E’ domenica pomeriggio e sono al Centro Congressi di Carrara Fiere. Con grande interesse vado alla conferenza di Oscar Giannino e del Professore della Bocconi Sda, Carlo Alberto Carnevale Maffè sulle banche organizzata da Banca Mediolanum. Titolo dell’evento su Facebook “I conti della Belva: il futuro del risparmio delle famiglie italiane”.
Nel lancio su Facebook vi è il profilo dei relatori che conosco e apprezzo per la stuzzicante trasmissione “I conti della Belva” su Radio24 che va in onda sabato mattina fra le 10 e le 12 : “tra i massimi esperti in ambito economico finanziario, due personalità graffianti che parlano chiaramente, senza mai dimenticare un filo d’ironia”.
L’obiettivo della serata è “fornire ai partecipanti, in modo semplice ma dettagliato, le informazioni necessarie per capire ed affrontare questo particolare momento storico, tutelando cosi’ al massimo i propri risparmi!”
Arrivati sul luogo noto che la conferenza, nella segnaletica che indica come arrivare alla sala, ha subito un cambio del titolo. Da “I conti della Belva: il futuro del risparmio delle famiglie italiane” è diventato “Risparmi: il mondo nuovo! Come scegliere la banca giusta”. I relatori sono però almeno sempre loro. Come si vede nel foglio plastificato sotto.
La sala è gremita, c’è veramente un sacco di gente. Mi fa piacere che a una conferenza dove si parla di finanza ci sia un pubblico così nutrito. E sono curiosa di vedere le due “belve” Giannino e Carnevale Maffè dal vivo.
Un Responsabile di Massa Carrara di Banca Mediolanum introduce la conferenza mosso dal “dovere morale di informare le persone” e presenta gli ospiti dandogli del tu. “Oscar, Alberto” e gli consegna un profumo con tappo in marmo come omaggio e ricordo della serata. Alberto (Carnevale Maffè) ricambia la familiarità a stretto giro parlando degli “amici di Mediolanum”.
Inizia la conferenza e partono le slide. Giannino e Carnevale Maffè come approfondimento-intrattenimento sul tema sono una macchina da guerra: dicono cose molto serie ma con un ritmo pazzesco e con battute esilaranti. Un mix perfetto di grande preparazione e capacità di divulgazione. Tutti argomenti che su questo blog abbiamo spesso trattato ed è bello vedere finalmente molti risparmiatori che si rendono conto che queste discussioni non sono roba solo da addetti ai lavori.
I numeri sullo stato di salute delle banche italiane sono mediamente impietosi. E i co-conduttori de “I conti della belva” intrattengono il pubblico parlando della “marea nera” che sale delle sofferenze bancarie che asfissierà molte banche, messe malissimo sul fronte dei non performing loans e sul fronte della redditività.
Spiegano a chi non lo sa (la maggioranza dei partecipanti immagino) cosa è il Texas Ratio (un indicatore che calcola il rapporto tra crediti lordi deteriorati e la somma del patrimonio tangibile più gli accantonamenti e che può aiutare a capire la solidità effettiva di una banca) dicendo che molte banche, di cui non fanno mai i nomi ma si fanno capire benissimo, sono decotte.
Elogiano Mario Draghi, la Bce e il bail in, che hanno messo in riga i banchieri nostrani e siamo solo all’inizio. Perché altre e piu’ dure misure seguiranno su questo fronte. Parlano degli sportelli che spariranno, perchè sono più degli asili nido in Italia. Dicono che rispetto agli altri Paesi ci sono troppe banche e molte chiuderanno. Le banche “marce” e inefficienti dice Carnevale Maffè saranno spazzate via. E le italiane sono le prime per sofferenze e le ultime per redditività. Dei denari prestati uno su quattro non rientra e in alcune regioni la percentuale sale al 50%.
Il business tradizionale delle banche è morto rincara la dose Oscar Giannino anche per via della politica dei tassi a zero. Poi fa una pausa alla Adriano Celentano e racconta di come in modo indegno alla stampa sia stato messo una sorta di bavaglio perché nessun giornalista in Italia può dire chiaramente quali sono le banche meno solide per non creare turbativa mentre la parola d’ordine è preservare a ogni costo la stabilità del sistema. “Si vogliono mantenere i risparmiatori nell’ignoranza” mentre invece se ci troviamo in questa situazione annota giustamente Oscar Giannino è perchè chi doveva controllare e criticare non l’ha fatto abbastanza.
“Il sistema – dice il conduttore radiofonico – li considera dei minorati“. A differenza del molleggiato, Giannino ogni tanto urla e tiene desta l’attenzione di tutti. Questo non impedisce però ai 2 relatori, abili oratori, di citare quando serve “la banca che organizza quella corsa in cui i cavalli girano…girano, la banca del baccalà e quella del panettone”.
