Fondi immobiliari di Poste Italiane: condanna per il caso Obelisco

L’accorata lettera inviata e pubblicata questa settimana da Plus Il Sole 24 Ore di un risparmiatore che ha investito la pensione di invalidità del figlio su due fondi immobiliari collocati da Poste Italiane su cui ha perso il 90% del capitale investito, getta una luce fosca sui prodotti finto-sicuri e sugli intermediari che li hanno collocati. Ma per chi ha perso soldi è possibile ottenere giustizia?

La Corte di Appello di Roma con sentenza del 20 settembre 2023 ha condannato le Poste per il collocamento del Fondo Immobiliare Obelisco a due risparmiatrici.

Una condanna senza appello che fa seguito alle lettere di denuncia ai giornali inviate in questi anni ai giornali da molti risparmiatori che hanno acquistato il Fondo Immobiliare Obelisco agli sportelli delle Poste Italiane.

“Vendere un prodotto del genere spacciandolo per sicuro (cosi mi è stato detto allo sportello) è sicuramente poco serio e fuori luogo negli sportelli postali” afferma il risparmiatore che dopo aver perso il 90% su un investimento proposto da Poste Italiane ha deciso di prendere carta e penna e scrivere a Plus Il Sole 24 Ore.

Nella sua accorata lettera il risparmiatore racconta di aver investito la pensione di invalidità del figlio su due fondi immobiliari collocati da Poste Italiane su cui ha perso il 90% del capitale investito. Una vicenda che getta una luce fosca sui prodotti finto-sicuri proposti lungo gli sportelli dello Stivale e sugli intermediari che li hanno collocati. Ma per chi ha perso soldi sui fondi immobiliari, è possibile ottenere giustizia?

 

le perdite dei risparmiatori sul fondo immobiliare obelisco

 

Il risparmiatore che ha scritto al giornale si dichiarava deluso per le super performance promesse, che non ha realizzato, e oltremodo amareggiato perchè lamenta, oltre al danno di aver subito perdite cocenti sui fondi Europa Immobiliare 1 e Fondo Immobiliare Obelisco non ha potuto, avendo chiuso il conto alle Poste, contare su alcuna forma di rimborso.

Le Poste Italiane avevano deciso di indennizzare i clienti ma solo nei confronti di coloro che avessero dall’acquisto originario al collocamento e le avessero mantenute (senza venderle e trasferirle) fino al 31/12/2018 ovvero la data liquidazione del fondo. Una scelta che ha escluso diversi risparmiatori che nel frattempo (13 anni!) avevano deciso magari di trasferire le quote su un altro conto titoli.

 

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Che fare in questi casi? L’esperto indipendente Marcello Rubiu di Norisk interpellato da Plus-Il 24 Ore ha giustamente consigliato (dopo aver fatto un excursus della vicenda che parte dal collocamento di questo fondo nel 2005 e gestito da InvestiRE Sgr, soggetto terzo rispetto al gruppo Poste) di ricorrere in casi come questi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), che in questo articolo spieghiamo come funziona.

Ricorrere all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), è molto facile, gratuito e veloce, perchè l’ACF dà un parere in tempi molto brevi ed è composto da persone molto competenti. Unico neo: anche in caso di pronunciamento dell’ACF a favore del risparmiatore l’intermediario può non rimborsare il cliente e subire una sola condanna “reputazionale” perché i lodi dell’Arbitro non sono esecutivi.

 

Poste Italiane e fondo immobilare Obelisco: le condanne

 

Un’altra strada alternativa all’ACF, che invece in caso si abbia ragione è esecutiva, è valutare di ricorrere a un avvocato secondo SoldiExpert SCF. Nel corso della tavola rotonda organizzata recentemente da AssoTag e moderata da Alfonso Scarano, il suo presidente, su “Gestione del risparmio e contenziosi” a cui ha partecipato Salvatore Gaziano consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF in qualità di relatore e  l’avvocato Massimo Cerniglia (già coordinatore di Federconsumatori e attualmente coordinatore del Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano) che ha ottenuto  una condanna dalla Corte di Appello di Roma nei confronti di Poste Italiane per il medesimo fondo immobiliare Obelisco, che ricordiamo ha fatto perdere ai suoi sottoscrittori la quasi totalità di quanto investito.

 

Successi Giudiziari e Precedenti Importanti

 

Il risparmiatore difeso da Cerniglia, un agricoltore dell’Aldo Adige che aveva investito l’80% del suo patrimonio sul Fondo Immobiliare Obelisco, ha ottenuto un risarcimento di 145 mila euro da Poste Italiane, condannata a pagare anche le spese legali. La Corte d’Appello, ribaltando la sentenza di 1° grado , ha ravvisato una triplice inadeguatezza nel collocamento del prodotto da parte di Poste Italiane al risparmiatore:

  1. inadeguatezza per dimensione (concentrazione troppo elevata del patrimonio su un unico prodotto)
  2. Inadeguatezza per tipologia e oggetto, perché il cliente aveva un profilo medio-basso mentre nel prospetto informativo il prodotto era identificato come a rischio medio
  3. violazione degli obblighi di informativa delle caratteristiche del prodotto

Non è la prima volta che l’avvocato Cerniglia ottiene la condanna di un intermediario per aver collocato ai propri clienti fondi immobiliari classificati come a rischio “medio” o “medio-basso” quando perizie indipendenti hanno riclassificato questi prodotti come a rischio “medio-alto” ed è un caso interessante che va segnalato. Abbastanza clamoroso anche per il numero di risparmiatori coinvolti (150) il risarcimento ottenuto da Cerniglia di complessivi 3 milioni di euro sul fondo Dolomit collocato dalla Cassa di Risparmio di Bolzano.

Dietro la sentenza della Corte di Appello di Roma del 2023 l’Avvocato Prof. Massimo Cerniglia che con l’Avvocato Alessandro Caponi ha presentato una causa contro le Poste Italiane per conto di due risparmiatrici di Bolzano (madre di ottant’anni e figlia) che nel 2015 si sono rivolte agli Avvocati. Dall’inizio degli anni 2000 le Poste Italiane hanno collocato a migliaia di risparmiatori quote del Fondo Immobiliare Obelisco.

 

Piccola storia triste dei fondi immobiliari

 

I fondi immobiliari sono stati collocati in modo massiccio dalle principali banche e intermediari italiani a metà degli anni 2000. Venduti come sicuri, “in molti casi si sono rivelati un flop” ha dichiarato Luca Dondi di Nomisma in un articolo sull’argomento pubblicato qualche tempo fa su Affari & Finanza. Il problema? Un cambiamento economico sottovalutato (che avevamo spiegato in questo video) “Il mattone esercita da sempre sugli italiani un fascino particolare – ha spiegato Federico Merola docente di Finanza Internazionale alla Luiss – Per 45 anni nel Dopoguerra i fatti hanno dato loro ragione. Alta inflazione, crescita demografica e altri fattori hanno supportato una crescita costante di valore. Poi le cose sono cambiate”.

Peccato che tanti intermediari non se ne siano accorti. Compresi quelli che dicevano …”il cambiamento siamo noi”.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

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