La consulenza personalizzata si rivolge sia a investitori privati sia istituzionali per investire su tutti i mercati mondiali e asset. Trattandosi di un servizio di consulenza a 360°, sulla base dell’analisi dell’obiettivo dell’investimento, del profilo di rischio e dell’orizzonte temporale del cliente, viene scelta l’asset allocation adatta al cliente: la consulenza può riguardare azioni, obbligazioni, etf, fondi italiani ed esteri.

Se il capitale da investire è maggiore di 200.000,00 euro, consigliamo di optare per la consulenza personalizzata.

Assolutamente no. I segnali che si ricevono non sono tantissimi e sono, inoltre, molto semplici e veloci da replicare.

Se lo desideri, e se il patrimonio a disposizione ti permette di destinare il giusto capitale ad ognuno dei portafogli, potresti anche sottoscriverli tutti. Chiaramente, il consiglio, nel caso di patrimoni superiori ai 200mila euro, è di valutare il servizio di consulenza personalizzata che offre la possibilità di un’analisi e di una “creazione” di una asset allocation adatta al proprio profilo di investitore.

Normalmente i clienti che sottoscrivono i nostri portafogli lo fanno per patrimoni per ciascun portafoglio da 20.000 a 80.000 euro.
Se il capitale che il Cliente investe su un determinato portafoglio è differente da quello indicato sul nostro portafoglio, è possibile, attraverso un file che si trova nella propria Area Riservata, calcolare automaticamente le quantità da acquistare per ogni titolo/fondo/etf presente in portafoglio.
Con questo stesso file si calcolerà anche il “coefficiente” che servirà per mantenere gli stessi pesi percentuali, anche con capitale differente, per le operazioni future che verranno consigliate.

Sia nella statistica che nella realtà i rendimenti ottenibili con queste strategie non sono certo di tipo lineare e a periodi di extra performance possono alternarsi periodi negativi o di sotto performance.
E questo accade da anni!
Questo non ha impedito ai nostri portafogli di generare risultati nettamente superiori a quelli del mercato. Operare con strategie basate sulla «forza relativa» significa proprio sfruttare la rotazione dei mercati per cavalcare le tendenze più forti in determinate fasi di mercato. Ma i mercati sappiamo bene, e la stessa ricerca accademica conferma, non si muovono sempre allo stesso modo e solo sulla «forza» ma possono esistere anche fasi differenti (la cosiddetta «regressione verso la media»): in queste fasi può essere certo un po’ più stressante seguire queste strategie e questo spiega bene una delle ragioni principali sul fatto che non tutti i risparmiatori ne ottengano nel tempo i risultati positivi.
Ci siamo sentiti certo dire diverse volte nelle fasi «no» da alcuni risparmiatori che le «strategie non funzionavano più come nel passato» perché magari in un’annata il portafoglio aveva avuto un rendimento basso o negativo.
Ma chi ha continuato a seguire le nostre strategie grazie alle extra performance successive è stato poi sempre ampiamente ripagato, mentre chi ha mollato ha avuto solo da pentirsene. Nel caso di strategie di questo tipo è proprio l’ampiezza delle extra-performance nel tempo che compensa (e abbondantemente) le fasi deboli o negative: è la logica stessa di queste strategie.
D’altra parte se in tutte le stagioni o in tutti gli anni esistessero strategie in grado di generare risultati solo positivi sarebbe come dire di aver trovato il sistema perfetto e senza controindicazioni. Ma lungi da noi vendere simili illusioni nei mercati finanziari.
La statistica e i risultati reali ci dicono invece che i risultati di questo nostro approccio vanno valutati su orizzonti temporali coerenti (che non sono mesi o singoli anni nei mercati finanziari) e i confronti col mercato vanno fatti su periodi congrui.
E si scoprirà che non seguire più queste strategie, perché hanno in periodi recenti ottenuto risultati di sotto-performance o sono state negative come risultati, è quindi una sorta di contraddizione dal punto di vista logico, soprattutto se l’analisi viene fatta confrontando periodi limitati e differenti da quelli indicati come orizzonte temporale per ogni portafoglio.
Nella maratona degli investimenti non contano i risultati a breve, perché poco importa avere un vantaggio per un periodo limitato se questo poi nel corso del tempo verrà annullato e anzi diventerà un distacco sempre più incolmabile.
Si può restare indietro anche per qualche «giro», ma nel corso del tempo conta vedere dove ci si posiziona. Una strategia attiva e flessibile come quella attuata da SoldiExpert SCF non significa essere sempre nelle prime posizioni: questo dipende dall’andamento dei mercati. Ma in un orizzonte temporale corretto le nostre strategie hanno dimostrato sul campo di trovarsi sempre, rispetto all’andamento dei mercati, in prima fila come rendimenti ottenuti e volatilità (minore) sopportata.
Quello a cui dovrebbe guardare un investitore.

