Il BTP Valore marzo 2030 conviene?

Il BTP Valore marzo 2030 ha rendimenti leggermente superiori al mercato e cedole crescenti, un aspetto da tenere presente nella composizione di un portafoglio diversificato per emittente e per scadenza. Leggi l'analisi per coglierne rischi e opportunità.

Annunciato a fine gennaio 2024, è ormai in collocamento il BTP Valore marzo 2030, codice ISIN IT0005583478,  espressamente dedicato al mercato retail ovvero a piccoli e medi risparmiatori, investitori privati e affini.

 

 btp valore marzo 2030: caratteristiche

 

Nella settimana compresa tra il 26 febbraio e il 1° marzo sarà possibile acquistare in emissione il titolo tramite il proprio home banking o, per i meno tecnologici, recandosi in posta o in filiale. Arrivato alla terza edizione, dopo il BTP Valore 2027 e il BTP Valore 2028, il Btp Valore Marzo 2030 presenta alcuni tratti comuni a quelle precedenti e qualche novità.

Il meccanismo cedolare è il medesimo, ovvero tassi crescenti con il passare del tempo. Un flusso step up, come si dice in gergo tecnico anglofono, ovvero a salire che piace molto agli investitori perché assicura un rendimento certo in un mondo, quello finanziario, dominato dall’incertezza.

La scadenza invece si è ulteriormente allungata e dopo le precedenti pari a 4 e a 5 anni arriva ora a sei, a conferma del fatto che il Tesoro ritiene questi tassi comunque sostenibili in un’ottica di medio periodo.

 

 cedole crescenti dal 3,25% al 4% per il BTP valore marzo 2030

 

Così come i suoi predecessori, anche questo terzogenito prevede una struttura di cedole al rialzo. In particolare nei primi tre anni sono garantiti tassi minimi pari al 3,25% e nel secondo triennio pari al 4%. Una differenza considerevole tra i due periodi che a nostro avviso risulta studiata non tanto per attrarre sottoscrittori nel breve, quanto piuttosto per mantenerli nel tempo.

Come comunicato dal MEF dunque, con una scadenza pari sei anni, il BTP valore marzo 2030 remunererà tassi crescenti nel tempo e avrà una distribuzione cedolare trimestrale del 3,25% annuo per il primo triennio e del 4% annuo per quello successivo.

 

 

 btp valore marzo 2030: cresce il premio fedeltà

 

Oltre dunque ad avere confermato il consolidato meccanismo dello step up, l’ultima emissione del Btp Valore marzo 2030 conferma l’erogazione di un premio fedeltà pari allo 0,7%. Questo premio, che si traduce in un extra-rendimento del titolo pari a circa lo 0,10% annuo,  verrà riconosciuto e pagato insieme al rimborso del capitale a tutti coloro che lo avranno acquistato in sottoscrizione e lo avranno mantenuto fino alla scadenza. Anche il premio fedeltà è superiore a quello precedente e persegue la medesima finalità delle cedole al rialzo, ovvero invogliare i sottoscrittori a mantenere il tiolo in portafoglio e non venderlo prima della scadenza.

 

In finanza sono tutti ladri? In finanza sono tutti ladri?

 

Il rendimento finale del titolo comunque, anche senza il contributo del premio fedeltà, risulta al momento leggermente superiore agli altri Btp paragonabili di pari scadenza e presenti oggi sul mercato.

Il Btp di pari durata infatti rende oggi circa il 3,5%, contro un 3,63% del nuovo Btp Valore 2030, e un 3,75% circa comprensivo del premio fedeltà. Non tanta roba per carità, ma comunque un segnale di incoraggiamento ai piccoli risparmiatori per acquistare il titolo.

 

 

btp valore marzo 2030 e i record di domanda

 

Dopo il successo delle due precedenti emissioni, il BTP Valore 2027 e il BTP Valore 2028, che complessivamente hanno raccolto oltre 35 miliardi €, si respira un clima favorevole anche per questa terza edizione ovvero per il Btp valore marzo 2030 grazie ad una serie di fattori e congiunture favorevoli.

Un primo elemento a favore riguarda il fatto che il rating del Paese Italia è stato positivamente confermato dalle principali agenzie internazionali – Standard and Poor’s, Moody’s e Fitch. Tutte e tre infatti, tra la fine di ottobre e la metà di novembre 2023, hanno rinnovato il loro giudizio positivo sulla sostenibilità del debito pubblico ad un livello pari all’Investment Grade, seppur sulla soglia minima.

Una conferma molto incoraggiante per un Paese come il nostro che ha bisogno di rifinanziarsi in modo continuativo e a costi non troppo elevati sia sul mercato finanziario domestico sia su quello internazionale.

In seconda battuta possiamo rilevare che i dati sull’inflazione, dopo l’andamento fiammeggiante del 2022, sembrano essere rientrati all’interno di un sentiero meno accidentato. Un andamento dei prezzi calante e sotto controllo da parte della BCE non può che costituire un ulteriore elemento di stabilità, funzionale a creare un ambiente di investimento ricettivo.

