Quello passato, il 2019, è stato per SoldiExpert SCF, un anno particolarmente impegnativo ma che ha segnato una svolta importante per la nostra società che svolge consulenza su base indipendente.
Come direbbero Tony e Maureen Wheeler, i fondatori della Lonely Planet “non possiamo sempre dire che sia sempre stato facile e divertente ma non è mai stato noioso”.
Poco più di dodici mesi fa (e dopo 12 anni di attesa normativa) siamo state fra le prime società di consulenza finanziaria a entrare nel ramo dell’Albo dei consulenti finanziari dedicato a chi esercita in via esclusiva la consulenza finanziaria indipendente. Nonostante certo uno “tsunami” di adempimenti a cui assolvere in un quadro competitivo che vede numerose banche e reti, come confermano diverse ricerche indipendenti, adeguarsi alla normativa del settore e Mifid II con italica furbizia e scarsa considerazione per i risparmiatori (e di fatto concorrenza sleale attuata anche da chi svolge l’attività di consulente o sedicente “educatore” o “pianificatore” in diversi casi in modo abusivo) l’ingresso nell’Albo ha avuto un impatto molto importante e positivo per la nostra società. Insieme alla direttiva europea Mifid2 un piccolo passo avanti verso la trasparenza. Ma molta strada resta ancora da fare.
Nel 2019, grazie al rendiconto sui costi e oneri dei prodotti finanziari raccomandati imposto dalla Mifid 2, ci sarebbe dovuto essere, infatti, un grande passo avanti sul fronte della trasparenza e dell’informativa ai risparmiatori dei costi (spesso occulti) che pagano sulla consulenza “finto gratuita” di banche e reti di vendita che operano con personale alle proprie dipendenze o attraverso consulenti abilitati all’offerta fuori sede.
In realtà la maggior parte degli intermediari hanno continuato a far quasi di tutto per nascondere questi costi tanto che la maggior parte dei risparmiatori non sa che questo documento sui costi e oneri esiste, che l’intermediario glielo deve fornire esplicitando anche in valore assoluto quanto il risparmiatore paga ogni anno per la consulenza ricevuta.
Che tra l’altro non solo non è gratis (come gli hanno sempre fatto credere) ma non è nemmeno indipendente, visto che la stragrande maggioranza degli intermediari ha scelto di essere remunerata anziché dal cliente, dal fornitore (spesso della casa) dei prodotti finanziari che raccomanda alla sua clientela. Come un medico che si fa remunerare dall’azienda farmaceutica per le medicine che consiglia in sintesi invece che chiedere il proprio onorario.
A differenza della stragrande maggioranza di banche e reti di vendita, SoldiExpert SCF non è remunerata con retrocessioni sui prodotti raccomandati e presta consulenza su base indipendente in via esclusiva. Una garanzia di terzietà e di assenza di conflitti di interesse per il Cliente.
La nostra società ha fatto tutto quello che doveva e anche oltre (così crediamo) per essere conforme alla direttiva Mifid II e servire nel modo più trasparente i propri clienti e ha investito anche quest’anno in modo significativo sul fronte informatico per rendere sempre più efficiente la propria piattaforma e renderla ancora più scalabile e offrire la migliore esperienza utente.
Nell’ultimo anno sono cresciuti così inevitabilmente i costi per il personale e le spese di consulenza collegate all’iscrizione all’Albo e ai pareri richiesti per assolvere al meglio ai compiti di compliance interni. Questo a fronte di un mercato dove esistono peraltro anche i consulenti finanziari abusivi (siamo un Paese Meraviglioso, come recita la pubblicità di Autostrade per l’Italia) che offrono consulenza personalizzata e lo fanno a viso aperto e chi si è adeguato alla normativa sembra aver commesso una doppia follia visto che deve adempiere a 1000 obblighi (e costi) rispetto a chi non rispetta la legge. Così gira l’Italia.
