Morgan Stanley Global Brands, un solista fuori dal coro

Morgan Stanley Global Brands fa una gestione attiva unica nel suo genere, ma ha una concentrazione eccessiva. Leggi la nostra analisi per capire i rischi nascosti di un fondo costruito in questo modo.

Con quasi 20 miliardi di masse in gestione a livello mondiale, il Morgan Stanley Global Brands (LU0119620416) è uno dei prodotti di punta della casa di gestione americana. Performance altalenanti e una strategia che lo rende unico nel suo genere. Sei curioso di approfondire pro e contro di questo fondo? Leggi la nostra analisi completa.

 

morgan stanley global brands: come investe?

 

Morgan Stanley Global Brands investe in società il cui successo si basa su attività immateriali, quali ad esempio marchi, copyright, metodi di distribuzione.
Tre sono in particolare i pilastri che caratterizzano la politica di investimento del fondo. Focalizzazione su titoli di elevata qualità. Scelta tra aziende il cui vantaggio competitivo è legato ad attività molto difficili da replicare quali marchi, licenze o reti. Focus su società con ridotta intensità di capitale con esclusione di settori che producono alti livelli di emissioni di carbonio.

 

indicatore di rischio decisamente sottostimato

 

L’indicatore sintetico di rischio di Morgan Stanley Global Brands è pari a 4, ampiamente sottostimato a nostro avviso, visto che si tratta di un fondo azionario mondiale 100% e con gestione attiva del cambio, quindi senza copertura per l’investitore europeo.

Inoltre, la spiccata gestione attiva comporta rischi più elevati per l’ampia discrezionalità dei pesi e dei titoli in portafoglio.

 

un benchmark tradizionale

 

Come anche riportato dal KID, il benchmark del Morgan Stanley Global Brands è l’indice MSCI World Net Index, che prevede il reinvestimento dei dividendi percepiti al netto delle imposte. Un parametro di riferimento classico per i prodotti azionari globali che risulta però in questo caso meramente indicativo dell’universo investibile, ma totalmente ignorato per pesi e composizione del comparto.

 

 

una gestione fuori dal coro

 

Secondo quanto troviamo sul sito della stessa casa madre, e così come già avevamo visto per il fondo cugino Morgan Stanley Global Opportunity, i primi 10 titoli che Morgan Stanley Global Brands ha in portafoglio sono molto diversi dal benchmark. Ad eccezione di Microsoft e di Alphabet, che hanno un peso rilevante anche nell’indice, tutti gli altri titoli pesano nel MSCI solo una frazione di quanto invece pesano nel fondo. A titolo prudenziale sottolineiamo che la tabella sottostante si riferisce al 31.07.2025. Vista la natura attiva della gestione del fondo oggi i titoli al suo interno potrebbero essere cambiati.

 

Primi 10 titoli in portafoglio del Morgan Stanley Global Brands

 

 

concentrazione pericolosa per Morgan Stanley Global Brands

 

Ma non finisce qui. Oltre ad avere titoli molto diversi per peso e composizione, occorre considerare che lo strumento è estremamente concentrato. Parliamo di sole 33 azioni nel portafoglio di Morgan Stanley Global Brands contro oltre 1.300 dell’indice MSCI World. Guardate con i vostri occhi  lo schemino  che abbiamo riportato sotto, tratto proprio dalla scheda prodotto presente sul sito della casa madre.

 

 

Possiamo anche fare osservazioni ulteriori. La media dei multipli relativi al prezzo/utili e al prezzo/cash flow indica valori più elevati per il comparto rispetto all’indice. La media del rendimento da dividendi risulta invece inferiore rispetto all’indice. Se comprano titoli più cari della media e con dividendi più bassi vuol dire che ci credono proprio. Che dire ? Duri e puri quelli di Morgan Stanley, ma con una rischiosità intrinseca elevata rispetto a un azionario mondo più ampio.

