L’autorità di vigilanza del Regno Unito ha spuntato un risarcimento di 250 milioni di euro per i sottoscrittori: ecco le ultime news sui fondi H2O. La FCA (Financial Conduct Authority) del Regno Unito ha riscontrato gravi violazioni da parte della società di gestione H2O, tra cui scarsa diligenza sugli investimenti, comportamenti omissivi del management sull’uso personale dello yacht e dell’aereo personale del finanziere Lars Windhorst (i cui titoli illiquidi sono finiti nei fondi H2O), nonchè produzione di false rendicontazioni. La FCA ha deciso di non procedere con una multa, accettando un pagamento come contropartita. Scioccato il Collective Porteurs, l’associazione francese che chiede 800 milioni di euro di danni: la FCA ha chiesto troppo poco.
Inghilterra processa H2O asset management
Entro la fine del 2023 H2O asset management non potrà più proporre i propri fondi nel Regno Unito. Il risarcimento di 250 milioni di euro chiude la vicenda con l’Authority inglese e fa seguito alla multa recordi di 75 milioni di euro imposti dalla AMF, l’autorità di controllo francese a novembre 2022, alla società guidata da Bruno Crastes. Oltre al divieto imposto da L’Autorité des Marchés Financiers per Crastes di gestire fondi per 5 anni.
Finora la società H2O ha restituito 229 milioni di euro sulle “tasche laterali” ovvero la parte illiquida dei fondi che è stata separata e congelata. Considerando che il controvalore degli asset finiti in side pocket ammontava a 1,6 miliardi, se H2O società ha restituirà 250 milioni di euro ai sottoscrittori e ne ha già restituiti 229, significa che sulle “tasche laterali” gli investitori hanno perso il 70% di quanto investito.
Perdite subite da investitori anche francesi e italiani i cui soldi sono rimasti congelati sulle “tasche laterali” (side pocket) dei fondi H20 create per ospitare gli investimenti illiquidi della stella caduta dell’asset management europeo, la società francese H2O. A rimanere scottati i sottoscrittori dei fondi h2o Multibonds, h2o Allegro, h2o Multistrategies, h2o Multiequities, h2o Adagio et h2o Moderato.
fondi h2o: ancora a processo in francia gli illiquidi
Dopo queste multe e risarcimenti, l’ultima causa contro la società a rimanere in piedi è quella di un gruppo di 9000 investitori che chiedono 800 milioni di euro di danni.
Sono riuniti nell’associazione Collectif Porteurs H2O e ad agosto 2022 hanno ottenuto una prima vittoria in tribunale: il diritto di vederci chiaro.
La Francia sarà l’ultima a far luce sulla vicenda dei fondi H20 sottoscritti anche da molti risparmiatori italiani visto che molte delle principali banche e reti del Belpaese li consigliavano ai propri clienti.
Eric Pinon valuterà le carte di H2O asset management
Eric Pinon, un veterano nella gestione dei risparmi, ex Presidente dell’Associazione francese delle società di asset management (AFG), avrà il compito di esaminare per conto dell’ associazione Collectif Porteurs H2O le carte relative alla gestione dei fondi da parte della società di gestione H2O asset management.
La missione di Eric Pinon sarà quella di fare luce sui movimenti all’interno dei fondi H2O dal 2015, il presunto anno della prima transazione con una società della galassia Tennor la holding di Lars Windhorst, il controverso uomo d’affari tedesco. “Questo esperto dovrà valutare i documenti forniti da H2O verificando la loro sincerità e la loro completezza, rispetto all’elenco dei documenti da fornire stabilito dal tribunale” ha affermato Dominique Stucki, avvocato di Collectif Porteurs H2O, l’associazione dei risparmiatori delusi da H2O che si sono uniti per vederci chiaro e valutare se ci sono le possibilità di ottenere risarcimenti per le perdite subite.
