione sul titolo è la natura di molti dei maggiori azionisti, ovvero fondi di private equity che non sono investitori di lunghissimo periodo.
- Scenario temuto: Un possibile scenario è che uno o più di questi fondi decidano di cedere la propria quota vendendo direttamente sul mercato. Tale operazione, se significativa, avrebbe un potenziale effetto depressivo sul prezzo delle azioni Nexi.
NEXI azioni, investirci? Considerazioni e seconda opinione
Ciò nonostante l’elevata competitività del settore e un azionariato poco stabile sono tra i fattori che giustificano la deludente performance delle azioni Nexi.
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