Meglio parlare d’altro… Per conquistare nuovi utenti interessanti alla consulenza e per far conoscere maggiormente la nostra società a partire dal 2019 ha aumentato la presenza sui canali social (da Facebook a Youtube) e rivisitato completamente il sito SoldiExpert.com. E abbiamo prodotto oltre a contenuti e inchieste settimanali 5 nuovi ebook, dalle tre guide come investire oggi differenziate per patrimonio alla guida sugli ETF a quella sull’oro. E abbiamo anche realizzato un dizionario economico finanziario, il Soldiario, per celebrare i nostri 18 anni di attività.
Sulla Rete è aumentata in modo significativo la nostra visibilità sui motori di ricerca e posizionamento e se si guarda la rassegna stampa di SoldiExpert SCF nell’ultimo anno sono quasi un centinaio i giornali, siti internet, radio e canali streaming o televisivi che hanno pubblicato nostre analisi o ci hanno intervistato. Sul fronte Ricerca & Sviluppo il nostro Ufficio Studi ha completato nell’esercizio appena chiuso un lavoro importante avviato oltre 2 anni fa riguardo il nostro processo di investimento con un approccio unico che abbiamo anche codificato in un documento apposito e che ci consente di offrire alla nostra clientela quella che riteniamo sia autenticamente la migliore asset allocation cliente per cliente, diversificata sia per strumenti che per strategie grazie a un enorme lavoro di studi e analisi quantitativa che abbiamo portato a termine, dedicando ingenti risorse di tempo ed economiche per distinguere la nostra consulenza da quanto si trova comunemente sul mercato e offre il “convento”.
La nostra advisory peraltro non si rivolge solo a privati ma anche a investitori istituzionali che stanno verificando (come nel caso della collaborazione con una banca a cui forniamo alcuni nostri portafogli ad hoc ) con soddisfazione il valore aggiunto della nostra consulenza.
Abbiamo ridisegnato e rivisto a metà 2019 buona parte delle strategie di selezione degli strumenti finanziari del nostro Ufficio Studi in un lavoro unico portato avanti in oltre 2 anni e che è culminato anche in un documento che spiega I PRINCIPI CHIAVE ALLA BASE DEL PROCESSO DI ASSET ALLOCATION DI SOLDIEXPERT SCF.
Un approccio unico in Italia quello di SoldiExpert SCF per chi offre consulenza finanziaria indipendente e ritiene che sia importante farlo con un valore aggiunto costituito sia dalla selezione degli strumenti finanziari sulla più ampia gamma che sulla selezione delle migliori strategie perché se svolgere il mestiere di consulente è offrire portafogli sostanzialmente passivi e su prodotti cari (come è lo standard del settore) non è cosa che ci interessa e non crediamo che avrà un grande futuro.
Questo è poi stato un esercizio particolare per SoldiExpert SCF perché abbiamo celebrato i 18 anni dall’avvio dell’attività. Il tempo scorre e abbiamo fatto dal 2001 una discreta strada. Diciotto anni fa, infatti, non eravamo ancora nati e ci davano per morti, sostenendo che la consulenza indipendente e basata sulla Rete e con l’utilizzo di algoritmi nella costruzione dei portafogli non avrebbe mai potuto funzionare in Italia visto che i risparmiatori mai avrebbero “tradito” le banche di cui avevano assoluta fiducia e ancora meno si sarebbero affidati a chi “fisicamente” non era a fianco a loro (“figurati se un risparmiatore si fiderà di chi conosce sul web e non invece in modo fisico”).
La “fiducia” verso le banche dei risparmiatori è invece crollata (complici anche i numerosissimi casi di “risparmio tradito”, ultimo il caso della Banca Popolari Bari che noi avevamo già segnalato più di 3 anni fa fra quelli destinati ad esplodere ) in questi lustri e l’utilizzo delle Rete da parte degli italiani enormemente aumentata e diventata un punto di riferimento per acquisire una “seconda” (e talvolta anche “prima”) opinione in moltissimi settori. E la nostra società ha puntato sempre molto all’educazione finanziaria con una presenza significativa su tutti i canali (blog, YouTube, canali social…) e soprattutto con un approccio divulgativo e critico che ci ha permesso nel tempo di acquisire la fiducia di migliaia di risparmiatori in questi anni delusi del “sistema” e desiderosi di ricevere una consulenza senza conflitti di interessi e non totalmente passiva.