sei fondi H2o e il gruppo Tennor: relazioni pericolose
Poter ricostruire questi movimenti “ripercorrendo, fondo per fondo, gli acquisti di obbligazioni legate a Tennor e le cancellazioni concesse da H2O” spiega Dominique Stucki, avvocato di Collectif Porteurs H2O “dovrebbe aiutarci a calcolare le perdite dei clienti. Vogliamo ottenere il rimborso di tutte le somme perse rispetto agli investimenti nelle obbligazioni del gruppo Tennor, ma anche dei costi pagati dai fondi di H2O AM per cercare di ristrutturare questi debiti in maniera accelerata. Ad esempio i compensi degli intermediari regolati nel corso del 2019 nell’ambito di operazioni di buy-and-sell back, nonché la perdita di opportunità e il pregiudizio morale, e specifici danni economici subiti da investitori professionali e intermediari con l’inganno veicolato da H2O con il supporto dei suoi ‘terzi di fiducia’” ovvero tutti i soggetti che hanno avuto una “parte in commedia” come spieghiamo: Natixis IM, CACEIS Bank e KPMG.
L’avvocato Dominique Stucki vuole “ risalire alle responsabilità su cosa è andato storto nella gestione della scuderia H20 (H2O Allegro, H2O MultiStrategies e H2O MultiBonds, H2O Adagio, H2O Moderato, H2O MultiEquities, H2O Vivace). I fondi H2O hanno subito perdite di importo considerevole sugli investimenti effettuati tra il 2015 e il 2019 in attività notoriamente illiquide”.
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Il ruolo Di Collectif Porteurs H2O
Il Collectif Porteurs H2O è un’associazione, che riunisce dozzine di consulenti, gestori di fondi di fondi e risparmiatori e si propone di valutare tutte le violazioni normative commesse dalla società di gestione H2O sui coefficienti prudenziali, il buy and sell back e i conflitti di interesse legati ai movimenti tra i fondi della società oltre all’operazione di ristrutturazione del debito di Tennor nel 2021, che ancora non ha consentito alcun pagamento agli obbligazionisti. Tra loro molti italiani che avevano investito sul fondo H2O Multibonds. Coinvolte nelle perdite sui fondi H2O anche società di gestione come la tedesca Sauren che ha aderito al Collectif Porteurs H2O.
Dimostrare l’esistenza di un inganno in merito alle informazioni trasmesse ai clienti al momento dei fatti sarà una questione fondamentale per le parti civili e professionali. In questo caso sono rimasti scottati sia clienti privati sia istituzionali come la società di gestione tedesca Sauren, con tre fondi interni, che ha dichiarato attraverso la voce del suo avvocato di “aver preso la decisione documentata di ritirarsi dai fondi H2O AM un anno prima del verificarsi della vicenda, ma [avendo poi] ricevuto informazioni fuorvianti che la persuasero a rimanere investita” non ha dato seguito alla vendita dei fondi, provocando perdite ai suoi clienti.
Cosa rischiano Natixis IM, CACEIS Bank e KPMG
L’associazione Collectif Porteurs H2O e la società di gestione tedesca Sauren vogliono attraverso i loro avvocati raccogliere tutta la documentazione utile a chiarire le responsabilità dei diversi attori coinvolti in questo caso e si riservano il diritto di chiedere un risarcimento dei danni se venisse confermato che il custode e/o il revisore dei conti e/o Natixis IM non avessero svolto pienamente il proprio ruolo nel prevenire la commissione, per 6 anni, di gravi irregolarità nella gestione degli OICVM H2O.
Natixis IM (società del gruppo Natixis) era responsabile in particolare del controllo interno di H2O AM e dell’accentramento della commercializzazione di H2O UCITS. Anche altri attori potrebbero però essere coinvolti e chiamati in causa dal Collectif Porteurs H2O: CACEIS Bank (banca depositaria di H2O UCITS) e KPMG (revisore di H2O UCITS). L’associazione ha già provato anche con loro a chiedere i documenti in loro possesso. Sia la banca depositaria sia il revisore dei conti sono riusciti a svicolare sostenendo che l’AMF (acronimo di Autorité des marchés financiers, la Consob francese) non ha ancora avviato procedimenti disciplinari nei loro confronti.
Sull’accordo raggiunto tra la FCA l’Authority inglese e H2o di un risarcimento di 250 milioni di euro a favore dei sottoscrittori il Collectif Porteurs H2O – il gruppo di investitori con l’ultima causa all’attivo contro la società di gestione francese – si dichiara scioccato visto che H2O ha pagato ai suoi azionisti 1,2 miliardi di euro di dividendi negli anni precedenti.
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