Sì, è possibile. Non esistono strategie sempre vincenti o che consentono solo di guadagnare in ogni fase di mercato, purtroppo.
E nemmeno nel nostro team abbiamo ingaggiato guru capaci di prevedere in anticipo l’andamento dei mercati.
In determinate fasi quindi è naturale ottenere risultati negativi o inferiori, ma nel tempo la scelta di seguire le nostre strategie ha dimostrato di ricompensare abbondantemente i nostri clienti. A patto di seguire, però, fedelmente le strategie anche quando emotivamente è più difficile.

Nel momento in cui inviamo un segnale di acquisto o di vendita controlliamo se nel book del titolo ci sono abbastanza ordini in acquisto o in vendita tali da sopportare la nostra operazione. Una volta inviato il segnale attendiamo un’ora e inseriamo nel nostro portafoglio come prezzo di acquisto o di vendita la media dei prezzi fatti segnare dal titolo nell’ultima ora.

Nei nostri portafogli il tipo di operatività non prevede l’apertura di operazioni ribassiste. O siamo investiti o disinvestiti.
Quindi i risultati ottenuti nei nostri portafogli sono frutto di questo tipo di strategia semplice.
Per chi vuole adottare anche strategie di copertura o ribassiste abbiamo previsto sui future un’operatività di questo tipo che ciascun risparmiatore può valutare se seguire in base al proprio profilo di rischio.
Non vengono comunicati né stop loss né tantomeno take profit da inserire sui titoli in anticipo.
I nostri sistemi di money management calcolano naturalmente stop loss e take profit in modo dinamico in base all’andamento e alla volatilità di ciascun titolo. E quando vengono raggiunti sono comunicati tempestivamente al Cliente, che quindi dovrà replicare acquisto o vendita con prezzi correnti di mercato.

La performance di un portafoglio è calcolata come valore complessivo dei profitti o delle perdite rapportate al valore iniziale dello stesso portafoglio. Se per intenderci un portafoglio che ha cominciato con 20mila euro oggi vale 25mila euro, significa che ha un profitto potenziale di 5mila euro (25mila meno 20mila), che rapportato al valore iniziale dà una performance del +25% (5mila diviso 20mila).
A questo punto andiamo a vedere quali sono le componenti del valore attuale di un portafoglio. Tale valore è dato dalla somma del controvalore delle posizioni aperte valorizzate al prezzo attuale più la liquidità a disposizione meno quanto si è investito per acquistare i titoli che attualmente fanno parte delle posizioni aperte. La liquidità a disposizione è calcolata come somma dei guadagni o delle perdite rivenienti da tutte le posizioni chiuse meno tutte le commissioni pagate più i dividendi o altri proventi straordinari distribuiti nel corso della vita del portafoglio. Le commissioni vengono calcolate al tasso dello 0,195% del controvalore acquistato o venduto, una percentuale che corrisponde a un valore medio fatto pagare dalle principali piattaforme di trading. Alla pagina I NOSTRI RISULTATI puoi vedere per ciascun portafoglio una tabella riepilogativa con l’andamento storico (a volte da oltre 10 anni!) e il confronto con il mercato di tutti i nostri portafogli modello.
Oltre al rendimento come investitori si deve guardare anche un altro parametro molto importante che è la volatilità (o drawdown) ovvero il comportamento di un portafoglio nelle fasi peggiori del mercato in confronto all’andamento del mercato.
Questo dato è molto importante da considerare perché se una Borsa perde il 30 o il 60%, come è accaduto a quella italiana in alcuni anni, i nostri clienti hanno sempre ottenuto risultati nettamente migliori, poiché non investiamo in modo passivo.
(Per conoscere i dettagli relativi ai rendimenti annuali di ogni singolo portafoglio, basta cliccare sul nome di ogni portafoglio della pagina I NOSTRI RISULTATI)

