Putin mette sotto pressione anche le Borse

La Borsa di Milano e quelle mondiali partono con un -2% con il riconoscimento da parte di Vladimir Putin di due regioni separatiste nell’Ucraina orientale, rafforzando l’avversione per le attività rischiose.
Di conseguenza, i beni rifugio come l’oro sono ricercati e un’oncia del metallo giallo ha toccato il nuovo massimo di sei mesi a 1.911,56 dollari, mentre il prezzo del petrolio continua a salire verso la soglia dei 100 dollari dopo un picco di 7 anni a 97,66 dollari.
La crisi geopolitica ha accresciuto l’incertezza del mercato, spingendo gli investitori a rivedere al ribasso le proprie aspettative sull’entità del prossimo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve statunitense.
Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, analizza su Class CNBC, gli ultimi sviluppi della crisi Russia/Ucraina, il rialzo dell’oro e il comportamento dei risparmiatori in queste situazioni.