Nel 1650 Diego Velázquez dipinge uno dei capolavori del ritratto in tutto il XVII secolo.
Nel “Ritratto di Innocenzo X” il volto arcigno del pontefice, lo sguardo penetrante, l’estrema sicurezza non possono che suscitare nello spettatore rispetto e fiducia. Nell’uomo e nell’istituzione che rappresenta: il papato.
Qualche secolo dopo, Francis Bacon,un artista anglosassone, dipinge lo stesso soggetto, ma con un Papa dilaniato che non suscita più rispetto e fiducia ma disagio e apprensione. Cambia negli artisti il modo di vedere le istituzioni.
Anche ai nostri giorni un simile deja vu colpisce molti risparmiatori riguardo alle banche, istituzioni considerate fino a qualche anno fa delle vere e proprie custodi dei propri risparmi.
Negli ultimi anni molti risparmiatori hanno perso fiducia negli istituti di credito in cui ponevano una fiducia sconfinata: dai clienti delle popolari venete (Veneto Banca e Popolare di Vicenza) che hanno provocato perdite di 10 miliardi collocando le proprie azioni a prezzi gonfiati e che oggi rischiano il bail in (8,8 mld sono stati tolti dai conti correnti della Popolare di Vicenza) alle banche “risolte” nel 2015 (Banca Marche, Banca Etruria, Cari Ferrara e Cari Chieti) che hanno bruciato oltre 2,5 miliardi investiti dai loro clienti in obbligazioni bancarie. E tu ti fidi ancora della tua banca?