I fondi a cedola e gli ETF ad alto dividendo sono strumenti pensati per attrarre gli investitori con la promessa di un flusso periodico di rendimenti. I primi distribuiscono una cedola regolare, spesso presentata come un “reddito” certo, mentre i secondi selezionano titoli che storicamente pagano dividendi elevati e li replicano in un paniere quotato in Borsa. In pratica, un ETF ad alto dividendo non fa altro che concentrare l’investimento su società considerate “generose” nella distribuzione degli utili, cercando di offrire cedole più ricche rispetto a un ETF tradizionale. In entrambi i casi l’idea è quella di trasformare l’investimento in una sorta di rendita ricorrente, semplice da capire e rassicurante. Ma dietro a questa apparenza si nascondono meccanismi che meritano di essere compresi a fondo per valutare davvero rischi, costi e prospettive nel tempo.
Investire in ETF con alti dividendi: una strategia semplice?
Vendere il concetto che su quello che investi riceverai ogni anno una bella cedola è qualcosa che piace al nostro cervello. Le strategie semplici, comprensibili a tutti e che vengono raccontate facendo vedere solo i lati positivi, sono sempre le più irresistibili. Peccato che i mercati finanziari siano un po’ più complessi e pensare di guadagnare di più selezionando ETF che scelgono le azioni che staccano i maggiori dividendi non è redditizio come si pensa! Gli ETF ad alti dividendi non garantiscono guadagni superiori come molti credono.
Le società di gestione lo sanno bene e hanno sfornato in questi lustri centinaia di prodotti acchiappa-risparmi che si fondano su questa leva: il premio tangibile e immediato, apparentemente senza rischi e controindicazioni. Una dinamica che abbiamo approfondito anche nell’analisi Fondi a cedola: ingannevoli più di ogni cosa.
Peccato che nella realtà questa strategia dei titoli “cedolosi” non regga molto alla macchina del tempo, nè sull’obbligazionario (qui la variante è l’alta cedola garantita ogni anno e pazienza se poi viene presa dal capitale) come sull’azionario.
Perché puntare solo su ETF o fondi a cedola non è una strategia vincente
La strategia di selezionare fondi e ETF “cedolosi” non regge molto alla macchina del tempo.
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Non esistono “ricette facili” per guadagnare in Borsa o sistemi “stupidi”, soprattutto se passivi o semi-passivi. I mercati cambiano continuamente come i temi d’investimento e la vita delle società. E per questo motivo SoldiExpert, società di consulenza finanziaria indipendente, preferisce adottare strategie attive (e flessibili) sui mercati (come quelle che adottiamo nella nostra operatività) poiché reputiamo che sia più saggio adeguarsi ai mercati piuttosto che pensare che i mercati si adeguino… ai titoli presenti nel nostro portafoglio o al nostro ego.
Due ETF a confronto: indice europeo vs alti dividendi
Certo ci possono essere delle stagioni in cui le azioni o i fondi o gli ETF alto dividendo performano meglio di quelli semplici ovvero senza questo tipo ulteriore di selezione, ma non è assolutamente scritto sulla pietra che questo tipo di sovraperformance sia garantita nel tempo e in un orizzonte temporale corretto. Tutt’altro.
Guardate per esempio questo grafico a confronto fra 2 ETF che investono sull’azionario europeo.
Uno è un ETF come l’IShares Euro Stoxx (codice Isin DE000A0D8Q07) che replica l’andamento dei primi 600 titoli europei fra i titoli a larga, media e bassa capitalizzazione dei paesi europei sviluppati.
L’altro ETF a confronto, della stessa società emittente (gruppo Black Rock), l’iShares Stoxx Europe Select Dividend 30 UCITS (Isin DE0002635299 ) offre un’esposizione ai titoli delle 30 società dell’eurozona a più alto dividendo racchiusi nell’indice STOXX Europe 600.
Nell’indice Stoxx Europe Select Dividend 30 sono incluse soltanto le società che hanno un tasso di crescita del dividendo storico non negativo negli ultimi cinque anni e un rapporto tra dividendo e utile netto per azione inferiore o uguale al 60%. Fra le società presenti, per fare qualche nome, le azioni di ABN Amro, Legal & General, Moeller Maersk, Taylor Wimpey, Orlen, Rio Tinto, Rubis SCA.
ETF CON DIVIDENDI: PERFORMANCE 2008-2025
L’iShares Stoxx Europe Select Dividend 30 UCITS ETF (ISIN DE0002635281), che investe sui titoli europei a più alto dividendo, dal marzo 2008 ad agosto 2025 ha reso il +106% con un rendimento medio annuo composto del 4,2%.
Conviene investire in ETF ad alto dividendo con rendimento medio annuo del 4,2%?
Fatto 100 l’investimento iniziale a marzo 2008, investire sui titoli europei (in questo caso) più “cedolosi” (l’Accademia della Crusca dopo aver approvato il termine “petaloso” spero che mi passi questo termine) avrebbe significato avere ad agosto 2025 un capitale di 206. Un rendimento del +106% contro il +170% invece del rendimento del paniere “semplice”. Un rendimento medio annuo composto del +4,2% dell’ETF Select Dividend contro un +5,8% dell’indice azionario Euro Stoxx dove si sceglie fra tutti i titoli del campione e non solo quelli basati sulla cedola più elevata.
Ma quello che balza anche all’occhio è il comportamento nella fase peggiore dove l’ETF che seleziona le azioni con maggiori dividendi non ha protetto di più e il supposto “paracadute” esercitato dalle cedole non ha protetto dalla furia ribassista.
Nella fase peggiore dei mercati l’iShares Stoxx Europe Select Dividend 30 UCITS ETF ha perso il 60% (sì, avete letto bene; se avevate investito 100.000 euro potevate ritrovarvi qualche mese dopo con 59.730 euro) contro il -50% della versione “semplice”.
Alti dividendi: una strategia non adatta a tutte le stagioni
Le strategie basate sull’alto dividendo non sono quindi buone e valide per tutte le stagioni. Sono soggette a una ciclicità. Titoli che hanno il dividendo più alto, spesso, nelle fasi di correzione, registrano un drawdown più elevato perché i titoli “cedolosi” sono spesso più quelli detenuti dai risparmiatori e dai fondi e sono quelli che si vendono magari prima per fare liquidità.
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In questi anni abbiamo visto centinaia di portafogli di risparmiatori rimasti con il “cerino in mano” di titoli che “garantivano” alti dividendi che poi sono crollati. Penso alle azioni Seat Pagine Gialle, Telecom Rnc e tanti altri. Che dividendi. E che botta!
Se cerchi un flusso periodico di rendimenti o vuoi costruire una strategia solida nella selezione dei migliori ETF, puoi fissare un appuntamento con un consulente esperto di SoldiExpert SCF per valutare insieme la soluzione più adatta ai tuoi obiettivi.