Scandalo diamanti: licenziato il funzionario di Banca d’Italia troppo zelante

Licenziato Carlo Bertini, il funzionario Bankitalia che indagava sui diamanti venduti allo sportello a prezzi gonfiati. La sua via crucis iniziata quando era diventato coordinatore del team responsabile della supervisione sul gruppo MPS, una delle banche che vendevano ai propri sportelli diamanti da investimento

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xIn Italia essere troppo zelanti sul lavoro non paga. Il Dottor Carlo Bertini di Banca d’Italia, il  funzionario che aveva parlato in prima serata sulla RAI, nella trasmissione Report dello scorso 13 dicembre 2021, dello scandalo dei diamanti venduti a prezzi gonfiati agli sportelli di Banca Monte dei Paschi di Siena è stato licenziato. Uno scandalo quello della vendita dei diamanti agli sportelli delle maggiori banche italiane che avevamo denunciato cinque anni prima. E’ del settembre 2016 l’inchiesta sui diamanti pubblicata su MoneyReport.it in cui venivano analizzati tutti i pro e soprattutto e i contro di investire in diamanti.

 

Le modalità con cui i diamanti da investimento venivano proposti allo sportello bancario non erano assolutamente corrette come si denunciava già in quell’inchiesta del 2016 pubblicata sul blog MoneyReport.it Come accerterà poi l’Autorità per la Concorrenza e il Mercato che nel 2017 condannerà Unicredit, Intesa, MPS, BBPM per oltre 15 mln per “Modalità omissive ed ingannevoli di offerta dei diamanti da investimento“. Su una di queste banche vigilava insieme ad altri colleghi il funzionario di Banca d’Italia Carlo Bertini.

 

Carlo Bertini licenziato

 

Bertini ha ricoperto dal 2 ottobre 2017 all’8 novembre 2019 l’incarico di coordinatore a livello nazionale nell’ambito  del Joint Supervisory Team responsabile della supervisione sul gruppo MPS, una delle banche che vendevano ai propri sportelli diamanti da investimento.

Secondo quanto ha denunciato questo funzionario nel corso della trasmissione, Bankitalia avrebbe potuto avviare un’attività sanzionatoria nei confronti della banca e dei vertici (Fabrizio Viola e Alessandro Profumo) che non potevano non sapere, secondo le carte raccolte da Bertini, della modalità di vendita dei diamanti agli sportelli di Banca Monte dei Paschi di Siena.

Nella seduta del 31 maggio 2023, i cui contenuti sono stati resi noti dal sito Affari Italiani, Banca d’Italia ha adottato contro Carlo Bertini un provvedimento disciplinare che prevede la sua “destituzione” come funzionario. Carlo Bertini è stato licenziato per aver recato alla Banca d’Italia grave pregiudizio per violazione del segreto d’ufficio e per i fatti che lo hanno visto protagonista, giudicati di particolare gravità dal Consiglio Superiore dell’Istituto .

Ripercorriamo brevemente la vicenda dello scandalo dei diamanti che ha visto coinvolto Carlo Bertini quando era funzionario della Banca d’Italia fino a quando Carlo Bertini è stato licenziato.

 

 

Scandalo dei diamanti: cosa è successo?

 

Il 13 dicembre 2021 Carlo Bertini della Banca d’Italia è andato sulla Rai a denunciare la Banca d’Italia, l’istituzione per cui lavorava. Bertini è stato per quasi due anni nel Joint Supervisory Team responsabile della supervisione sul gruppo MPS.

La Banca d’Italia  è preposta alla vigilanza sul sistema bancario e ha il compito di vigilare sulla trasparenza e correttezza, sui rischi legali e di reputazione connessi all’esercizio dell’attività bancaria. Se trova del marcio può sanzionare la banca (fino al 10% del fatturato) e anche rimuovere e sanzionare i vertici.

Secondo quanto ha denunciato nel corso della trasmissione Report il funzionario a capo della task force incaricata di indagare su MPS e sulla vendita di diamanti agli sportelli, c’erano tutti gli elementi procedere. Secondo Carlo Bertini della Banca d’Italia spiengeva per sanzionare la banca e i vertici di Monte dei Paschi di Siena relativamente alla vendita di diamanti a prezzi gonfiati.

