I bitcoin e l’amore universale: la scintilla non scatterà

"Al di là di compra basso e vendi alto" e della speculazione Chris Iggo di Axa fatica a vedere un interesse universale per le criptovalute

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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La quotazione in Borsa di Coinbase, una piattaforma di negoziazione delle criptovalute come il bitcoin, ha fatto molto discutere. Ecco l’opinione riguardo alle criptovalute di Chris Iggo, capo investimenti di Axa. Riportiamo integralmente l’intervista pubblicata sul sito di Axa.

 

Valore bitcoin: da cosa dipende? Appunto…

 

“La scorsa settimana una delle piattaforme che costituisce l’infrastruttura della criptofinanza (Coinbase, ndr) – racconta Chris Iggo, capo investimenti di Axa – si è quotata in Borsa, con l’emissione di azioni tradizionali in una borsa valori tradizionale che incasserà dollari tradizionali” afferma Iggo.

“A parte il paradosso del fenomeno, resto affascinato e disorientato da questi gettoni digitali e dagli scambi di denaro correlati. Forse non ho la mente abbastanza aperta e sono ancora condizionato dalle teorie economiche che ho imparato all’università, per cui non riesco a comprendere questo nuovo mondo parallelo a quello che conosciamo. Ovvero moneta legale, banche centrali, sistemi per i pagamenti commerciali e così via.

Continuo a preferire un portafoglio di azioni di banche statunitensi a un portafoglio di gettoni digitali. Se non altro mi aspetto dividendi e verosimilmente la crescita del capitale, dato che il settore finanziario beneficerà della ripresa dell’economia globale e del conseguente incremento del reddito e degli utili.”

 

quanto vale un Bitcoin

 

Sul Bitcoin come investimento Iggo ha forti dubbi. “Qualche settimana fa io e altri colleghi (di Core Investments di Axa, ndr) abbiamo pubblicato un commento sul Bitcoin. Abbiamo scritto che non capiamo in che modo il Bitcoin possa essere considerato un’asset class o una valuta tradizionale. Pertanto non dovrebbe rientrare in un portafoglio di investimento convenzionale.

 

 

In futuro, la situazione potrebbe cambiare, ma al momento ci sembrava poco più di uno strumento speculativo. Da allora, il prezzo del Bitcoin è salito a oltre 60.000 dollari per unità, e questa settimana una piattaforma di negoziazione di gettoni digitali (Coinbase, ndr) si è quotata alla borsa valori del NASDAQ, con una capitalizzazione di mercato iniziale di poco inferiore ai 76 miliardi di dollari. È una cifra enorme.

La capitalizzazione di mercato della London Stock Exchange (LSEG) è di circa 60 miliardi di dollari. La valutazione di Coinbase al lancio risultava praticamente superiore al valore della borsa valori in cui si è quotata. A voi non sembra paradossale che un’impresa che rifiuta l’infrastruttura finanziaria tradizionale quoti le proprie azioni in una borsa valori e raccolga in questo modo moneta reale?”

 

 

quotazione bitcoin e valore di coinbase

 

Nel giorno della quotazione di Coinbase, il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato alla CNBC di essere convinto che il Bitcoin sia solo uno strumento speculativo, con un ruolo limitato nel sistema dei pagamenti.

In questo Iggo concorda con Powell: “Il fatto che una borsa valori tragga la maggior parte dei suoi ricavi dalle negoziazioni in Bitcoin ed Ethereum mi sembra poco convincente. Eppure è indubbio che la criptofinanza in generale stia attirando alcuni gruppi di investitori. Fatico però a prevedere sviluppi in grado di generare un’effettiva domanda universale. Al di là dell’idea di “acquistare quando il prezzo è basso e vendere quando è alto”.

Iggo ritiene che i grandi sostenitori della criptofinanza, ma anche coloro che promuovono le piattaforme di negoziazione di azioni tra investitori privati a basso costo, sembrano condividere una visione distopica della finanza, delle banche e dei mercati tradizionali.

Tra i motivi per investire in Bitcoin il cio di Axa evidenzia la previsione che la moneta legale tradizionale e i pagamenti, i servizi bancari e gli investimenti correlati a un certo punto crolleranno sotto il peso dell’inflazione o della corruzione.

 

 

la domanda di bitcoin

 

Alla domanda: il Bitcoin rappresenta dunque uno strumento per immagazzinare valore in vista di una specie di fine del mondo? Iggo risponde: “Secondo me, se la società civile fosse diretta verso questa conclusione, probabilmente non basterebbe un portafoglio di gettoni digitali a salvare l’umanità.”