I nostri abbonati possono valutare nella parte del sito dedicato ai PORTAFOGLI SELF SERVICE i differenti pacchetti e per quanto riguarda i portafogli modello individuare quelli più vicini al proprio profilo. E’ possibile altresì per ciascun portafoglio visualizzare il track record storico e visualizzare dati statistici importanti: performance storica, anno per anno, drawdown (massima perdita).
Tutti i nostri consigli sono sempre inseriti nel sito e inviati per e-mail o sms, estremamente diretti e semplici: acquistiamo o vendiamo indicando il peso percentuale (o il numero di azioni). Niente ordini condizionati e necessità quindi di inserire livelli in acquisto o in vendita. La scelta va fatta quindi valutando il proprio approccio agli investimenti, il tempo a disposizione, la preferenza per una logica discrezionale e fondamentale (il portafoglio Value Italia o i portafogli di obbligazioni dirette) o sistematica (come tutti gli altri portafogli), con la capacità di saper mantenere aperta per maggiore o minore tempo una posizione sul mercato. E’ quindi impossibile (visto che non è possibile prevedere in alcun modo l’andamento futuro dei mercati) dire quale portafoglio renderà di più (possiamo parlare solo del passato) poiché dipende dall’evoluzione dei mercati e da quale portafoglio riuscirà meglio a cavalcare la tendenza. E’ bene quindi conoscere vantaggi e svantaggi di questi approcci che così possiamo sintetizzare in base anche alle statistiche del comportamento passato.
APPROCCIO FONDAMENTALE (strategia VALUE)
vantaggi:
+ operazioni su base media mensile con bassa movimentazione (0,5 medie al mese) e durata media per ciascuna operazione di circa 10 mesi (dal momento dell’acquisto alla vendita);
+ logica da cassettista “informato e attento”;
+ alta probabilità di successo statistica passata sulle operazioni aperte (oltre il 70% in positivo negli ultimi 9 anni);
+ gestione attiva che ha dimostrato nel tempo (si parla del passato) di rendere ben più dell’andamento dell’indice Mibtel o dei fondi azionari (che replicano nella realtà nella stragrande maggioranza dei casi il semplice comportamento di Borsa).
svantaggi:
– posizioni immobilizzate per lungo periodo con quota media investita stabilmente in azioni del 60-70% che significa in caso di forti ribassi tenere aperte le posizioni anche in caso di perdite e presenza quasi costante sul mercato;
– bassissima movimentazione per chi preferisce muovere il portafoglio e monetizzare velocemente i guadagni (nel portafoglio VALUE le posizioni possono restare aperte anche per anni seppure in forte guadagno) con maggiore attenzione sui titoli a media capitalizzazione e alle aziende quotate meno seguite e conosciute dagli investitori ma che appaiono fortemente sottovalutate;
– approccio puro di tipo fondamentale (in certe fasi i mercati possono invece disinteressarsi totalmente dei valori di bilancio e privilegiare le scelte più speculative) o lo strategist può avere una visione errata sull’evoluzione dei mercati, muovendosi contro la tendenza principale.
APPROCCIO QUANTITATIVO (trading system)
vantaggi:
+ gestione dinamica delle posizioni (ciascuna operazione ha una durata media di 6-8 mesi dal momento dall’acquisto alla vendita con un’operatività stimata in circa 1 operazione al mese) con operazioni di acquisto o vendita collegate alla tendenza del mercato (ciò dovrebbe consentire come obiettivo di far meglio correre i profitti e tagliare le perdite);
+ scelta dei titoli legati al “momentum”;
+ approccio di tipo “sistematico” dove non esiste quasi discrezionalità nell’analista o nel gestore e quindi scelte soggettive o basate su previsioni e “guru” di Borsa;
+ maggiore possibilità di star fuori dal mercato nelle fasi negative grazie all’utilizzo degli stop loss (mediamente pari al 10/12%). Negli ultimi sette anni si sarebbe stati fuori mediamente dal mercato per oltre il 50% del tempo.
Svantaggi:
– operatività di tipo meccanico (“compra” o “vendi”) senza necessariamente alcuna spiegazione delle ragioni delle scelte poiché queste sono compiute esclusivamente sulla base dell’andamento dei prezzi e sulle segnalazioni di un nostro software e metodologia che ci indica apertura e chiusura delle posizioni;
– maggiore stress e numero di operazioni in perdita su quelle aperte (stimiamo un 40-50% in un arco di qualche anno). Questo significa che occorre avere nervi saldi, grande fiducia nel sistema e disciplina poiché oltre la metà delle operazioni aperte su un portafoglio di questo tipo potranno essere presumibilmente chiuse in negativo rispetto ai prezzi di carico vista la natura di questo approccio “sistematico”.
In sintesi nella logica dei portafogli occorre ricordare che conta soprattutto il risultato globale e il fatto che se per esempio realizziamo nel tempo 100 operazioni di cui 51 in perdita (per esempio con perdite medie del 5%) le 40 restanti in guadagno (per esempio con guadagni medi del 40%) compenseranno abbondantemente quelle negative, con un guadagno finale di oltre il 17%.
Certo il segreto sarebbe eliminare le operazioni in perdita ma non è possibile! Nei portafogli consigliati ripetiamo ancora una volta che non si possono garantire guadagni futuri e che nessun metodo fondamentale o tecnico, collegato a trading system o meno può con certezza garantire guadagni futuri di Borsa.
I prodotti con “rendimenti garantiti” venduti dal sistema soprattutto a risparmiatori creduloni sono notoriamente delle “bufale” o degli abili mix di vari prodotti (replicabili facilmente con costi molto più bassi e libertà maggiori rispetto a quelli “piazzati” da promotori e banche rapaci) visto che Borsa e Garanzia di Guadagno sono termini fra loro inconciliabili se l’orizzonte temporale non è di qualche lustro e la diversificazione attuata non è ben fatta.

