ETF sul litio: è un buon investimento?

Il litio è utilizzato massicciamente nelle batterie per le auto elettriche. E non solo quelle di Tesla. La domanda mondiale si prevede in forte aumento. Ecco i pro e contro di investire su questa commodity (anche tramite ETF) e sugli investimenti del “futuro”

Il futuro dell’auto elettrica si sta costruendo una partita da centinaia di miliardi di dollari e sono sempre più i risparmiatori che si interrogano se c’è un modo per cogliere questa tendenza e trarne profitto. Per esempio, è possibile investire in litio tramite un apposito ETF sul litio.

Tuttavia, chi ha cominciato a investire in litio un anno fa, anche tramite ETF sul litio ha subito una grossa batosta. Il mercato del litio sta vivendo una fase critica, con il prezzo del metallo delle batterie che è crollato di oltre l’80% nell’ultimo anno a 13.200 dollari per tonnellata, segnando il livello più basso dal 2020 secondo quanto riportato dall’agenzia di reportistica Benchmark Mineral Intelligence.

Questa rapida discesa è stata alimentata dal rallentamento della domanda cinese di veicoli elettrici, che ha portato a eccessi di offerta e ha colpito duramente i minatori di litio, secondo quanto riportato da un articolo del Financial Times scritto dagli editorialisti Harry Dempsey e Nic Fildes.

 

 

conviene investire nel litio oggi, magari con un etf sul litio?

 

Potrebbe sembrare che le imprese coinvolte nell’estrazione di litio da miniere o laghi salati stiano attualmente ottenendo risultati finanziari positivi. Questo perché il litio rappresenta un componente essenziale per automobili e batterie, sostenendo così la necessità nella transizione energetica. In aggiunta, va notato che l’approvvigionamento di litio grezzo è attualmente limitato, ancor più della domanda prevista.

Tuttavia, la situazione è leggermente diversa, dato che i produttori di litio stanno affrontando sfide sia a livello finanziario che in termini di valutazione in Borsa. Investire nel litio in questo momento potrebbe essere una decisione da considerare attentamente, anche investendo tramite un ETF sul litio. 

 

 

Minatori di litio in difficoltà: tagli ai costi e ridimensionamento della produzione

 

I minatori di litio, principalmente in Australia, che rappresenta il 40% delle forniture mondiali, stanno reagendo al crollo dei prezzi attraverso tagli ai costi e ridimensionamento dei piani di espansione della produzione.

William Adams, responsabile delle ricerche sui mercati delle materie prime presso Fastmarkets, ha affermato: “Stiamo attraversando un periodo in cui troppi nuovi progetti sono arrivati ​​online in uno spazio di tempo troppo breve. Abbiamo appena iniziato a vedere il pullback.” sottolineando che l’industria sta attraversando un periodo di eccessiva offerta a causa di troppi progetti in troppo poco tempo.

 

Pressioni sui produttori australiani: Pilbara Minerals e Liontown Resources colpite

 

Il crollo del prezzo del litio ha colpito pesantemente i produttori australiani. Pilbara Minerals, società mineraria australiana di litio e tantalite con un valore di mercato pari a 10 miliardi di dollari australiani, ha annunciato il blocco del dividendo del primo semestre a causa di un calo del 46% delle entrate nei tre mesi fino a dicembre, a causa della volatilità prezzo del litio, stando ai dati riportati dal Financial Times.

Pilbara Minerals, ha uno dei pesi maggiori all’interno del principale ETF sul litio “Global X Lithium ETF”, con un 4,65%. 

Anche Liontown Resources ha dovuto rinegoziare un prestito di 760 milioni di dollari australiani per il progetto Kathleen Valley, a causa dell’imprevisto declino dei prezzi del litio.