Quali sono le motivazioni razionali della domanda di Bitcoin?

“La teoria economica classica collega la domanda di un bene con una certa utilità del bene desiderato. Per esempio, per soddisfare un fabbisogno attraverso un consumo fisico oppure un’esperienza. Il Bitcoin non soddisfa direttamente tale scopo. Né può essere utilizzato per generare beni di consumo o per facilitare una componente della catena di distribuzione.”

Il cio dell’azienda francese confronta la criptovaluta con l’oro e con le monete legali: “Almeno l’oro ha uno scopo, alle persone piacciono i gioielli oppure viene usato per altri scopi decorativi. Naturalmente, il Bitcoin potrebbe essere considerato come un mezzo di scambio. Al momento, però, le monete legali sono perfettamente in grado di agevolare gli scambi a fini di consumo e investimento, attraverso un sistema bancario sviluppato in centinaia di anni. Insomma, l’alternativa al Bitcoin come mezzo di scambio esiste!”

Secondo Chris Iggo l’unica ragione per preferirlo alla moneta tradizionale dipende dalla convinzione che i sistemi tradizionali siano corrotti e iniqui. “Questo interesse per il Bitcoin in un momento in cui la società sta eliminando i contanti e in cui le banche centrali stanno sviluppando valute digitali in grado di rendere i sistemi di pagamento più efficienti non mi è per nulla chiaro.”

 

 

Investimenti tradizionali contro Bitcoin

 

Iggo si esprime sulla differenza tra gli investimenti tradizionali e il Bitcoin: “Come investitori tradizionali, investiamo per generare un diritto da esercitare sull’economia. Le azioni rappresentano il diritto a partecipare agli utili futuri di un’azienda. Le obbligazioni societarie rappresentano un diritto sul flusso di cassa di una società. I titoli di Stato rappresentano un diritto sul gettito fiscale futuro generato dalla crescita economica.

Gli investimenti immobiliari rappresentano un diritto sul pagamento di un affitto. Questi strumenti di investimento sono sia attività che passività. Come passività, comportano l’obbligo di ricompensare il proprietario del bene. Il Bitcoin no. Non rappresenta una passività per nessuno e non genera flusso di cassa poiché non ha alcun diritto sull’economia reale.”

 

 

come acquistare bitcoin e venderli

 

Il cio di Axa ritiene che l’unico modo per monetizzare il Bitcoin è di venderlo a qualcuno in cambio di denaro reale, oppure si può usare in modo molto limitato per agevolare l’acquisto di un bene che produce un’utilità (per esempio le auto Tesla). La monetizzazione però avviene principalmente attraverso l’acquisto o la vendita di tipo speculativo.

“Se qualcuno che ha acquistato Bitcoin per 5.000 dollari, oggi li rivende per 60.000 trasferisce ricchezza senza generare valore economico poiché il guadagno netto del venditore di 55.000 dollari rappresenta una perdita netta di 55.000 per il resto della comunità. I minatori di Bitcoin generano una specie di affitto economico che rappresenta la remunerazione per le loro competenze informatiche. A differenza della produzione di un bene materiale o dell’esecuzione di un servizio, tale processo non crea un reale valore economico.”

 

 

il bitcoin ha una natura puramente speculativa

 

Sull’utilizzo diffuso del bitcoin come moneta Iggo mostra molti dubbi. “Forse sono in errore e il mio ragionamento non ha una logica. Ad ogni modo, io credo che l’interesse per le criptovalute e la criptofinanza continuerà, considerato l’entusiasmo dimostrato dalle giovani generazioni. Probabilmente verrà utilizzato da qualche investitore come uno strumento finanziario non correlato, oppure semplicemente per seguire la moda finché dura.

Immagino che le mie obiezioni scaturiscano dalla mia formazione economica tradizionale. Se ho ragione, il Bitcoin non si trasformerà mai in nient’altro che uno strumento speculativo. La sua natura speculativa gli impedisce di essere un’effettiva alternativa alle valute tradizionali. Se venisse sempre più utilizzato come mezzo di scambio, il prezzo si stabilizzerebbe, altrimenti l’eccessiva volatilità persistente limiterebbe tale suo utilizzo. ”

L’opinione di Iggo riguardo la possibilità di una bolla: “Non sono in grado di prevedere se si trasformerà effettivamente in una bolla speculativa come quella dei tulipani, che prima o poi scoppierà, tuttavia non possiamo escluderlo. Se non altro, i tulipani sono un bel fiore colorato e ornamentale.”

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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