Il nostro servizio Clienti rimane sempre a disposizione dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 dal lunedì al venerdì.

I clienti dei nostri servizi pagano mediamente meno della metà (anche un terzo) rispetto ai costi applicati dal risparmio gestito con risultati realizzati che in questi anni si sono rivelati nettamente migliori rispetto a quelli medi dell´industria del risparmio gestito.
Nei fondi d´investimento azionari o nelle gestioni patrimoniali, per esempio, il costo reale applicato è spesso intorno al 3% annuo (studi Mediobanca) che viene “prelevato” direttamente dal patrimonio per replicare l´andamento dei mercati (il famoso “benchmark”).
Nel caso dei nostri costi la trasparenza è massima e il cliente sa quanto paga, oltre a ricevere un´informativa a reale valore aggiunto, attiva e flessibile concepita con l’obiettivo di battere i benchmark (e non replicarli). Un´analisi approfondita, non superficiale, del costo del nostro abbonamento (qualsiasi prezzo va messo in relazione al valore del servizio fornito e ai risultati generati) evidenzia, anzi, un netto risparmio rispetto al risparmio gestito per un servizio che si pone come un´alternativa intelligente.
Un risparmio che nell´arco del tempo può significare (per esempio su un patrimonio di 100.000 euro) un risparmio di decine di migliaia di euro, confrontando nel tempo il costo dei nostri canoni con quello reale sostenuto in numerosi prodotti del risparmio gestito! In ogni caso realizzare un sito d’informazione operativa finanziaria come SoldiExpert non è qualcosa di facilmente replicabile visto il lavoro (remunerato e… non di appassionati che scrivono o studiano i mercati per diletto…) che c´è dietro. Un team di persone impiegate in forma stabile con curriculum ai massimi livelli nel settore, una schiera di collaborazioni con professionisti fra i più qualificati nei rispettivi campi, una struttura tecnologica sempre d’avanguardia per assistere il cliente e fornire informazioni e segnali operativi in real time, una quota consistente del fatturato investita ogni anno in ricerca e sviluppo di trading system per cercare di migliorare e innovare i servizi proposti.
Risorse a cui il singolo risparmiatore difficilmente avrebbe accesso da solo o anche affidandosi a una struttura del risparmio gestito il cui obiettivo primario non è spesso proprio quello di fare l´interesse del risparmiatore.

