Azioni Kering, il rilancio della maison Gucci pesa sui conti

Non è solo il rallentamento a livello mondiale della domanda del settore lusso a pesare sulle azioni Kering ma soprattutto la ristrutturazione del gruppo a livello di brand, di management e di costi. Leggi la nostra analisi.

Dopo un lustro di rialzo ininterrotto, negli ultimi due anni e mezzo le azioni Kering hanno visto il proprio valore dimezzarsi e passare da 800€ agli attuali 400€. Gruppo internazionale del lusso, Kering gestisce lo sviluppo di una serie di Maison di prestigio del mondo della moda, della pelletteria, della gioielleria e dell’orologeria.

 

 

andamento delle azioni kering in borsa

 

Tra il giugno 2016 e l’agosto 2021 l’azione Kering è riuscita a mettere a segno un rialzo formidabile, riuscendo quasi a quintuplicare il suo valore in poco più di cinque anni. Successivamente però è finita la magia e oggi molti tra coloro che hanno comprato sull’onda dell’ascesa si ritrovano in mano perdite cocenti.

Come si vede molto chiaramente dal grafico sotto riportato e tratto dal sito di Fida Informatica, negli ultimi trenta mesi i prezzi del titolo si sono dimezzati regalando non poche gatte da pelare a risparmiatori e investitori.

 

andamento delle azioni kering dal 2013

 

 

breve storia e attività del gruppo e azioni kering

 

Fondata da François Pinault nel 1963 come azienda del legno e dei materiali da costruzione, la società oggi rappresentata dalle azioni Kering ha radicalmente cambiato pelle nel 1999, entrando nel settore del lusso dopo aver vinto la  battaglia per il controllo di Gucci contro Bernard Arnault.  Oggi è il secondo gruppo del lusso più grande al mondo, dopo LVMH e possiede marchi iconici tra i quali Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Richard Ginori. A onor del vero va decisamente sottolineato che oltre la metà dei brand del gruppo sono italiani.

Nel 2013 il gruppo abbandona la vecchia denominazione di PPR (Pinault Printemps Redoute) e diviene Kering. Il nuovo nome racchiude infatti la mission, la cultura aziendale e anche la strategia del gruppo. La parola KER in bretone significa casa, mentre foneticamente Kering si pronuncia esattamente come la parola “caring” che in inglese significa avere cura. Una cura intesa sia nei confronti delle persone sia verso il pianeta. Anche il logo, una civetta stilizzata ad ali spiegate,  simboleggia saggezza, lungimiranza e protezione.

A fine dicembre 2022 il gruppo delle azioni Kering fattura oltre 20 miliardi €, impiega circa 47 mila dipendenti e conta 530 punti vendita diretti sparsi in tutto il mondo, con una forte presenza nell’est del mondo. Di questi infatti oltre 180 sono nella regione asia-pacifico e oltre 80 in Giappone.

 

azioni kering: principali azionisti

 

L’azionista di maggioranza del gruppo e delle azioni Kering è la holding Artemis, di proprietà del magnate francese  François Pinault e famiglia.

Seguono diversi investitori istituzionali e fondi di investimento tra i quali Vanguard, Schroder e Capital Research and Management. Il mercato e gli investitori privati detengono una quota marginale pari a circa il 4%.

 

azionariato del gruppo e delle azioni kering

 

 

ultimi dati di bilancio delle azioni kering

 

Gli ultimi dati pubblicati a ottobre e relativi ai primi 3 trimestre del 2023 indicano una brusca frenata delle vendite per le azioni Kering, che ha registrato un calo del fatturato superiore al previsto, e performance peggiori dei suoi principali concorrenti. Come si può chiaramente vedere nella tabella sotto riportata e tratta direttamente dal sito della società, il calo riguarda non solo il marchio di punta Gucci ma coinvolge anche tutte le altre. In totale il fatturato dei primi nove mesi ammonta a 14,6 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto all’anno precedente.

