Salvate il soldato MPS a tutti i costi, ecco perché. Piazza Affari ringrazia energetici e bancari

Piazza Affari chiude un mese di ottobre con una delle migliori salite in Europa e si è chiuso l’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena. A trainare Piazza Affari il settore bancario e quello energetico, mentre nel mese MPS (-63%) fa storia a sé con l’aumento di capitale in dirittura d’arrivo.
È stato coperto finora (prima dell’asta dei diritti inoptati) il 93% dell’aumento di capitale, considerando gli impegni assunti da alcune banche e fondi, e resta da collocare un 7% che male che vada sarà assorbito dal consorzio di garanzia che ha comunque ottenuto così tante commissioni da questa operazione da poter abbassare in modo significativo il prezzo di carico.
Lo Stato italiano ha contribuito con 1,6 miliardi di euro alla raccolta di capitali del prestatore in difficoltà, ovvero il 64% del totale. Un altro 19 per cento è stato coperto da un gruppo di investitori che hanno accettato (per interessi spesso molto differenti) di rastrellare parte delle azioni invendute. Dal mercato è arrivato solo finora un 10% di sottoscrizioni. La cintura di salvataggio intorno a MPS, spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, ha messo insieme interessi eterogenei e che coinvolgevano non solo il sistema bancario italiano e la sua credibilità, ma anche quello del risparmio gestito con diversi fondi preoccupati di fare un bagno di sangue sulle obbligazioni subordinate MPS.