Quale futuro per la galassia dei titoli quotati in Borsa legati a Silvio Berlusconi?

Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, ospite a Caffè Affari su Class CNBC, ha provato a delineare alcuni punti che saranno approfonditi nella LetteraSettimanale.it di questo martedì riguardo l’impero di Berlusconi, ieri scomparso, e le principali partecipazioni quotate: Mfe (ex Mediaset). Banca Mediolanum e Mondadori.
Il mercato specula sul futuro del suo impero mediatico, in particolare di Mediaset (ora MFE), le cui azioni hanno chiuso in rialzo a seguito della notizia ieri e stanno proseguendo anche questa mattina la tendenza. Tuttavia, l’azienda affronta da anni le sfide da parte delle piattaforme di streaming estere e del calo degli spettatori. Con un valore della società che in questi anni è crollato a 800 milioni di euro come capitalizzazione, se si guarda alla quota Fininvest. E non sembra ancora aver trovato il bandolo della matassa con il progetto MFE e l’acquisizione della partecipazione nella tedesca ProsiebenSat. Sullo sfondo si agita ancora l’ombra lunga di Vincent Bolloré, che ancora non si è disfatto di un’azione di MFE (e ne controlla circa il 23%) nonostante nella pace siglata nel 2021 si fosse impegnato a ridurre fortemente la partecipazione. Ma nessun titolo è stato finora venduto, complice anche l’andamento negativo del titolo MFE in Borsa. Il vero gioiello della corona degli affari di Berlusconi è la partecipazione del 30% in Banca Mediolanum (che vale 1,8 miliardi), mentre Mondadori (che capitalizza tutta intera poco più di 500 milioni di euro) delle aziende gestite dalla Fininvest è quella che oggi sembra dare meno grattacapi e, anzi, continua a veder crescere la sua quota di mercato.