Il Tech vive e lotta con noi nonostante le difficoltà del compagno cinese

Gli indici Nasdaq Composite e S&P 500 hanno chiuso lunedì con nuovi massimi alla Borsa di New York, poiché gli investitori hanno favorito i titoli tecnologici grazie ai commenti che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha ritenuto rassicurante sul ritmo di inasprimento della politica monetaria della banca centrale americana.
Questo aggiornamento ha accresciuto l’appetito degli investitori per i titoli del settore tecnologico, che sono molto sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. Apple ha guadagnato il 3% a un massimo storico di oltre 153,1 dollari, Microsoft, Amazon, Google hanno guadagnato tra lo 0,4% e il 2,3% e hanno contribuito al rialzo del Nasdaq, che ha stabilito il record di chiusura a 15.265,89 punti (+0,9%).
Dalla Cina invece arrivano notizie meno buone sui titoli tech perché il Cap Soc Pat, ovvero capitalismo socialista paternalista, ha deciso di intervenire questa volta sui ragazzini che passano troppe ore sui videogiochi.
Le borse dell’Asia Pacifico sono contrastate questa mattina, scendono tutte quelle dell’area Cina e sale quasi tutto il resto: i volumi sono modesti, perché si sentono ancora gli effetti del bank holiday a Londra. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,4% nel finale dopo la brusca caduta di un indicatore dell’attività nel settore dei servizi: l’indice PMI elaborato dall’ufficio centrale di statistica di Pechino.
Ieri le autorità di regolamentazione cinesi hanno ridotto a un’ora la quantità di tempo che i minori di 18 anni possono trascorrere sui giochi online il venerdì, nei fine settimana e nei giorni festivi.
Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, su Class CNBC ha commentato questa situazione e l’andamento e la forza del settore tech che comunque vive e lotta con noi, oggi più che mai, e va ricordato che oltre il 40% dei brevetti nel mondo arriva proprio dalla Cina…