Carnevale Maffè fa notare che è iniziato un esodo che lui definisce “colossale” di risparmi degli italiani verso le banche più solide. Ma di cui la stampa non parla (noi nel nostro piccolo ne abbiamo parlato).
Il Professore della Sda Bocconi dice che il legame che lega una famiglia alla propria banca deve essere spezzato. E bisogna chiedere alla propria banca che sia solida, efficiente, che guadagni e che ci riservi un consulente dedicato. Proietta addirittura una slide sulla professionalità che occorre richiedere al proprio consulente.
In questa slide si legge che “se non avete il cellulare (del vostro consulente ndr), se non potete telefonargli di sera o di sabato, se non l’avete sempre visto solo seduto dietro a una scrivania e non di fianco a voi in una gradevole serata, non avete un banker personale, ma un modulo prestampato umano”.
Io che lavoro per una società di consulenza finanziaria indipendente e non sono solita invitare i miei clienti a cena, perché mi sembra poco professionale, faccio un salto sulla sedia. Essere paragonata a un “modulo prestampato umano” perché non intrattengo di sera i clienti come sembra suggerire questa slide confesso che mi indispone un po’.
Un risparmiatore credo che dovrebbe giudicare il suo consulente non in base al fatto di essere un suo “amicone” (il cavallo di battaglia su cui si basavano le vecchie reti di vendita che hanno rifilato in questi anni prodotti finanziari spesso pessimi, cari e fuori mercato) ma sulla sua capacità di fare ottenere nel tempo al proprio cliente migliori rendimenti e minori perdite. Offrendo al risparmiatore una consulenza non basata sul conflitto d’interessi e trasparente, come molti consulenti finanziari e colleghi (anche se lavorano per una rete di vendita) portano avanti.
Dopo un’ora e mezza di slide e microfono che passa tra Giannino e Carnevale-Maffè si da’ spazio al pubblico. Qualcuno ha domande? Non resisto e faccio una duplice domanda e sarà l’unica della serata.
“Buongiorno volevo fare una domanda al Professor Carnevale Maffè che insegna strategia alla Bocconi. Sono una ex studentessa della Bocconi. Volevo dire che l’effetto netto che otterrete da questa conferenza è che appena sarà finita molte persone vorranno aprire il conto con Banca Mediolanum. Questo istituto guarda caso rientra proprio nei requisiti patrimoniali che voi avete detto bisogna guardare in una banca (dalla solidità patrimoniale al Texas ratio…). So per certo che questo accadrà, perché so che Lei fa lo stesso tipo di conferenza per Fineco, e so che quando ha finito di parlare, molte persone corrono ad aprire il conto. Volevo anche dirle, visto che Lei dice che bisogna scegliere le banche che rispettano le regole e che in un articolo per il CorriereEconomia ha scritto che è la fine della banca di relazione, che
- Banca Mediolanum da diversi anni ha spostato i propri fondi in Irlanda, come società di gestione. E questo consente anche di applicare delle commissioni di incentivo con una metodologia che in Italia sarebbe vietata. E il calcolo delle commissioni di incentivo sui fondi come calcolato in questo modo è assolutamente iniquo e penalizzante per il cliente (vedi qui questo articolo pubblicato su L’Espresso per esempio, ndr) e su questo Mediolanum può arrivare a determinare oltre la metà dei propri utili (altre società come Azimut e Banca Generali utilizzano simili pratiche, ndr). E la cosa non mi sembra molto etica.
- Lei Professore dice che il consulente dovrebbe andare a cena con il cliente, se no non fa bene il suo lavoro. Ecco allora mi chiedo visto che Lei è un Professore, Le andrebbe di essere giudicato dai propri studenti per il numero di volte in cui li porta a cena?”
Il Professore di strategia aziendale della Bocconi mi risponde con toni moderati. Sull’uscire a cena con gli studenti dice che la sua è una professione diversa. Sull’opportunità di essere lì risponde che lui va da qualunque banca lo inviti a conferenze sul tema. Sui costi dice che ogni istituto ha il suo modello di business. E che lui vuole insegnare alla gente a pescare.
Nessun altra domanda successiva fra il pubblico e cala il sipario. All’uscita ci viene consegnato un omaggio da Banca Mediolanum. Un campioncino di profumo sempre made in Carrara e un quartino contenente i “6 indicatori utili” che ti servono per dare il voto alla tua banca (price/book value, utili, crediti deteriorati, texas ratio, ROE, CET 1) e una tabella “per fare un confronto” tra tre banche a scelta.
Indicatori di cui ha parlato il Professore Carnevale Maffè nella conferenza per scegliere la banca giusta e che chi segue il nostro blog conosce da tempo. Ed è positivo che le banche facciano divulgazione su questi temi al grande pubblico.
Il Professore della Bocconi (insieme al solito bravissimo Oscar Giannino) ha trattato un tema difficile in modo chiaro, documentato e decisamente brillante ma esco con una sensazione dolceamara.
La “belva” me la immaginavo più belva 🙂