Azioni Stellantis: -30% in soli 3 mesi. E ora?

Dati brutti per le azioni Stellantis nel 1° trimestre 2024 e uno scenario molto sfidante per i prossimi anni in un settore in grande evoluzione anche a livello mondiale, tra l'avvento dell'elettrico cinese e la ricerca di nuovi mercati di sbocco. Leggi la nostra analisi.

Il gruppo automobilistico facente capo alle azioni Stellantis opera nel design, ingegneria, produzione, distribuzione e vendita di automobili e veicoli commerciali leggeri.

L’azienda attuale è frutto ed evoluzione di numerose fusioni di case automobilistiche le cui origini risalgono addirittura al diciannovesimo secolo. Case automobilistiche storiche un tempo proprietà di dinastie familiari italiane e francesi che tutt’oggi risultano ancora tra i principali azionisti di riferimento del gruppo.

 

azioni stellantis una storia che viene da lontano

 

L’azienda e l’azione Stellantis N.V. nascono nel gennaio 2021 dall’unione di due grandi produttori automobilistici: FCA e PSA.

Il primo, FCA, è a sua volta nato nel 2014 dalla fusione tra la storica FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino), fondata nel 1899 da un gruppo di notabili e aristocratici torinesi, e il gruppo statunitense Crysler creato a sua volta nel 1925.

Invece PSA, acronimo di Peugeot Société Anonyme, poi modificato in PSA Peugeot Citroën e in seguito in Gruppo PSA, aveva preso vita nel 1976, dopo il rilevamento di Citroën, ormai sull’orlo del fallimento, da parte di Peugeot.

La fondazione della casa automobilistica francese Peugeot risale a sua volta al 1896, mentre Citroën al 1919.

Un gruppo dunque neonato, ma con avi che risalgono alla nascente industria automobilistica europea di oltre un secolo fa.

 

 

settori di attività delle azioni stellantis

 

Oltre agli autoveicoli e ai veicoli commerciali leggeri il gruppo Stellantis opera anche nel comparto dei motori, dei sistemi di trasmissione e nei prodotti metallurgici, nonché nei servizi di mobilità un po’ in tutto il mondo.

A livello di gamma automobilistica, l’azienda ha prodotti che coprono più o meno tutte le fasce di domanda. Fornisce infatti sia veicoli di lusso e di alta e altissima gamma, sia veicoli utilitari sia sportivi, con brand e marchi americani ed europei. Oltre alle auto il gruppo è attivo nei servizi di finanziamento, leasing e noleggio al dettaglio, anche presso gli stessi concessionari. Stellantis offre i suoi prodotti tramite moltissimi marchi tra i quali Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, DS, Dodge, Fiat, Jeep, Maserati,  Opel, Ram, Lancia e molti altri.

L’azienda è oggi uno dei colossi automobilistici mondiali e impiega circa 160.000 dipendenti, ha quattro fabbriche di componenti a Cento, Pratola Serra e Termoli e Verrone e 11 stabilimenti di assemblaggio, 6 dei quali in Italia ( Mirafiori, Modena, Cassino, Pomigliano, Melfi e Atessa) e 5 in Francia (Trémery, Metz, Charleville, Mulhouse e Sochaux).

 

stellantis: azioni in calo del 30% da marzo 2024

 

Dopo un prodigioso triennale rialzo del titolo arrivato a quotare oltre 27€ i soli 3 anni, a partire dallo scorso mese di marzo i prezzi delle azioni Stellantis hanno lasciato sul terreno oltre il 30% del loro valore arrivando a quota 18€.

Dopo i risultati deludenti del primo trimestre, e di cui parleremo poco più avanti, anche durante l’Investor day di metà giugno il management non è evidentemente riuscito a rassicurare il mercato dato che nelle settimane successive le azioni non hanno reagito positivamente almeno sino ad ora.