 

prospettive del btp valore marzo 2030

 

Il meccanismo cedolare del BTP Valore, che prevede remunerazioni crescenti, risulta nel contesto attuale, decisamente attrattivo. Se infatti la Banca Centrale Europea dovesse procedere nel prossimo futuro, così come sembra, ad un allentamento della politica monetaria, ci troveremmo di fronte a un titolo che a fronte di tassi in calo, remunera cedole incrementali.

 

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Nell’ottica di un piccolo investitore, dunque, sulla carta, anche questo BTP Valore potrebbe rivelarsi un titolo interessante all’interno di un portafoglio diversificato per emittenti e per scadenze. Se si hanno già molti titoli italiani, il consiglio è quello di non appesantire ulteriormente il rischio verso l’Italia, mentre se si hanno pochi titoli di stato nostrani questa appare come una buona opportunità da prendere in considerazione. L’allungamento della scadenza, che sale a sei anni, non rappresenta una variabile così discriminante per la scelta, anche perché i BTP italiani sono tra i titoli più liquidi sul mercato e qualora fosse necessario rientrare velocemente dell’investimento, si possono comunque vendere senza indugio.

 

btp valore marzo 2030: rischi

 

Come tutti i titoli obbligazionari che prevedono una remunerazione cedolare a tasso fisso, anche il BTP Valore marzo 2030 è sottoposto al rischio tasso di interesse. Cosa significa questo? Significa che se i tassi dovessero salire, invece che scendere come si prevede oggi, il prezzo del titolo subirebbe un calo perché sarebbe venduto a fronte di emissioni con cedole più ricche e allineate ai tassi più elevati. E’ un’ipotesi al momento decisamente remota per diverse ragioni, ma del futuro non v’è certezza.

Un ulteriore rischio cui si rimane esposti quando si acquista un titolo obbligazionario è che l’emittente non sia solvibile o entri in crisi. Anche in questo caso l’ipotesi ci appare remota, ma il debito pubblico italiano è tra i più elevati al mondo e la fiducia corre sempre su un confine molto sottile che è bene mantenere il più possibile saldo.

 

opinioni sul btp valore marzo 2030

 

Il flusso cedolare e l’allungamento della scadenza dell’ultima emissione del Btp Valore marzo 2030 confermano l’abilità del dipartimento del Tesoro di riuscire a  giocare sul filo dell’equilibrio offrendo rendimenti da un lato abbastanza allettanti da riuscire ad attirare il maggior numero di sottoscrittori possibili, dall’altro non troppo elevati da non pesare troppo sul costo del debito.

Sicuramente dopo lo straordinario successo dei primi due collocamenti, entrambi superiori ai 17 miliardi €, il Tesoro si gioca quest’anno una partita importante. La BCE, infatti, che nel recente passato ha assunto un ruolo da protagonista nell’acquisto dei titoli del debito pubblico italiano, è ormai fuori campo e anzi rivenderà progressivamente o non rinnoverà alla scadenza buona parte dei titoli precedentemente acquistati.

In questo contesto risulta pertanto cruciale mantenere la fiducia sia degli investitori italiani, sia di quelli stranieri. Per quanto gli investitori retail possano contribuire, è assolutamente necessario che anche gli istituzionali italiani e stranieri facciano la loro parte, ai fini di mantenere l’Italia in grado di rifinanziarsi senza scossoni sui tassi. Non basta dunque allettare i compratori con rendimenti che sono oggi i più alti nell’Eurozona, ma occorre stabilizzare la fiducia aderendo il più possibile alle direttive comunitarie in termini di mantenimento delle tappe del PNRR e mettendo mano alle riforme necessarie per riavviare una crescita del paese con numeri sempre più rotondi, ben superiori agli attuali prefissi telefonici.

 

che peso dare ai BTP valore all’interno del proprio portafoglio

 

Come consulenti finanziari indipendenti siamo favorevoli a qualsiasi investimento diretto sul mercato. E’ importante però considerare che quando si effettua un investimento diretto in titoli senza passare da polizze vita, etf o fondi comuni di investimento, occorre costruire portafogli diversificati per emittenti e scadenze. Non si possono insomma avere solo BTP in portafoglio ma un giardinetto di titoli in grado di diversificare il rischio emittente e le scadenze in modo da tenere sotto controllo anche il rischio tassi. Ci sono diversi titoli governativi interessanti e in alcuni casi più redditizi dei nostrani BTP. Mentre per quanto riguarda i titoli corporate a seconda del proprio capitale a volte sono meglio i titoli, altre volte gli ETF.

Tutti aspetti che nel servizio di consulenza personalizzata di SoldiExpert SCF prendiamo in considerazione. Ci sono risparmiatori infatti più interessati ad accrescere il proprio capitale investendo in obbligazioni in modo più tranquillo e investitori più interessati a portafogli che assicurino un elevato flusso cedolare. Vuoi saperne di più su come costruire un portafoglio obbligazionario diversificato che ti permetta di raggiungere i tuoi obiettivi di investimento? Fissa un appuntamento con un consulente esperto di SoldiExpert SCF e valuta una consulenza una tantum che ci permetta di aiutarti a costruire il tuo portafoglio obbligazionario ideale e giusto per te.

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