 

Tagli di spese globali: Albemarle e Core Lithium alla ricerca di soluzioni

 

Albemarle Corporation, una delle maggiori società di litio al mondo, ha annunciato tagli alle spese di capitale per risparmiare liquidità dai 2,1 miliardi di dollari del 2023 a 1,6 miliardi per il 2024, insieme ad un taglio di posti di lavoro e un ulteriore taglio di 95 milioni di dollari di costi annuali.

Albemarle ha il peso maggiore come società all’interno dell’ETF sul litio di Global X, pari a un 9,66%.

Core Lithium ha interrotto l’estrazione e sta valutando l’ipotesi di svalutare i suoi beni, spostando la sua attività sulla lavorazione del minerale immagazzinato a causa del crollo dei prezzi.

 

 

Le batterie agli ioni di litio: Elon musk e Tesla

 

L’industria automobilistica sta vivendo una significativa trasformazione, abbandonando i motori a combustione interna per abbracciare i veicoli elettrici, spinti da vari stimoli. Sebbene si sia discusso ampiamente di questo cambiamento in termini di efficacia e praticità, vogliamo focalizzarci su un aspetto spesso trascurato: il litio. Le batterie agli ioni di litio costituiscono il cuore pulsante dei veicoli elettrici, tanto che Elon Musk le ha definite come “il nuovo petrolio”.

La sua azienda, Tesla, sta attivamente avanzando nel completamento della nuova raffineria di litio lungo la costa del Golfo del Texas. Una volta operativa, questa struttura renderà Tesla la più grande raffineria di litio del Nord America. L’impegno finanziario di 365 milioni di dollari per la costruzione della raffineria testimonia l’entità di questa iniziativa. La data di produzione, originariamente fissata per il 2025, è stata ora anticipata alla seconda metà del 2024. Una volta operativa, l’impianto sarà in grado di generare una quantità di litio sufficiente per alimentare le batterie di un milione di veicoli elettrici ogni anno, stando ai dati riportati da “Yahoo! Finanza“.

Attualmente, all’interno dell’ETF sul litio di Global X, Tesla ha un peso pari al 3,49%.

 

Tesla frena: crollo delle azioni in seguito alla divulgazione dei dati sugli utili

 

Le azioni di Tesla hanno subito un crollo in seguito alla divulgazione dei dati sugli utili, riflettendo l’ansia degli investitori riguardo a un possibile calo nella domanda di veicoli elettrici.

Le previsioni di Tesla indicano una significativa riduzione del tasso di crescita delle vendite dei veicoli elettrici nel corso del 2024, anno in cui la società dovrà confrontarsi con diverse sfide quali la debolezza della domanda dei consumatori, l’aumento della concorrenza e i persistenti tassi di interesse elevati che stanno impattando le strategie di prezzo.

Nel grafico sottostante, viene riportato l’andamento del titolo Tesla degli ultimi 3 anni rispetto all’indice Nasdaq 100, un indice azionario dove sono presenti le maggiori 100 imprese non-finanziarie quotate nel mercato borsistico Nasdaq.

Le azioni Tesla in Borsa: andamento grafico a 3 anni rispetto al nasdaq 100

Come vediamo dal grafico, il titolo tesla si è distaccato molto rispetto al suo indice di riferimento nell’ultimo anno, e non sembra aver cominciato questo 2024 proprio col piede giusto.

Comparando un po’ di dati, il rendimento degli ultimi 3 anni è stato negativo per Tesla con un -17,13 %, rispetto al rendimento molto positivo dell’indice Nasdaq 100 con un +45,61 %.

Il massimo drawdown per Tesla sempre negli ultimi 3 anni è stato del 71,07 % con una volatilità del 63,24 %, rispetto al drawdown del Nasdaq 100, rispettivamente del 31,74 %e con una volatilità pari al 20,22 %.

 

L’accesa competizione nel settore è evidente

 

Il mercato delle batterie al litio è vasto, interessando non solo i veicoli elettrici, ma anche la maggior parte dei dispositivi elettronici portatili che utilizziamo quotidianamente, come laptop, tablet e smartphone.