 

andamento delle azioni Stellantis negli ultimi 3 anni

 

i dati del 1° trimestre 2024 delle azioni stellantis

 

Alla fine dello scorso mese di aprile il management delle azioni Stellantis ha comunicato che l’azienda nel primo trimestre del 2024 ha riportato vendite e ricavi in diminuzione e anche le consegne sono diminuite a livello complessivo del 10% circa, scendendo a 1,335 milioni di unità. Il fatturato ha registrato una flessione pari al 12% scivolando a 41,7 miliari € contro i 47,2 miliardi € del primo trimestre 2023. I numeri di bilancio dei primi tre mesi dell’anno quindi sono stati piuttosto deludenti e si possono riassumere nell’immagine sottostante, tratta direttamente dal sito di Stellantis.

 

risultati delle azioni Stellantis del primo trimestre 2024

 

Come si può vedere nell’immagine sottostante però, sempre tratta dal sito di Stellantis, molto diverso appare però lo spaccato di queste grandezze nelle varie aree geografiche, con un calo molto marcato per il Nord America (-20% delle consegne e -15% per il fatturato), abbastanza marcato per i paesi dell’Europa allargata (-6% delle consegne e -13% del fatturato) e, per contro, con una solida crescita nei paesi del Middle East e dell’Africa ( +42% per le consegne e +24% per il fatturato).

 

vendite per area geografica di Stellantis del primo trimestre 2024

 

il piano strategico delle azioni Stellantis: Dare Forward 2030

 

Nel marzo del 2022 il ceo Carlo Tavares ha per la prima volta presentato il piano strategico di Stellantis, Dare Forward 2030 , che potremmo tradurre come Osare per andare avanti (verso il 2030). La strategia prevede una maggiore sostenibilità della produzione con obiettivi di dimezzamento delle emissioni di carbonio entro il 2030 e di totale azzeramento entro il 2038.

In termini di veicoli inoltre gli obiettivi del piano puntano al 100% delle vendite di auto elettriche in Europa e al 50% negli Stati Uniti, mentre in termini di valorizzazione del proprio personale Stellantis mira ad un 35% di donne nei ruoili apicali. Oltra a questo è prevista una trasformazione digitale del gruppo sia in termini di gestione dati, di customer experience e di e-commerce.

A metà giugno scorso, a poco più di due anni dall’annuncio del piano di lungo termine, il CEO ha ribadito che la strategia è in pieno svolgimento. Secondo Tavares i fattori chiave di successo delle azioni Stellantis sono l’ampiezza della gamma, coperta da 14 brand, la presenza globale, la sinergia tra i modelli e la spinta continua in ricerca e sviluppo.

 

la joint venture con la cinese Leapmotor

 

A metà maggio inoltre si è perfezionata l’alleanza tra le azioni Stellantis (51%) e l’azienda automobilistica cinese Leapmotor International (49%). Lo stesso Tavares ha confermato che a partire dal prossimo mese di settembre si potranno già esportare verso l’Europa le auto elettriche della casa cinese. Tra i paesi destinatari delle esportazioni Italia, Francia, Spagna e Portogallo attraverso una vasta rete di concessionari.

Bisognerà capire ora se ci sarà un impatto in termini di dazi doganali dopo che sono entrati in vigore in forma provvisoria dallo scorso 5 luglio per una durata massima di  quattro mesi e sono stati decisi dalla Commissione Europea dopo un’inchiesta avviata autonomamente sui sussidi statali al settore operati dallo stato cinese.

Entro dunque  la scadenza dei 4 mesi Bruxelles dovrà prendere una decisione definitiva sui dazi al settore automobilistico che avrà impatti non indifferenti non solo, o non tanto su Stellantis, ma in generali sui vari produttori ed esportatori dalla Cina per un periodo di cinque anni.

 

 

azionisti di riferimento delle azioni stellantis

 

Il principale azionista di Stellantis è la holding della famiglia Agnelli, Exor che detiene il 14,2%. Il secondo azionista è invece la famiglia Peugeot con il 7,1%. Al terzo posto troviamo il governo francese che detiene il 6,2% tramite la banca pubblica Bpi.

