Così imparare a investire è un gioco da ragazzi

Sfatiamo il mito secondo cui l'investimento è solo per i ricchi. E' possibile iniziare ad investire in Borsa con cifre accessibili, rispondendo a 7 domande comuni e incoraggiando i Millennials a esplorare opportunità finanziarie attraverso un corso gratuito.

A molti giovani non interessa imparare ad investire e pensano che investire sia roba da ricchi. O da speculatori. Due convinzioni spesso errate.

C’è una crescente percezione che l’investimento sia prerogativa dei ricchi o dei professionisti finanziari, un’idea che scoraggia molti giovani dall’esplorare questo ambito. Tuttavia, investire non richiede necessariamente un’enorme quantità di denaro iniziale o un’esperienza pluriennale nel settore. In realtà, tutti possono iniziare a imparare a investire in Borsa.

La nostra intenzione è quella di rendere l’investimento una prospettiva comprensibile e accessibile a chiunque desideri far crescere il proprio patrimonio, indipendentemente dall’ammontare dei risparmi.

 

Come imparare a investire

 

Per imparare a investire in Borsa non occorre disporre di decine di migliaia di euro, ma certo c’è una soglia minima da cui ha senso partire. E poi come si fa? Abbiamo risposto a 7 domande che ci hanno fatto un gruppo di Millennials su come imparare a investire in Borsa, spiegando l’accessibilità finanziaria, il momento migliore per investire, il rischio coinvolto, le fonti per ottenere consigli affidabili e altro ancora:

 

1) Quanto devo avere per iniziare a investire?

 

Per iniziare a investire in Borsa possono bastare anche 1000 euro. E di questo molti ne rimangono sorpresi. Ci sono infatti strumenti come i fondi e gli ETF (scarica la guida sugli ETF se hai pochi soldi per investire) che permettono di costruire portafogli efficienti e diversificati anche quando i risparmi accumulati non sono nell’ordine di decine di migliaia di euro.

 

2) Quale banca è meglio scegliere per investire?

 

La migliore banca per investire dipende dal tuo capitale. Sulla base del capitale da investire si sceglierà la banca migliore considerando quali sono i costi applicati alle operazioni in Borsa. Ogni banca applica costi per investire differenti in base al capitale investito nelle singole operazioni di acquisto e vendita e in alcuni casi anche in base all’età. Bisogna poi valutare oltre ai costi anche i servizi che offre ciascuna banca.

 

3) Qual è il momento migliore per investire?

 

In merito a quando investire, un fattore rilevante per moltissimi risparmiatori è il timing, ovvero il momento di entrata nel mercato. Esiste quindi il momento perfetto per investire? Purtroppo o per fortuna no, non esiste. Gli investitori alle prime armi pensano che affidarsi a un esperto significhi che questo sarà in grado di dirgli se è un buono o un cattivo momento per iniziare a investire e se i mercati saliranno o scenderanno.

La verità è che nessuno conosce il momento esatto per investire. C’è chi dice che bisogna entrare in Borsa quando è scesa molto, perché i prezzi sono bassi. Chi, al contrario, sostiene che sia meglio farlo quando il mercato ha una tendenza ascendente, ovvero sta salendo da un po’.

Se si opta per investire tutto in un’unica soluzione, bisogna mettere in conto che si potrà farlo nel momento sbagliato, magari poco prima di una discesa anche virulenta del mercato azionario o purtroppo anche del mercato obbligazionario, perché oscilla ormai molto anche quello. Se invece ci affidiamo a un PAC, parlando di pro e contro, il fatto di non dover scegliere un solo momento di ingresso questo è sicuramente un punto a favore.

Eh già, perché focalizzarsi sul momento perfetto per investire non porta da nessuna parte, piuttosto a stare fermi ad aspettare e magari perdersi le opportunità che in quel momento potrebbe offrire il mercato.

 

4) Cosa rischio a investire? Posso perdere tutto?