Lo stesso mago degli investimenti Warren Buffett ha messo da tempo un piede nel settore, iniziando ad investire nel litio tramite le batterie puntando pesantemente su Duracell (che produce anche batterie agli ioni di litio) e prima ancora acquisendo nel 2008 una partecipazione in BYD Company Limited, una società cinese impegnata nella produzione e commercializzazione di batterie ricaricabili, portatili e componenti automobilistiche.

BYD ha, tra l’altro, recentemente superato Tesla come principale produttore mondiale di veicoli elettrici nel quarto trimestre del 2023, consegnando 1,58 milioni di auto completamente elettriche. Infatti, BYD all’interno dell’ETF sul litio di Global X, ha un peso maggiore al peso di Tesla, pari al 3,84% (rispetto al 3,49% di Tesla).

La pressione competitiva ha costretto Tesla a ribaltare gli aumenti di prezzo del 2022, optando invece per tagliare i costi dei modelli più cari.

Nel contesto statunitense, il 2023 ha segnato un record con la vendita di 1,2 milioni di veicoli elettrici, rappresentando il 7,6% del mercato automobilistico nazionale, in netto aumento rispetto al 5,9% del 2022 secondo i dati della società di ricerca Kelley Blue Book.

 

etf sul litio: ecco come investire sul litio

 

Molti investitori si sono chiesti se investire in litio potesse essere una buona idea e se inserire questo tema di investimento nel proprio portafoglio. Tra questi, molti guardano alle azioni di Tesla Motors ma anche a quello del produttore americano Albemarle Corporation (ALB), fra i primi produttori al mondo di litio. Alcuni investitori si sono chiesti se fosse invece possibile investire in litio tramite un ETF sul litio, che attualmente esiste ed è quotato: si tratta del Global X Lithium che abbiamo menzionato in precedenza, quotato al Nyse Arca (Isin US37954Y8553).

 

La guida per investire con gli ETF La guida per investire con gli ETF

 

L’ETF sul litio, il Global X Lithium ETF, replica l’andamento di alcune delle principali società che operano a tutti i livelli nel ciclo del litio. Dall’estrazione nelle miniere alla produzione delle batterie agli ioni di litio e auto elettriche.

 

rischi di investire in etf sul litio: un megatrend da cavalcare?

 

Quello del litio è un megatrend da cavalcare (magari proprio attraverso l’ETF sul litio)? Un po’ di cautela (e memoria) è forse necessaria quando si parla di “investimenti del futuro”. Molti risparmiatori anche italiani forse ricorderanno quello che alcuni anni fa si diceva dei “metalli rari” (dallo scandio alla itterbite, dal cerio al lantanio) con emittenti di certificati ed ETF che raccontavano meraviglie. Questo tipo di metalli erano utilizzati soprattutto nella produzione di schermi piatti, pannelli solari, batterie per i veicoli elettrici, computer e telefonini.

La domanda sembrava destinata a volare nell’iperspazio a fronte di un’offerta sempre più limitata. Invece i poveri sventurati che hanno creduto ciecamente a questo ennesimo sogno di facile ricchezza finanziaria ci hanno rimesso nella migliore delle ipotesi i 2 terzi del capitale!

I metalli rari, tanto rari non erano… e il governo cinese che ne aveva fatto salire dal 2007 al 2012 artificialmente i prezzi, ha dovuto cedere alle pressioni del WTO che richiedeva il ritorno a prezzi di mercato non manipolati. E le conseguenze sono state disastrose con società del settore finite in bancarotta.

Il mercato del litio è un vero mercato seppure dominato da alcune nazioni produttrici e società del settore, ma secondo diversi esperti indipendenti le quantità del litio sono comunque abbondanti. Ed è difficile immaginare “shortage” ovvero carenza di questo metallo per un lunghissimo periodo.

