In piena pandemia Covid le azioni GVS furono quotate in borsa, raddoppiando le proprie quotazioni in pochi mesi, ma oggi valgono un terzo di due anni fa. L’azienda opera nel settore dell’industria di filtrazione ed è leader globale nella produzione di componenti di filtrazione, specializzata principalmente in dispositivi medici e di protezione individuale.
andamento delle azioni gvs dalla quotazione
Nel giugno 2020 la società fu portata alla quotazione in borsa con una valutazione del prezzo di collocamento intorno a 8€. Come si evince dal grafico sotto riportato, e ricavato da Fida Informatica, tra febbraio e agosto 2021 l’azione GVS raggiunse più volta l’area 16,50 € mentre oggi stenta a mantenersi al di sopra dei 5€. Negli ultimi due anni dunque le quotazioni sono scese di oltre il 60% e hanno fatto segnare minimi assoluti a 3€ nel novembre 2022.
In questa nostra analisi cercheremo di capire le ragioni del crollo delle quotazioni delle azioni GVS. Cercheremo inoltre di verificare se sia saggio fidarsi di quelle che sembrano, o vengono veicolate come imperdibili opportunità di investimento e poi si rilevano piccoli o grandi bluff. Come diceva un vecchio spot pubblicitario: vedere per credere.
azioni gvs e settori di attività
Fondata da Grazia Valentini nel 1979, il gruppo GVS produce e vende soluzioni filtranti per molteplici applicazioni nei settori sanitario e delle scienze della vita, dell’energia e della mobilità e della salute e sicurezza.
Chi compra azioni GVS oggi compra un’azienda internazionale che impiega oltre 5000 dipendenti e detiene 19 unità produttive e 29 sedi commerciali sparse per il mondo.
Il Gruppo fabbrica un’ampia varietà di filtri e tecnologie in paesi con normative molto stringenti e raggiunge pertanto i più elevati standard di qualità e sicurezza.
La gamma dei prodotti offerti dall’azienda rappresentata dalle azioni GVS, offre una vasta gamma di prodotti che vanno dai filtri per la respirazione e anestesia, a maschere di vario tipo, ai sistemi di ventilazione.
Fortemente orientata alla qualità, GVS da oltre 40 anni si concentra sulla ricerca, sviluppo e innovazione dei prodotti nonché degli stessi metodi di produzione.
partecipazioni azionarie di GVS
La maggioranza delle azioni GVS è saldamente in mano alla famiglia fondatrice. Massimo Scagliarini, CEO di GVS dal 2003, è figlio della fondatrice Grazia Valentini.
Con un 3,7% è presente anche la Holding 7-industries, family office dell’investitrice israeliana Ruthi Wertheimer. La holding, di diritto olandese, è focalizzata su investimenti di minoranza in aziende imprenditoriali o a conduzione familiare innovative e ad avanzata tecnologia, con un orizzonte di lungo periodo.
Il 37% restante delle azioni GVS è flottante sul mercato.
ultimi dati di bilancio delle azioni gvs
Come si può rilevare anche dal grafico sottostante riportato e tratto da una presentazione contenuta sul sito della società, i dati relativi al terzo trimestre 2023 mostrano una crescita del fatturato, margini in miglioramento e lieve riduzione della posizione finanziaria.
In particolare il lieve miglioramento dei margini (adjusted EBITDA) dal 20,8% al 22,1% è ascrivibile sia al contributo delle acquisizioni fatte sia all’incremento prezzi introdotto quest’anno.
Oltre a ciò l’azienda ha riportato invece un utile netto di circa 16 milioni €, inferiore ai 45 milioni € dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto è sceso a 15,83 milioni di euro, rispetto ai 45,07 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso, dato che comprendeva proventi finanziari positivi per oltre 43 milioni di euro. L’utile netto normalizzato è stato pari a 29 milioni € contro i 59 milioni € del settembre 2022.
Il management ha confermato gli obiettivi di utili e margini per l’anno in corso.
azioni gvs : punti di forza e di debolezza
Riguardando alcune vecchie analisi rilasciate da Mediobanca e facilmente reperibili sul sito di Borsa Italiana, abbiamo visto che le previsioni in termini di fatturato e margini sono abbastanza in linea anche con le previsioni. Ciò che risulta clamorosamente al di sotto delle aspettative degli ultimi due anni delle azioni GVS sono proprio gli utili. Nel 2022 si attendeva un net profit intorno a 67/69 milioni €, in realtà è stato di soli 24 milioni €. Per l’anno in corso le attese erano per un net profit di 77 milioni € e a soli 3 mesi dalla fine dell’anno l’azienda ha un net profit di 16 milioni.
E’ evidente dunque che nonostante l’azienda sia ben posizionata su mercati di nicchia a livello internazionale, l’espansione e la politica di acquisizioni non hanno portato redditività.
Costi da inflazione in rialzo, difficoltà nella razionalizzazione dell’organizzazione (date le continue acquisizioni) e cali di domanda per alcuni segmenti prodotti sono probabilmente alcune delle maggiori difficoltà incontrate.
Senza contare che in questo settore la concorrenza si fa e si farà sempre più forte comprimendo i margini. Come abbiamo più volte avuto modo di ribadire il fatto che un’azienda sia sana non è sufficiente per un risparmiatore. Un titolo per essere remunerativo deve produrre utili a breve e a lungo periodo.
considerazioni e opinioni sulle azioni GVS
Quando il titolo fu quotato in borsa il fenomeno della pandemia Covid era in piena esplosione e l’azienda GVS operava anche in quel campo. L’azione GVS, in soli otto mesi, ovvero tra giugno 2020 e febbraio 2021, vide le sue quotazioni salire da 8,15€ fino a 17,50€.
Quanti hanno comprato il titolo pensando che la produzione di mascherine e altri dispositivi di protezione sarebbe cresciuta all’infinito? Il movimento di GVS è un esempio molto calzante di cosa significhi acquistare un’azione sul fiuto o sulla convinzione che un determinato trend o bisogno o prodotto possa continuare all’infinito.
Una volta che il Covid è regredito ad una normale influenza, la produzione e la vendita di dispositivi di protezione personali si è decisamente ridimensionata, rimodulando le aspettative di crescita di quella fonte di fatturato. Il settore poi ha fronteggiato anche altre problematiche cui sopra abbiamo accennato.
Oggi dunque che fare delle azioni GVS? Venderle o aspettare che tornino almeno ai prezzi di collocamento? E chi ci assicura che ci ritorneranno? Difficile prendere una decisione considerando un singolo titolo come un unicum a se stante.
Come sosteniamo da sempre noi di SoldiExpert SFC, tutti gli investimenti vanno analizzati e seguiti come una composizione di più asset o strumenti nel loro insieme.
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