INVESTIRE SUL LUSSO A PIAZZA AFFARI NON E’ UN LUSSO

Un focus sulle azioni quotate e sul settore della moda e del fashion: punti di forza e debolezza. Un settore trainante del “made in Italy” e non solo. Quali i titoli migliori e più interessanti sui “fondamentali”? Ne ha parlato Salvatore Gaziano a Le Fonti Tv il 10 agosto 2017.

La moda è  settore interessante e fra quelli che hanno reso famoso il “made in Italy” e anche a Piazza Affari è da molti anni uno dei motori trainanti se si pensa all’andamento di società come Luxottica, Moncler, Brunello Cucinelli, Salvatore Ferragamo… o nel passato Bulgari, acquistata da LVHM nel marzo 2011

Fra tutti i settori quello del lusso è fra quelli che ha meglio reagito alla crisi grazie all’andamento sempre forte delle vendite e all’espansione internazionale in mercati come quello asiatico che sono diventati uno sbocco sempre più rilevante del fatturato e per alcuni gruppi arriva a sfiorare il 40% delle vendite.

Inoltre nuovi canali distributivi come l’ecommerce e la Rete hanno avvicinato nuovi clienti insieme agli outlet che hanno consentito alle società del settore di massimizzare la catena del valore e hanno creato nuovi campioni del settore come il gruppo Yoox Net-A-Porter Group nato dalla fusione dell’italiana Yoox e della francese Net A Porter.

A livello mondiale la ricerca Global Powers of Luxury Goods del 2016 evidenziava come i primi cento gruppi del lusso fatturano 222 miliardi di dollari l’anno e l’Italia, con 29 aziende nella top 100, è il primo Paese per numero di imprenditori nel settore.

Ma secondo il report però, le aziende italiane contribuiscono sul fatturato totale solo per il 17%. Le società del lusso nostrane, per lo più di piccole dimensioni e con una struttura familiare (24 su 29) e hanno fatturati medi di 1,3 miliardi. Meno rispetto alla media di 3,1 miliardi delle competitor americane.

Nuovi sbarchi nel futuro sono attesi in Borsa (come Furla il cui collocamento sarà curato dal banchiere d’affari Giovanni Tamburi ( e la sua società TIP) che è fra i più brillanti imprenditori italiani ma lo scenario futuro vedrà probabilmente anche alcune aziende quotate italiane “prede” di altri gruppi stranieri a caccia di brand e aggregazioni.

Per investire nel settore sono presenti diversi fondi d’investimento e anche un ETF come l’Amundi S&P Global Luxury Ucits (Isin FR0010688226) che replica l’omonimo indice che include non solo aziende operanti nella moda ma anche nei consumi discrezionali di fascia alta come automobili di lusso, alcolici, crociere come dimostra la presenza in portafoglio di società come Diageo, Daimler, Tesla, Bmw, Carnival e Pernod oltre a i titoli di più importanti del settore moda/lusso come LVMH, RICHEMONT o KERING).
Inutile dire che la forte presenza di società esposte o quotate in dollari Usa incide sulle quotazioni con un effetto cambio nel tempo non trascurabile e che mediamente l’ETF nel tempo offre un andamento migliore di quello dei fondi più celebrati nel settore.

 

A Piazza Affari sono quotate numerose società (Brunello Cucinelli, Yoox, Aeffe, Piquadro, Geox, Csp International, Salvatore Ferragamo, Tod’s, Moncler, BasicNet..) che fanno riferimento in modo esteso a questo settore e in questo video analisi Salvatore Gaziano, responsabile strategie di investimento di SoldiExpert SCF (Società di Consulenza Finanziaria) traccia un breve profilo di ciascuno.

Numerose di queste società sono presenti anche nei portafogli di SoldiExpert SCF e/o vengono seguite con attenzione e in particolare Aeffe, Piquadro, Geox fra le small medium cap.

Aeffe grazie all’estro dello stilista Jeremy Scott sta riuscendo nell’opera non facile di riportare ai fasti del passato un marchio simbolo pop italiano come Moschino e i bilanci mostrano trimestre dopo trimestre forti segnali di miglioramento.

Piquadro sta riconquistando quote di mercato dopo un periodo non facile e con l’acquisizione di un marchio italiano importante nella pelletteria come The Bridge potrebbe fare finalmente il grande salto e superare magari quest’anno i 100 milioni di euro di fatturato con prospettive molto interessanti.
Geox sta portando avanti con il cambio di management una ristrutturazione importante che riguarda sia i punti di vendita, che i canali distributivi e l’espansione verso i mercati internazionali e soprattutto la Cina.

Ma sono diverse le storie interessanti da seguire e l’ultima trimestrale di Brunello Cucinelli pubblicata in questi giorni che ha portato il valore del titolo ai massimi dal 2014 conferma che in questo settore ci sono ancora forte potenzialità di crescita per il made in Italy.