 

risultati del 3 trimestre 2023 del gruppo e delle azioni kering

 

Le cause della flessione delle vendite del gruppo e delle azioni Kering riguardano sia un generale rallentamento dei consumi e del lusso, evidente anche nei risultati di LVMH e Hermès, sia una serie di ragioni interne. La maison Gucci in particolare è in fase di rinnovamento. Il brand Yves Saint Laurent invece si è concentrato sulle borse e avviato una politica di prezzo volta a una  maggiore accessibilità per intercettare e coinvolgere consumatori più giovani, ma questo la rende più vulnerabile a un rallentamento. Il marchio Balenciaga sta ancora lottando per ritrovare lo slancio dopo lo scandalo di fine 2022 per la sua campagna pubblicitaria con protagonisti alcuni bambini, ritenuta troppo spregiudicata e offensiva. 

 

 

azioni kering: punti di forza e debolezza

 

Come abbiamo sintetizzato nel paragrafo relativo agli ultimi dati di bilancio, uno dei punti di maggiore criticità attuale del gruppo Kering è rappresentato dal rinnovamento della maison Gucci. A novembre dello scorso anno il direttore creativo Alessandro di Michele infatti ha lasciato il suo ruolo mentre il successore, Sabato De Sarno, non ha ancora avuto il tempo di dare la sua impronta e la sua visione.  Avendo presentato la sua prima collezione alla fine di settembre, questa non arriverà nei negozi prima dell’inizio del prossimo anno e Kering nutre forti speranze di poter risollevare le sorti e le vendite del suo principale motore di profitto.

Oltre a Gucci, tutto il gruppo con conseguente impatto sulle azioni Kering, sta attraverso una fase di ristrutturazione e cambiamento sia a livello di acquisizioni,  sia a livello di top management, sia a livello di controllo dei costi. Notevoli cambiamenti in corso dunque visto che in estate è stato acquistato il marchio di profumeria Creed, mentre Francesca Bellettini, CEO di Yves Saint Laurent, è stata promossa a co-CEO di tutto il gruppo. Oltre a ciò la politica di contenimento dei costi mira a un alleggerimento ed efficientamento soprattutto a livello di rete distributiva.

 

opinioni sulle azioni kering

 

Obiettivi ambizioni  ma, come tutte le storie di ristrutturazione, questo implica anche molti cambiamenti e tanti punti di domanda. Molti analisti del titolo si definiscono “cauti” nell’esprimere un giudizio in merito all’efficacia del piano. Il settore del lusso è molto difficile, soprattutto quando si tratta di traghettare un marchio di peso tra un direttore creativo e un altro. Già in passato il brand Gucci era stato rivoltato come un calzino dall’arrivo del trentenne stilista texano Tom Ford, allora semisconosciuto, che fu chiamato per risollevarne le sorti e riportò l’allora moribonda casa di moda sulle vette del lusso mondiale. Ma ora? Sarà lo stesso?

Chi ha comprato azioni Kering, pensando i titoli del lusso si equivalessero l’un altro, si ritrova oggi in mano un’azione che vale meno di cinque anni fa e che rispetto ai suoi concorrenti ha perso tantissimo.

Il grafico sottostante illustra l’andamento delle quotazioni Kering rispetto al concorrente LVMH. Negli ultimi 3 anni, le prime perdono il 25%, la seconda è in crescita del 50%. Una bella differenza no?

Se stai leggendo ancora questo articolo è perché probabilmente hai in portafoglio azioni Kering o forse un altro titolo, anche di altri settori che pensavi avesse grandi prospettive e invece si è rilevato una zavorra.

 

 

I titoli azionari, non si equivalgono mai e occorrono analisi approfondite sia dal punto di vista fondamentale, sia tecnico, sia quantitativo sia strategico, prima di fare scelte ragionate per inserirle all’interno di un portafoglio di investimento.

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