Il principale giornale economico e finanziario francese Les Echos è tornato a parlare del più grande fondo sovrano del mondo e come organizza il proprio trading.
Ed è interessante conoscere questa storia anche da investitori privati.
Il più grande fondo di investimento statale, in Norvegia, gestisce, infatti, un portafoglio multi-asset di 750 miliardi di euro, investiti in 45 paesi e scambia l’1,5% del valore delle azioni globali.
Il fondo non è soltanto il primo per patrimonio gestito ma anche per la qualità della gestione e rappresenta una guida molto chiara per tutti coloro, grandi e piccoli risparmiatori ed investitori, che hanno voglia di far crescere nel tempo il proprio risparmio.
Con questo fondo (che si alimenta con i ricavi del petrolio) la Norvegia mira a garantire le pensioni dei propri cittadini, ha un tesoretto in caso di necessità ed finanzia anche parte delle imprese del Paese, aspetto non di poco conto visti gli effetti della pandemia nel 2020.
La strategia di investimento: dal petrolio alla diversificazione
L’origine del fondo risale al 1990, circa 20 anni dopo la scoperta di uno dei più grandi giacimenti petroliferi del mondo, con l’obiettivo di utilizzare le entrate derivanti dal petrolio e gas per salvaguardare il futuro dell’economia nazionale.
Sebbene i proventi della produzione di petrolio e gas siano trasferiti al fondo, questi depositi rappresentano meno della metà dell’attuale valore del fondo. La maggior parte è stata guadagnata investendo in azioni, reddito fisso e immobili.
La diversificazione è la chiave: secondo i gestori diversificando ampiamente i loro investimenti, si riduce il rischio che il fondo perda denaro. Per questo gli investimenti sono distribuiti sulla maggior parte dei mercati, dei paesi e delle valute: per ottenere un’ampia esposizione alla crescita globale e alla creazione di valore.
Inoltre, il fondo sovrano ha un orizzonte di investimento a lungo termine ed esigenze di liquidità limitate.