Plusvalenza o capital gain? Vecchia e nuova tassazione delle rendite finanziarie

Conoscere la tassazione su plusvalenza e capital gain è utile per chi investe. Guida alle novità per non pagare al fisco più del dovuto

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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Con il termine plusvalenza o capital gain (in italiano guadagno o utile in conto capitale) si intende la differenza se positiva tra il prezzo di vendita (o rimborso) di uno strumento finanziario (azioni, ETF, fondi, SICAV, obbligazioni, ecc.) e il prezzo di acquisto o sottoscrizione.

 

Che cos’è una plusvalenza (o capital gain)

 

La plusvalenza (o capital gain) è quindi in estrema sintesi una vendita in guadagno di uno strumento finanziario. Quando si vende uno strumento finanziario ad un prezzo superiore a quello di acquisto, si ha una plusvalenza (o capital gain): si chiama così la differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di un titolo.

 

Un esempio pratico su quando si genera una plusvalenza (o un capital gain)

 

Per comprendere meglio il concetto di plusvalenza o capital gain, visto che i due termini sono sinonimi, un esempio pratico è d’aiuto.
Supponiamo di acquistare 1.000 azioni a 1 euro ciascuna e, dopo 10 anni, di vendere le azioni a 2 euro ciascuna. In questo caso, la plusvalenza (o capital gain) è di 1.000 euro. Il valore dell’azioni è raddoppiato: abbiamo realizzato una plusvalenza (o un capital gain, un guadagno in conto capitale).

Vendendo un titolo in guadagno si realizza una plusvalenza (o capital gain) poiché il valore delle azioni è aumentato rispetto al prezzo di carico iniziale. Tuttavia, è importante notare che questa plusvalenza è latente finché non si vende effettivamente l’investimento. Si passa dalla plusvalenza latente alla plusvalenza vera e propria nel momento in cui la differenza positiva tra valore di un titolo e prezzo di carico viene invece realizzata. Essendosi essa a questo punto tradotta in una vera e propria entrata, è normalmente anche soggetta a tassazione. Ma questo come vedremo dipende molto dai regimi fiscali in cui sta operando il risparmiatore.

 

Plusvalenza (capital gain) latente o realizzata: quando scatta il prelievo fiscale

 

Finché la plusvalenza (o capital gain) è latente, nulla viene tassato nel regime del risparmio amministrato (ma in quello del gestito sì) come viene approfondito nella guida Salvafisco scaricabile gratuitamente.
Nel regime del risparmio amministrato la tassazione scatta solo quando la plusvalenza viene realizzata, dando luogo ad un guadagno in conto capitale. Quando si vendono azioni a valori maggiori rispetto a quelli di acquisto parte del guadagno va allo Stato che preleva parte del capital gain quindi dell’utile conseguito.

 

Plusvalenza (capital gain): come viene tassata oggi?

 

Dal 1° luglio 2014, con l’entrata in vigore dell’attuale regime di tassazione delle rendite finanziarie (Decreto-legge 66/2014 del 24 aprile), in Italia si paga una tassazione del 26% su ogni plusvalenza ottenuta sui seguenti strumenti finanziari: azioni, fondi, ETF ed obbligazioni.

Nel regime del risparmio amministrato la tassazione e il pagamento della plusvalenza o capital gain viene gestito automaticamente dagli intermediari finanziari che agiscono come sostituti d’imposta. Questi intermediari (banche, compagnie assicurative, società di gestione…) liquidano al cliente sul suo conto l’importo realizzato al netto di quanto dovuto allo Stato.

 

La tassazione della plusvalenza sui titoli di Stato

 

Beneficiano di aliquote di tassazione agevolate le plusvalenze sui titoli di Stato: nel caso di capital gain su BTP, BOT, CCT e CTZ è prevista un’aliquota del 12,5% allo scopo di incentivare i risparmiatori a “sostenere” le finanze statali.

Il capital gain sui titoli di stato si paga sempre?

Le plusvalenze (o capital gain) sui titoli di Stato possono essere compensate con le minusvalenze pregresse realizzate dall’investitore non solo su titoli di Stato ma anche azioni, altre obbligazioni, ETF e fondi comuni di investimento.

La compensazione plusvalenze-minusvalenze è possibile oggi solo con plusvalenze realizzate da prodotti finanziari che producono i cosiddetti redditi diversi. Quindi come spiegato nella guida Salvafisco la plusvalenza (o capital gain) su azioni è compensabile con minusvalenze pregresse su titoli di Stato, obbligazioni, ETF e fondi comuni di investimento. Ma la plusvalenza su ETF e fondi comuni di investimento non è compensabile con minusvalenze conseguite su azioni, obbligazioni, ETF, fondi comuni di investimento e titoli di Stato. Un vero rompicapo come evidenziato nella tabella sottostante.

 

Tabella sulla tassazione degli strumenti finanziari con meccanismo di compensazione tra plusvalenza o capital gain e minusvalenze

 

 

Ambiti di applicazione e regimi fiscali della plusvalenza in Italia

 

In Italia il regime di tassazione della plusvalenza finanziaria (o capital gain) è diverso a seconda della tipologia dell’investimento effettuato.
Ci sono tre regimi di tassazione: il regime del risparmio amministrato, il regime del risparmio gestito e il regime fiscale delle polizze, il più equo e interessante come spiegato in modo approfondito nella guida Salvafisco.