Se mantieni dei titoli che non fanno parte dei nostri portafogli Self Service, dovrai poi valutare quando venderli successivamente. Il portafoglio Self Service è, infatti, un portafoglio di consulenza standard e quindi darti segnali su titoli extra portafoglio rientrerebbe, invece, in un servizio di consulenza personalizzata, che operativamente verrebbe gestita diversamente.

Nessuno dei nostri portafogli ha un orizzonte temporale così breve, poiché riteniamo che una strategia valida abbia bisogno di costanza nel tempo. Abbiamo scritto anche vari articoli in merito, tra cui questo che puoi leggere cliccando qui

Quando si sottoscrive un abbonamento rateale mensile, si attiva un addebito automatico tramite Paypal. L’abbonamento rateale mensile non ha una vera e propria scadenza, poiché puoi decidere di interrompere in qualunque momento il tuo abbonamento. Per interromperlo basta che ti colleghi al profilo Paypal e che sospenda il pagamento ricorrente precedentemente attivato. Quindi alla scadenza dell’ultimo mese pagato si interromperà di fatto anche l’invio dei segnali da parte di SoldiExpert.
Il pagamento dell’abbonamento rateale mensile può avvenire solo ed esclusivamente tramite Paypal.

Oltre ai segnali del portafoglio sottoscritto (via web, email, sms) hai diritto a ricevere l’assistenza telefonica per qualsiasi problema e l’accesso integrale ai contenuti di MoneyReport.it (rivista in pdf, inchieste, interviste, video-corsi, conferenze online) e inoltre il libro “Guadagnare in Borsa è questione di forza”: una guida controcorrente all’investimento azionario e obbligazionario che smaschera in modo “scientifico” tutte le false teorie che circondano l’investimento in Borsa e quello che dicono gli “esperti” e offre consigli preziosi a tutti gli investitori. Ma sono numerosi i vantaggi e nella pagina di ciascun portafoglio troverai tutte le informazioni.
Per conoscere i costi dei portafogli modello Self Service cliccare qui

Nel momento in cui sottoscrivi uno dei nostri servizi, quando riceviamo l’ordine ed il relativo pagamento, abilitiamo il tuo accesso al sito, dove troverai un file con le posizioni da detenere per iniziare a replicare il servizio stesso.
Successivamente, invieremo i segnali operativi via email e sms ogni volta che sarà necessario vendere un titolo detenuto o acquistarne uno nuovo.
Non è necessario cambiare piattaforma o banca, ma si può continuare ad usare la stessa che si usava in precedenza per immettere gli ordini.
La nostra è “solo” una società di consulenza quindi non gestiamo direttamente il capitale dei nostri Clienti. Ognuno deve quindi effettuare autonomamente gli acquisti e le vendite sul mercato attraverso un intermediario finanziario. Il nostro consiglio è di utilizzare una banca online che permetta di tagliare i costi di intermediazione che potrebbero essere anche molto alti nel caso di una banca tradizionale.

Sarebbe certo bello avere un portafoglio di titoli da non movimentare, che salgono (o quasi) solamente. Ma i mercati finanziari, sempre più frequentemente, ci dicono che il futuro può essere diverso dal passato. E non adeguarsi può costare caro, in termini di opportunità perse o scelte sbagliate che è meglio rivedere.

Assolutamente no. Ciascun portafoglio Self Service ha un’operatività media di poco più di 1 o 2 operazioni al mese.
Nell’azionario come nell’obbligazionario, gli ordini possono essere eseguiti anche con qualche ora di ritardo rispetto alla ricezione dell’ordine, o addirittura l’indomani. E’ possibile che più ampio è il ritardo e maggiore sia la differenza tra il prezzo inserito nel nostro portafoglio e il prezzo di effettiva esecuzione del Cliente. Ma poiché a volte il ritardo può comportare l’esecuzione a un prezzo migliore e a volte a un prezzo peggiore, all’aumentare delle operazioni effettuate queste differenze vanno tendenzialmente ad annullarsi.

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