BTP Italia 2030: ti protegge dall’inflazione?

Con una cedola base reale dell'1,6% BTP Italia 2030 fornisce una protezione concreta dall'inflazione. Leggi tutta la nostra analisi per capire come può essere un elemento di diversificazione del tuo portafoglio

Il BTP Italia 2030 è un titolo indicizzato all’inflazione domestica e non a quella europea come invece accade per i BTP Inflation Linked, noti anche semplicemente come BTP€i.

Emesso 3 anni fa, il BTP Italia 2030 appartiene a una tipologia di strumenti ormai rodati. La prima emissione infatti risale ormai a quasi tredici anni or sono.

La denominazione di BTP Italia 2030 indica la scadenza del titolo, che avverrà nel 2030, e la tipologia di inflazione, quella dell’ Italia, a cui il titolo è indicizzato. 

 

come funziona il btp italia 2030

 

Quando furono lanciati i BTP Italia l’inflazione nazionale era stabilmente superiore a quella dell’Eurozona, come si può vedere nella tabellina qui sotto riportata (fonte: inflation.eu worldwide inflation data). Serviva pertanto una protezione più mirata all’evoluzione dei prezzi di casa che erano spesso superiori a quelli della media europea. 

I BTP Italia 2030 sono Buoni Poliennali del Tesoro studiati per gli investitori al dettaglio e forniscono una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi italiani.

 

Alle origini del BTP Italia 2030: tassi di inflazione italiana ed euro dello scorso decennio

 

Un primo motivo per cui il MEF propose un titolo del debito pubblico agganciato all’inflazione nazionale fu probabilmente proprio quello di offrire una protezione specifica ai cittadini italiani preoccupati dal rialzo dei prezzi nazionali.  In seconda battuta, una politica di emissione espressamente rivolta ai propri concittadini tende ad aumentare la quota di debito pubblico detenuta internamente e questo può servire a “responsabilizzare” i risparmiatori a sostenere le finanze pubbliche e tutti i servizi ad essi collegate. 

 

BTP ITALIA 2030: CEDOLa E CAPITALE AGGANCIATI ALL’INFLAZIONE

 

Il BTP Italia 2030 ogni 6 mesi paga interessi nei quali vengono rivalutati sia la cedola sia il capitale al tasso di inflazione del semestre di riferimento. Questo avviene sulla base dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) con esclusione dei tabacchi. Con il BTP Italia 2030 anche la rivalutazione del capitale viene corrisposta semestralmente, con un recupero immediato dell’inflazione.

 

calcolo cedola BTP Italia 2030

 

La rivalutazione sia della cedola sia del capitale viene effettuata in base all’indice FOI rilevato nei mesi precedenti l’erogazione della cedola e reso noto il giorno stesso dello stacco cedolare. Vediamo come.

Il BTP Italia 30 riconosce un tasso cedolare reale annuo pari all’1,6% pagato semestralmente a giugno e a dicembre di ogni anno.  

 

indice FOI: BTP Italia 2030

 

L’ISTAT fornisce mensilmente 3 indici di inflazione, il NIC, l’IPCA e il FOI. L’indice FOI è utilizzato per indicizzare cedola e capitale del BTP Italia 2030. Il FOI è l’indice che serve per le rivalutazioni monetarie in generale: affitti, assegni al coniuge separato e, appunto, indicizzazione dei titoli del debito. Il NIC, invece, è l’indice che si riferisce all’intera collettività nazionale e misura l’inflazione a livello di sistema economico. L’IPCA, infine, è stato sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo.

 

cedola BTP Italia 2030: come si calcola?

 

L’ indice FOI comunicato da Istat viene usato come base per calcolare il coefficiente di indicizzazione. Il coefficiente di indicizzazione è il parametro tramite cui determinare l’importo della cedola semestrale lorda del BTP Italia 2030 e in generale di tutti i BTP Italia. Proprio sul sito del Dipartimento del Tesoro del MEF  è possibile ottenere questi coefficienti per tutti i Btp Italia in circolazione che,  ad oggi, in totale sono nove.

 

BTP Italia 2030: calcolo della cedola di giugno 2025

 

Mostriamo ora il calcolo della cedola del BTP Italia 2030 in pagamento il prossimo 28 giugno 2025. Un risparmiatore ha acquistato 1000€ di questa emissione governativa e il MEF ha comunicato che il coefficiente di indicizzazione è pari a 1,00827.  A questo punto occorre moltiplicare sia il capitale sia la cedola per il coefficiente e si sommano i prodotti risultanti. Otteniamo in questo modo la cedola lorda di giugno.

Per la parte relativa al capitale avremo una componente pari allo 0,827% mentre per la componente cedolare avremo uno 0,806%. Se sommiamo l’indicizzazione del capitale e quella della cedola del BTP Italia 2030 otteniamo come risultato la cedola semestrale lorda  del 28 giugno 2025 pari al 1,633% ovvero 16,33€ lordi per ogni 1.000€ investiti. Alla cedola lorda si sottrae poi la tassazione del 12,5% per i titoli di stato.

Facendo un confronto con l’anno scorso, per il btp italia 2030 emesso nel 2024, furono pagati molti meno euro, solo 8,81€, a conferma del fatto che una lieve ma risalita dell’inflazione c’è stata. Teniamo conto che l’1,633% è un rendimento di sei mesi che quindi annualizzato significa il 3,3%, non così scarso rispetto ai rendimenti di mercato, anzi!