E per il 2020 abbiamo diversi programmi di sviluppo a cui stiamo lavorando sul fronte webinar, podcast e abbiamo previsto anche un rafforzamento del team (uno dei nostri punti di forza grazie a collaboratori e dipendenti dotati di super poteri, compresi quelli di sopportarmi), potendo tornare a concentrarci maggiormente sulla crescita dopo quasi un anno e mezzo in cui abbiamo dovuto privilegiare soprattutto l’organizzazione interna.
Nella selezione degli strumenti finanziari migliori per la clientela è significativamente aumentato il peso degli ETF di cui la nostra società era stata fra le prime a credere lanciando già nel 2003 i primi portafogli in Italia e l’esplosione di questo mercato (anche in Italia) e che il mercato degli ETF sia qualcosa di imprescindibile lo dicono i numeri.
Uno storico sorpasso degli ETF sui fondi è avvenuto questa estate negli Stati Uniti. Il patrimonio raggiunto dai prodotti che si limitano a replicare passivamente un indice di riferimento ha raggiunto i 4.271 miliardi di dollari, mentre le masse dei fondi attivi sono scivolate a 4.246 miliardi. Un evento epocale che è stato attribuito soprattutto alla maggiore economicità degli ETF (e anche efficienza) rispetto ai fondi, con costi di gestione mediamente inferiori del 70%.
In Italia sono soprattutto i consulenti finanziari autonomi (e SoldiExpert SCF è da tempo in prima linea e fra le prime società in Italia sin dal 2003 a creare portafogli di ETF) a valutare e consigliare gli ETF all’interno delle proprie strategie. Mentre chi è remunerato a retrocessioni generalmente non ama, né consiglia, questi prodotti. Ed è facile capire il perché…e persino le accuse talvolta assurde fatte a questi strumenti descritti come “pericolosi” ai risparmiatori da alcuni intermediari che devono tosare i clienti con fondi di vecchia e nuova generazione dal valore aggiunto spesso nullo se non per chi li colloca.
Per il 2023 le previsioni sul mercato degli ETF sono di un ulteriore raddoppio delle masse a 12 trilioni di dollari trainato dall’utilizzo di questi strumenti sia dagli investitori istituzionali (guarda un po’) che dagli investitori privati (e a farne le spese saranno soprattutto i fondi d’investimento) e anche in Italia stiamo assistendo a un crescente interesse da parte di risparmiatori che iniziano a comprendere il “giro del fumo” di molta parte (non tutta naturalmente) dell’industria del risparmio gestito che sostanzialmente vende la stessa cosa (gestione passiva spesso inefficiente) con costi caricati sui clienti impressionanti (e che posizionano i fondi d’investimento in Italia secondo gli stessi dati Esma fra i più alti in Europa).
Negli scorsi mesi la nostra società ha pubblicato una guida a questo mercato che sta riscuotendo un forte successo (e nel 2020 già stiamo lavorando a una nuova edizione che verrà presentata nei prossimi mesi) e siamo in prima linea nel far conoscere questi strumenti che sono uno degli elementi fondanti di moltissime delle strategie che abbiamo selezionato e affinato in questi anni.
Pur consci che questo “non è un Paese per gli indipendenti” (titolo di una copertina del mensile Citywire dedicata proprio alla nostra società di consulenza) reputiamo che le opportunità del mercato in cui operiamo siano importanti e la sfida della vera consulenza finanziaria indipendente solo agli inizi e la nostra società fra le migliori posizionate come know how accumulato per coglierne il megatrend in atto in tutti i Paesi finanziariamente più evoluti. Ma restiamo con i piedi per terra perché sappiamo che sarà dura.