 

Nella scelta di dove mettere i propri risparmi per la maggior parte degli investitori entrano in gioco delle remore psicologiche: la principale domanda per molti risparmiatori è “rischio di perdere tutto?”. Per questo motivo molte persone preferiscono non investire, o meglio, investire in immobili (perché il mattone viene percepito come più sicuro) e lasciare i soldi sul conto corrente piuttosto che imparare a investire in Borsa. Molti non si pongono nemmeno la domanda “dove investire in Borsa” perché pensano che il rischio di perdere tutto sia troppo elevato. È una paura molto irrazionale.

 

5) A chi posso chiedere un consiglio per imparare a investire?

 

Sulla scelta su cosa investire oggi influisce in modo importante la scelta a chi affidarsi e al soggetto che ci dà consigli per investire. A chi rivolgersi quindi? Ci sono tantissime figure professionali a cui è possibile rivolgersi per ricevere dei consigli su cosa investire come l’impiegato della banca, l’impiegato delle poste, il consulente abilitato all’offerta fuori sede (ex promotore finanziario) e il consulente finanziario indipendente.

Queste quattro figure professionali non sono tutte uguali ma si differenziano tra loro per il tipo di relazione e di interesse che condiziona il loro consiglio. Perché è importante ricordare che nei consigli per investire conta anche, e soprattutto, l’interesse del soggetto che te li offre. E si desume facilmente che alla domanda “a chi rivolgersi?” si può rispondere in modo conciso: “chiedi consigli per investire a chi fa il tuo interesse!”.

 

6) Quanto costa investire? Quanto si può guadagnare?

 

Quanto si parla di imparare a investire in Borsa, i primi consigli sono molto semplici, a partire dall’aspetto dei costi: chi offre i costi più bassi dal punto di vista degli strumenti finanziari? E quali sono gli altri costi di investimento nonché le spese implicite nei prodotti finanziari acquistati? Quando si parla di investimenti finanziari, i primi consigli riguardano i costi dell’investimento. Bisogna saperli tutti e imparare a gestirli al meglio.

Solitamente, i costi di investimento che possono gravare su un prodotto finanziario possono essere sintetizzati come costo di acquisto/vendita, tasse sul profitto ottenuto, costo di gestione, costo di distribuzione, commissioni di performance, costi amministrativi e costo “on top” (nel caso di gestioni e polizze).

 

7) Come mettere da parte la somma necessaria per investire?

 

La regola numero uno per risparmiare e poi permettersi di imparare a investire è non indebitarsi per cose superflue. Tra le cose superflue ci sono per esempio: fare le vacanze o comprarsi la moto o cambiare la macchina. Cose insomma che non ci si può permettere oggi pagando tutto sull’unghia e di cui si può fare a meno.

In generale dunque è sempre meglio evitare di pagare a rate perché si si tende ad anteporre il bisogno di consumo a quello che oggi ci si potrebbe permettere con le entrate disponibili.

Mettere da parte i propri risparmi e costruirsi piano piano un piccolo, o grande, capitale da investire, dovrebbe essere vista come una cosa bella e edificante. Questo significa infatti che si è riusciti a essere disciplinati e a evitare tutti i consumi non indispensabili. Chi risparmia è una persona che ha fiducia nel futuro, mentre chi si spende tutto subito è come se questa visione del domani l’avesse persa, concentrandosi solo sull’oggi.

E se la ragione per cui non riesci a mettere da parte qualcosa è che secondo te guadagni troppo poco, fatti una chiacchierata con tuo nonno o tua nonna sul come risparmiare e chiedi loro in un anno cosa si compravano. Vedrai che ti daranno una bella lezione. Di vita e di risparmio.

Se vuoi leggere in modo approfondito tutte le risposte degli esperti indipendenti di SoldiExpert SCF alle domande che abbiamo trattato finora scopri il nostro corso gratuito per Millennials: perché chi ha un lungo futuro davanti parte molto molto avvantaggiato quando si tratta di imparare a investire.

imparare a investire da millennials

 

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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