Essendo tutti azionisti di lunga data è stato loro concesso di aumentare il loro peso in assemblea. A livello dunque di diritti di voto Exor ha il 23,13%, Peugeot l’11,1% e  Bpi il 9,6%.

Oltre ai tre principali azionisti vi sono poi moltissimi investitori istituzionali e fondi di investimento che detengono quote comprese tra lo 0,5% e il 2,5%. Tra questi Vanguard, Amundi, Arrowstreet, Dongfeng Motor Group Company Limited, Golman Sachs, Norges bank e molti altri.

Il resto delle azioni è sul mercato e disperso tra migliaia di piccoli azionisti e investitori.

 

azioni Stellantis e lo stato italiano

 

In merito al possibile ingresso dello Stato Italiano nelle azioni Stellantis a partire dallo scorso febbraio abbiamo assistito a più scaramucce tra i Ministro delle Imprese e del made in Italy Urso, e il Ceo di Stellantis Tavares in merito al ruolo dello Stato in relazione agli incentivi e al sostegno al settore automobilistico.

Vedremo come evolverà la situazione anche se da più parti si richiama l’attenzione sul fatto che se ci fosse l’intenzione di avviare una politica italiana per l’automobile sarebbe più facile che lo Stato acquisisse, magari attraverso CDP, una partecipazione nelle azioni Stellantis con una quota pari a quella detenuta dallo stato francese, quindi del 6,2%, come ha avuto modo di esplicitare anche l’ex premier e ex ministro Prodi. Tavares e Governo Italiano permettendo.

 

 

analisti divisi sul futuro delle azioni stellantis

 

Il giudizio degli analisti sul titolo non è unanime e molti sono coloro che hanno ridotto il giudizio da “buy” a “hold” nelle ultime settimane.

Un elemento che pesa su questi giudizi è quello relativo al drammatico calo dei volumi di produzione che in Italia è pari al 25% rispetto al primo semestre 2023 e che vede punte drammatiche di riduzione per i siti di Mirafiori e Melfi pari rispettivamente a -63% e a -57%.

Inoltre c’è lo scottante tema dei dazi di cui abbiamo accennato sopra e che terrà banco nei prossimi mesi. I dazi anti-dumping, come sono stati definiti anche sulla stampa di settore, giocheranno un ruolo rilevante e potrebbero mettere a rischio non solo la profittabilità dei produttori cinesi di auto elettriche ma anche le aziende europee per le quote parti di joint venture con aziende cinesi.

 

valutazioni oggi molto basse per le azioni Stellantis

 

Dal punto di vista dei fondamentali le azioni Stellantis hanno oggi sicuramente una valutazione di mercato molto bassa considerando gli utili che comunque ha dimostrato di saper realizzare e il flusso di cassa (free cash flow) fra i più elevati del settore.

L’andamento in Borsa del titolo però negli ultimi mesi è diventato negativo con un trend discendente non solo per gli ultimi dati trimestrali sotto le attese ma anche per i dubbi sull’elettrico. Le perplessità che  ormai circolano in tutta Europa in merito alla cosiddetta transizione verso l’elettrico hanno contribuito al calo delle azioni Stellantis. La transizione green infatti si sta dimostrando molto più complessa di quello che i produttori automobilistici e Bruxelles stessa auspicavano e che potrebbe vedere nei prossimi mesi una clamorosa retromarcia (ne abbiamo proprio appena parlato in una Lettera Settimanale dedicato al settore automobilistico).

E tutto questo è peraltro testimoniato anche dai dati di vendita europei che mostrano come nel settore automobilistico il segno positivo si vede oggi soprattutto sulle vendite di auto usate e non nuove con molte case automobilistiche (Stellantis compresa) che stanno rivedendo i lanci dei prossimi modelli, riducendo l’offerta di auto elettriche a favore dell’ibrido o addirittura dell’endotermico.

 

azioni stellantis: opinioni e considerazioni

 

Al momento in cui scriviamo questa nostro pezzo le azioni Stellantis non si trovano all’interno dei nostri portafogli suggeriti in consulenza.

 

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