Per il contribuente, quest’ultimo regime rientra ai fini fiscali nel regime previsto per i prodotti assicurativi di tipo vita con vantaggi fiscali maggiori rispetto a quelli di una gestione patrimoniale.
La tassazione sulla plusvalenza (capital gain) nei prodotti assicurativi di tipo vita viene differita al momento in cui si decide di riscattare la polizza. Non si viene tassati sui guadagni maturati di anno in anno come nel risparmio gestito o appena realizzato come nel risparmio amministrato.
In caso di riscatto del valore della polizza, l’imposta sulla plusvalenza (capital gain) viene pagata solo sulla differenza tra il valore liquidato e i premi pagati dal cliente. In questo regime le minusvalenze non scadono mai a differenza di quello del risparmio amministrato e gestito in cui il risparmiatore ha solo quattro anni per recuperare le minusvalenze e come vedremmo nemmeno oggi su tutti gli strumenti finanziari. Ma come vedremo qualcosa potrebbe cambiare.

 

Quali paesi europei non applicano la “capital gain tax”?

 

La tassazione delle plusvalenze finanziarie varia notevolmente in Europa. Alcuni paesi non applicano tasse sulle plusvalenze finanziarie, come Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Slovacchia, Repubblica Ceca e Turchia. In media, gli stati europei tassano le plusvalenze al 19,5%, ma ci sono alcune eccezioni. Ad esempio, la Danimarca ha l’aliquota più alta, con il 42%, seguita da Finlandia (34%) e Irlanda (33%).

 

La discutibile tassazione oggi delle plusvalenze (capital gain)

 

In tema di tassazione sul risparmio, l’attuale regime è veramente folle e porta la tassazione reale ai massimi livelli in Europa. Un esempio è la tassazione sui fondi e sugli ETF che prevede da molti anni la non compensazione delle perdite nel caso di plusvalenze sugli stessi strumenti, perché il “legislatore” distingue fra redditi di capitale e redditi diversi in modo molto curioso e penalizzante per il risparmiatore.
Se si chiude un operazione in profitto (capital gain) lo Stato oggi si prende anche oltre un quarto dei guadagni nel caso di sottostante azionario o obbligazionario non governativo europeo, se perdi cavoli tuoi…

 

come cambierà il regime fiscale sulla tassazione delle plusvalenze (capital gain) finanziarie

 

Il legislatore ha inserito nella legge delega di riforma della normativa fiscale (Legge 111/2023) un nuovo regime fiscale sulla tassazione delle plusvalenze (capital gain). In sintesi, in base a questa nuova disciplina verrà definita un’unica categoria di redditi di natura finanziaria, soggetta a tassazione in base al principio di cassa come già avviene nel regime amministrato abrogando la tassazione del risultato di gestione “maturato” in vigore attualmente nel regime fiscale delle gestioni patrimoniali.
Sparirà quindi l’attuale distinzione tra redditi di capitale (gli interessi e i dividendi) e redditi diversi di natura finanziaria (il capital gain) e con la nuova riforma della tassazione delle rendite finanziarie tutti i proventi da investimento quindi le plusvalenze e i capital gain saranno tassati finalmente con le stesse regole. Se naturalmente verrà approvata.

Sì, quindi, secondo questa riforma alla compensazione delle minusvalenze tutte e senza eccezioni. La tassazione sarà sul risultato complessivo netto dei redditi finanziari realizzati nell’anno con la possibilità di riportare a nuovo entro certi limiti i redditi finanziari negativi che eccedono quelli positivi.

 

come costruire un portafoglio fiscalmente efficiente oggi

 

È essenziale comprendere come funzionano e come vengono tassate le plusvalenze e il capital gain per pianificare gli investimenti finanziari in modo efficiente. Un portafoglio costituito solo da fondi o solo da ETF non è fiscalmente efficiente. Bisogna inserire anche titoli diretti (come azioni e obbligazioni). E il tuo portafoglio è fiscalmente efficiente o può essere migliorato? Chiedi un check-up gratuito o scarica la guida alla tassazione sulle rendite finanziarie.

 

Una consulenza gratuita iniziale Una consulenza gratuita iniziale

 

la nuova tassazione delle rendite finanziarie in Italia

 

Vedrà la luce questa attesa riforma di cui già se ne era iniziato a parlare con il governo Draghi o stiamo parlando di un sogno di una notte di mezza estate?
Nella delega al governo per la riforma fiscale si fanno molte promesse (probabilmente troppe) e occorrerà confrontarsi anche con il nodo “coperture”.

L’attuale sistema (iniquo) genera indubbiamente entrate fiscali significative e se si vuole passare dalle buone intenzioni ai fatti va ricordato che occorrerà superare per ogni misura della riforma anche la prova della Ragioneria Generale dello Stato. “L’attuazione di queste modifiche potrebbe essere complessa e comportare un impatto negativo sul gettito fiscale” specifica Daniela Delfrate di AndPartners Tax and Law Firm. Ci saranno le coperture?

I decreti legislativi dovranno essere tutti accompagnati da una relazione tecnica che indichi l’impatto sul gettito e le dovute coperture anche sul fronte della tassazione delle rendite finanziarie” ha ricordato giustamente qualche mese fa il direttore di Plus 24 Ore, Gianfranco Ursino.

La riforma mira a semplificare il sistema di tassazione delle plusvalenze finanziarie e a garantire una maggiore equità fiscale” chiosa la fiscalista Daniela Delfrate ma “La sua attuazione richiederà attenzione e gradualità per evitare impatti finanziari negativi.”

 

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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