 

 

La domanda e l’offerta di litio per le auto elettriche

 

Ci potranno essere invece presumibilmente fasi in cui l’offerta non sarà sufficiente a soddisfare la domanda di litio con un certo ritardo tra investimenti nell’estrazione mineraria e aumento dell’offerta in un trend dove la crescita dei veicoli elettrici sarà sicuramente molto sostenuta. Ed è noto che diversi costruttori automobilistici, come Toyota (ma anche Apple si vocifera che possa entrare nel settore), stanno investendo da tempo per cercare alternative al litio nelle batterie. Lo scopo è evitare di finire legati mani e piedi ai fornitori di questa preziosa materia prima.

Entro il 2040 secondo una ricerca pubblicata da Bloomberg intervistando gli analisti del settore le previsioni sono di una crescita del 35% dei nuovi veicoli a trazione elettrica. E le batterie agli ioni di litio rappresentano al momento la tecnologia più popolare.

 

Stime di Bloomberg sulla crescita dei veicoli elettrici

 

 

Nonostante la crescita globale delle vendite di veicoli elettrici abbia raggiunto livelli record, il Financial Times osserva un rallentamento nei ritmi attesi, “principalmente dovuto alla resistenza dei consumatori del mercato di massa a prezzi più elevati rispetto alle alternative a benzina” – spiega. Questa tendenza ha spinto diversi produttori, tra cui Ford e General Motors, a ridimensionare i loro piani di espansione. Inoltre, Hertz, noto gruppo di noleggio, ha deciso di vendere un terzo della sua flotta elettrica per investire in veicoli a benzina.

Il quotidiano tedesco Handelsblatt esprime perplessità sulla domanda di auto elettriche, sostenendo che possiamo anche produrre una marea di auto elettriche ma se poi la gente non le compra, l’industria cosa fa?

 

ETF sul litio: una performance deludente

 

Dal punto di vista operativo per chi vuole scommettere sul litio non è facile. Non esistono società pure che operano solo su questo materiale. Se si investe sull’ETF sul litio, il Global X Lithium, arrivato anche su Borsa Italiana a dicembre 2021 (ISIN IE00BLCHJN13) significa essere “lunghi” anche di altre commodity e società legate al settore. Come si può vedere analizzando le 10 principali posizioni detenute da questo clone nel sito della società emittente.

Rispetto al trend rialzista di qualche anno fa che ha portato al picco del prezzo raggiunto dal litio a novembre 2022, il trend attuale è ribassista. Ma potremo anzi aggiungere che è proprio in caduta libera. Nell’ultimo anno questo ETF sul litio ha perso circa il 37,88%. A dimostrazione che, se ce ne fosse bisogno, nessun investimento (anche su un presunto mercato del “futuro”) è mai una passeggiata.

 

Andamento ETf sul litio

 

Oggi conviene investire nel litio tramite etf sul litio?

 

Per concludere, conviene oggi investire in litio ed investirvi tramite l’utilizzo di ETF sul litio? O magari si potrebbe valutare una diversificazione di materie prime ulteriore ed iniziare investire in litio e cobalto, ad esempio.

Se da un lato il litio, principale protagonista nella produzione di batterie per veicoli elettrici, rappresenta un settore di grande interesse, dall’altro il cobalto potrebbe emergere come un’alternativa più accessibile, sostenendo il crescente trend legato ai veicoli elettrici, sebbene le sue riserve siano limitate e concentrate in specifiche regioni.

Se si guardano i prezzi del litio (trattato anche al London Metal Exchange) si noterà come i prezzi sono saliti quasi ininterrottamente dal gennaio 2016 fino al picco raggiunto a novembre 2022. Passando dai 20.000 dollari ad oltre gli 80.000 dollari la tonnellata. Tuttavia, il prezzo del litio ha subito un tracollo di circa l’80% da allora, arrivando sui 13.000 dollari la tonnellata.

Anche il cobalto non se la passa benissimo: dagli 80.000 dollari la tonnellata e passato a meno di 30.000, con una performance negativa di oltre il 60%.

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