 

 

spese in media ma attenti ai costi d’ingresso

 

Morgan Stanley Global Brands ha spese correnti annue pari al 1,84%, secondo quanto riportato dal KID di agosto 2025.  Costi indicativamente in linea con i pari di mercato, ad esclusione delle spese di ingresso che potrebbero esservi addebitate da colui che vi vende il fondo e che potrebbero raggiungere, udite udite, il 5,25% l’anno!  Ricordate di verificare sempre con il collocatore che vi siano azzerati eventuali costi di ingresso, opzione sempre applicabile su richiesta del cliente.

 

 

la gloria (prima) e la polvere (dopo)

 

Il confronto tra l’andamento del fondo e quello del benchmark è a due facce. Mentre infatti nei primi anni la scelta di cavalcare i brands e di fare quindi scelte concentrate e fuori dal coro sono state premianti, nell’ultimo quinquennio e ancor più nell’ultimo anno non lo sono state affatto. Se guardate lo specchietto delle performance annue comparate tra comparto e indice di riferimento potete vedere che fino al 2019 il fondo  ha quasi fatto sempre meglio. Ma nel quinquennio 2020-2024 il Morgan Stanley Global Brands ha lasciato sul terreno oltre 20 punti percentuali rispetto al benchmark. 

 

 

 

 

l’ETF meglio di Morgan Stanley Global brands

 

Un esito analogo si può rilevare osservando l’andamento del fondo paragonato ad un ETF azionario mondiale. Come si vede infatti nel grafico sottostante il nostro semplicissimo ETF 100% azioni mondo performa meglio del fondo. Da marzo 2020 ad agosto 2025 l’ETF è cresciuto dell’85% contro un 35% del Morgan Stanley Global Brands. 

 

 

 

Tra decine e decine di fondi che parlano di politiche di investimento discrezionali ma poi si appiattiscono sul benchmark, possiamo effettivamente confermare che questo prodotto non è così. Morgan Stanley Global Brands fa sicuramente gestione attiva seppur con risultati infelici da alcuni anni a questa parte.

Poiché seleziona i propri titoli con criteri che lo portano ad investire in modo completamente diverso dal suo parametro di riferimento, questo può rivelarsi un pregio ma anche un difetto. Mentre in passato infatti le performance sono state interessanti da alcuni anni il vento è cambiato.

 

sposare ciecamente una filosofia comporta rischi ulteriori

 

Acquistare Morgan Stanley Global Brands significa infatti sposare una filosofia di investimento in cui si crede, quella delle grandi aziende e dei grandi marchi che, secondo la casa di gestione dovrebbero dare risultati migliori rispetto alla totalità del mercato azionario. Filosofia che nel lungo periodo è tutta da dimostrare. Chi vivrà vedrà potremmo dire, sulle note di Jimmy Fontana e Rino Gaetano. Per ora possiamo certamente osservare che staccarsi troppo dal mercato può forse premiare per un periodo limitato di tempo ma molto raramente un fondo può sistematicamente sovraperformare il mercato di riferimento, come abbiamo appena visto.

 

La guida per investire con gli ETF La guida per investire con gli ETF

 

Per conto nostro, noi di Soldiexpert, società di consulenza finanziaria indipendente siamo convinti che una concentrazione così elevata di pochi o pochissimi titoli sia una fonte di rischio molto elevata e non perfettamente compresa invece dall’investitore. Avere 33 titoli in portafoglio o invece alcune centinaia è molto diverso, soprattutto se si vuole evitare di calpestare qualche buccia di banana.

Detto in parole povere Morgan Stanley Global Brands potrebbe riservare (brutte) sorprese non ascrivibili all’azionario mondiale ma a un ristrettissimo gruppo di titoli scelti “fuori dal coro”.

Se non hai matto fatto un’analisi approfondita degli strumenti che hai in portafoglio forse è giunto il momento di pensarci. Prova la consulenza indipendente e chiedi un check-up gratuito del tuo portafoglio. E’ il momento di pensare al tuo futuro.

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Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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