 

la vendita dei diamanti allo sportello: Banca d’Italia non vigila

 

Peccato che la Banca d’Italia non ha fatto nessuna delle due cose, non ha sanzionato né la banca né i vertici per lo scandalo dei diamanti. Perchè? Come ha spiegato in un lungo comunicato l’operazione di “compravendita di diamanti con società specializzate attraverso il canale bancario non è un’attività finanziaria; pertanto, a essa non si applicano né le disposizioni né i controlli previsti dal testo unico bancario in materia di trasparenza e correttezza”.

Curioso come questo prendere le distanze dalla vendita dei diamanti a prezzi gonfiati agli sportelli di banca MPS si coniughi con la decisione della Banca d’Italia di costituirsi parte civile nel procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Milano nei confronti di 105 persone fisiche e 5 società, di cui 4 banche (Unicredit, Banco-BPM, Banca Aletti e anche MPS!) è difficile da mettere insieme per persone che guardano alla sostanza.

Pensare che un’istituzione, che di numeri se ne dovrebbe intendere, ritenga che l’AGCM, l’autorità per la concorrenza e il mercato abbia irrogato “significative sanzioni pecuniarie”, quando i guadagni derivanti dalla vendita dei diamanti stimati per difetto dalla Procura di Milano nel caso di Banca Monte dei Paschi di Siena ammontano a 35 milioni di euro e la sanzione è stata di 2 milioni di euro!

Per quanto riguarda invece la Consob “ribadendo i contenuti di una precedente comunicazione del maggio 2013, ha precisato che la disciplina di trasparenza sui servizi di investimento – per la quale è responsabile – non è applicabile alla vendita di diamanti o di altri beni materiali, anche quando avvenga attraverso il canale bancario” si legge nel comunicato della Banca d’Italia. Anche la Consob insomma si è chiamata fuori.

 

funzionario di Bankitalia: dai diamanti allo stipendio sospeso

 

L’unico a pagare per lo scandalo dei diamanti, oltre a molti risparmiatori che li hanno comprati a prezzi gonfiati, è il soldato Carlo Bertini, il funzionario di Bankitaliaè stato invitato nel mese di dicembre del 2019 dalla Banca d’Italia a sottoporsi ad accertamenti medici presso una struttura sanitaria pubblica miranti a valutarne l’idoneità al lavoro.

Non solo, questo zelante funzionario di Bankitalia è stato anche allontanato dall’incarico di vigilanza su MPS e demansionato.  Il dottor Bertini di Banca d’Italia il 17 dicembre 2021 è stato sospeso per un anno dal lavoro e dalla retribuzione.

E non è uno stipendio qualsiasi quello dei dipendenti della Banca d’Italia. I 6671 dipendenti di Bankitalia (dati al 31.12.2000) costano ogni anno 839 milioni di euro per uno stipendio medio per dipendente superiore ai 120 mila euro.

Se vogliamo chiederci quanto è costato esporsi al Dottor Bertini, di cui non conosciamo lo stipendio e quindi procediamo per ipotesi, ora l’idea di un numero ce l’abbiamo. Ed è come uno schiaffo. Ma in tutta questa vicenda, al funzionario di Banca d’Italia è arrivata anche per un attimo una carezza. In comunicato la FALBI l’Organizzazione Sindacale di maggioranza relativa in Banca d’Italia, Consob, IVASS, come dire le massime autorità di vigilanza in Italia sul settore bancario e assicurativo, ha espresso parole di grande solidarietà e apprezzamento verso Carlo Bertini e una condanna senza appello per quanto accaduto.

 

Si è “affermato un pericoloso precedente per tutti i Colleghi della Banca che, da questa vicenda – scrive la Falbi nel comunicato – traggono una inequivocabile lezione: in Banca è opportuno “legare l’asino dove vuole il padrone”, perché ogni gesto di autonomia di giudizio, che dovesse contrastare con il volere dei superiori, può essere foriero di gravi conseguenze. In sostanza si è cancellato il principio di indipendenza che è fondamentale prerogativa del funzionario pubblico e soprattutto di chi agisce all’interno di un’Istituzione di regolamentazione e controllo. Riteniamo che i rischi reputazionali della Banca non derivino dai comportamenti di Carlo Bertini, bensì dalla gestione dell’intera vicenda messa in atto dalla Banca e dai suoi più alti esponenti.”

 

Il Dottor Carlo Bertini di Banca d’Italia è un uomo che ha fatto solo il suo dovere ma non è stato né apprezzato né sostenuto dai suoi superiori: a luglio 2022 Carlo Bertini è stato licenziato dalla Banca d’Italia poi è stato reintegrato e nuovamente licenziato alla fine di giugno del 2023.

 

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