Sarà per i tanti scandali che hanno attraversato il canale bancario (dalla vendita dei diamanti alle obbligazioni e azioni non quotate piazzate allo sportello) postale (il flop dei fondi immobiliari) e delle reti di vendita (con i recenti casi della consulente numero 1 del Sanpaolo Invest radiata dall’albo), fatto sta che gli investitori iniziano a guardare sempre con maggiore interesse ai consulenti indipendenti.
Lo racconta l’inserto “Tuttosoldi” de “La Stampa”. Ricordando che i consulenti indipendenti “sono liberi dal conflitto di interesse, tipico degli operatori tradizionali, che sono legati alla banca o rete di vendita (Sim) cui appartengono e devono mediare gli interessi del cliente con gli interessi dei propri datori di lavoro.”
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I consulenti indipendenti (una sparuta minoranza visto che rappresentano meno dell’1% degli iscritti all’albo) si caratterizzano per diversi tratti distintivi. Non possono detenere soldi dei clienti, devono essere preparati su un numero ampio di strumenti finanziari e non possono ricevere per i consigli che danno ai propri clienti nessun incentivo o retrocessione sui prodotti raccomandati da parte delle società che li “confezionano”.
Nell’Italia dei conflitti di interesse e della scarsa trasparenza, i consulenti indipendenti sono una bella novità. E per scovarli oggi basta avere WINZIP (ci trovate anche i tre consulenti autonomi in forze a SoldiExpert SCF Salvatore Gaziano, Francesco Pilotti e Roberta Rossi). Scaricate l’archivio da qui!