 

 se c’è deflazione che succede al BTP Italia 2030

 

La protezione sul titolo è attiva anche in caso di deflazione: il rendimento effettivo del BTP Italia 2030, infatti, non può essere inferiore al rendimento minimo garantito. In  caso di deflazione la cedola del Btp Italia 2030 è calcolata sul capitale nominale e mai su un capitale inferiore ad esso. Tecnicamente si parla di floor, pavimento, perché sotto non si scende. Qualora lo scenario dei prossimi anni riportasse in auge lo spettro della deflazione, il BTP Italia 2030 pagherebbe comunque cedole in percentuale sul nominale investito, senza alcuna penalizzazione per il possessore.

 

 BTP ITALIA 2030: anche un PREMIO FEDELTÀ   

 

Per chi lo ha acquistato in sottoscrizione, per il BTP Italia 2030 c’è stata anche la novità del premio fedeltà, pari all’1% del capitale investito, al patto di mantenerlo fino a scadenza. Il premio è corrisposto in due tranche: lo 0,4% nel giugno 2026 come premio intermedio e  il restante 0,6% alla scadenza del titolo. Un incentivo insomma a non disfarsene prima che scada.

 

 

quotazione BTP Italia 2030 e rialzo dei tassi

 

Parlando in generale possiamo affermare che nei titoli indicizzati, come il BTP Italia 2030,  quotazioni e oscillazioni sono meno sensibili al rialzo dei tassi di interesse, perché non pagano una cedola fissa ma una cedola agganciata a un parametro variabile, in questo caso un parametro reale come l’inflazione, a sua volta correlata all’andamento dei tassi di interesse. Nel grafico sotto abbiamo messo a confronto un BTP tradizionale molto simile a, nostro, con cedola 1,65% e scadenza nel 2030. Se osserviamo il prezzo di entrambi è evidente che il calo del BTP Italia 2030 è molto più contenuto di quello del BTP tradizionale se aumentano i tassi, essendo il titolo tradizionale a tasso fisso e privo di protezione dall’inflazione.

 

Btp Italia 2030 e Btp a tasso fisso a confronto

 

evoluzione della quotazione BTP italia 2030

 

Dopo un paio di anni di inflazione sostenuta nel 2022 e 2023 e dopo il successivo calo a partire dal 2024 nessuno può dire con certezza se il sentiero dei prezzi riprenderà a salire, soprattutto dopo i cambiamenti all’orizzonte in termini di accordi commerciali nell’era Trump,  o invece se rimarremo su valori più contenuti.

Negli anni 2022/2023 la politica della banche centrali è stata molto restrittiva proprio in funzione mitigatrice di tassi di inflazione che non si vedevano da decenni. Ma oggi, dopo il calo dello scorso anno, nel 2025 il rischio di ulteriori rialzi dei prezzi non sembra esaurito e titoli come il BTP Italia 2030 potrebbero trarne beneficio. Con impatti positivi sulla quotazione e sulla cedola.

Come società di consulenza finanziaria indipendente evitiamo di fare previsioni sul mercato, spesso fuorvianti, ma suggeriamo ai nostri clienti portafogli diversificati ed efficienti per affrontare al meglio gli scenari futuri, qualsiasi essi siano.

 

portafogli di valore: BTP Italia 2030 e altro

 

Sono tante le ragioni per avere in portafoglio il BTP Italia 2030: rendimento netto reale protetto dall’inflazione, tassazione ridotta, esenzione dalle tasse di successione, liquidità e premio fedeltà. Già solo questo li rende interessanti per essere presi in considerazione per una diversificazione di portafoglio. 

In relazione alla quotazione, il Btp Italia scadenza 2030, dopo l’ampia flessione di diciotto mesi fa, è risalito in area 100€. E’ però necessario ricordare che alla cedola base dell’1,6% lordo garantita sarà aggiunto il differenziale di inflazione che potrà verificarsi negli anni a venire.

Oggi nessuno prevede un nuovo slancio rialzista dei prezzi, ma è proprio questo il momento per diversificare e anche per mantenere il titolo. Per coloro che li hanno acquistati in collocamento occorre anche considerare il premio fedeltà, che va ad incrementarne la redditività.

 

in programma una nuova emissione btp italia

 

Secondo quanto si legge nel documento programmatico relativo al debito pubblico, il dipartimento del Tesoro del MEF ha in programma nel 2025 almeno una se non più emissioni di Btp Italia quest’anno, secondo anche quanto abbiamo riportato nel nostro approfondimento sui titoli di stato: come valutare il rischio del tuo portafoglio obbligazionario.  In tal senso, quando questo annuncio e questa emissione prenderanno corpo ne valuteremo rendimenti e potenzialità.

Come SoldiExpert SCF  siamo convinti che sia importante valutare gli strumenti di investimento nell’ottica di composizione di  portafoglio e non a compartimenti stagni. Anche il BTP Italia 2030 può contribuire alla costruzione di portafogli efficienti e personalizzati sulle esigenze del singolo investitore. Portafogli equilibrati e correttamente allocati in termini di scadenze, emittenti, tipologia di strumenti e rischiosità. Una consulenza una tantum può risultare la soluzione giusta per valutare le esigenze di ciascun investitore in base al suo profilo di rischio e al suo orizzonte temporale.

 

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