Investire sulle valute

Investire in valute estere sembra facile, ma i rischi sono davvero tanti. Alta volatilità, variabili complesse da considerare, tanti strumenti diversi, clamorosi imprevisti. Ma il rischio maggiore è quello di avere un broker che opera contro di te

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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Investire sulle valute significa entrare in un mondo molto ampio e articolato. Ma, soprattutto, significa approcciare un settore per veri esperti. Investire in valuta estera o in cambi, infatti, presuppone una buona conoscenza delle variabili economiche e geopolitiche che influenzano i rapporti tra le monete dei diversi Stati. Ma anche delle tante trappole che gli intermediari mettono sulla strada degli investitori fai-da-te. Infatti, quando si tratta di investire sulle valute e sui cambi, solo gli illusi pensano che sia un gioco da ragazzi.

E tracciare grafici, utilizzare indicatori di analisi tecnica o strategie più o meno avanzate quantitative o ibride può magari aiutare ma non esiste nessuna strategia vincente “forever” e la concorrenza è fortissima e questo non va mai dimenticato. Il Forex non è il mercato più facile ma anzi proprio perchè è fra i più liquidi è forse fra tutti i più difficile e ne è una dimostrazione il fatto che sulle previsioni di cambio se si analizzano sulle pagine riservate di Blooomberg il tasso di successo nel tempo delle più importanti case d’affari il risultato è imbarazzante.

Parlando di “intermediari”, ci riferiamo in particolare ai broker online esteri specializzati nell’offerta trading su Forex e CFD. Che nel novantanove per cento dei casi offrono solo questo servizio e il cui modello di business deve essere ben conosciuto prima di aprire un conto. A questo proposito vi consigliamo di leggere questa analisi di SoldiExpert sul Forex.

In Italia vi sono però anche altri broker che offrono servizi per investire sulle valute e sui cambi (per lo più sotto forma di CFD, derivati non quotati). Sono Fineco, GB Saxo, Sella e Directa. Quest’ultimo, poi, è l’unico broker che offre il Forex (sia spot sia in CFD) attraverso un MTF regolamentato, che è una specie di “borsa light”. Rispetto ai broker esteri specializzati, questi ultimi hanno un modello di business totalmente diverso dai primi. Puntano infatti a far sì che il cliente abbia una lunga vita finanziaria. Insomma, se volete investire in valuta estera scegliete bene il vostro broker.

 

 

Non solo “spot”, ma anche fondi ed ETF in valuta estera

 

Come già accennato, per investire in valute e cambi sono disponibili strumenti finanziari con differenti caratteristiche. Per i trader – cioè per chi opera online, con frequenza e con un’ottica di brevissimo o breve periodo – si tratta prevalentemente di negoziazione diretta (il cosiddetto “spot” sul circuito Forex) oppure dei rischiosi derivati non quotati CFD.

Per chi invece ha un approccio più da investitore (con obiettivi di medio, lungo o lunghissimo periodo), può negoziare obbligazioni espresse in valuta, fondi d’investimento, ETF in valuta estera o specializzati in bond extra euro, senza contare opzioni e future. Quindi, non solo “spot”, ma anche fondi ed ETF in valuta estera. Come si vede, l’offerta per investire sulle valute è diversificata, e sia per i trader sia per gli investitori può essere un buona idea quella di appoggiarsi a un consulente finanziario indipendente come SoldiExpert SCF per fare un check del portafoglio e identificare la migliore asset allocation.

Questo perché, nonostante gli avvertimenti, in questi anni questo “giochino” ha bruciato tantissimi risparmiatori convinti di essere più furbi nel selezionare titoli che pagavano magari cedole del 10% per scoprire poi che in conto valutario hanno dimezzato il capitale di partenza.
La diversificazione valutaria può certo avere un senso in un patrimonio se fatta con criterio e attenzione come sempre al rapporto rischio/rendimento e alla diversificazione necessaria.

 

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Fondi in valuta estera, gli analisti sovrastimano la volatilità

 

Che guadagnare sulle valute e sui tassi sia un’impresa difficile lo dimostra una nostra analisi di oltre 70 fondi nel mondo a “ritorno assoluto” specializzati in questo comparto ovvero valute. Da essa emerge, infatti, che i fondi in valuta estera, in termini di performance a 3 anni, hanno valore medio del -0,34% oscillando da un valore minimo di -14,7% e un valore massimo del 15,4%. Un’altra importante indicazione sul tema dell’investire sulle valute arriva da uno recente studio dell’Università di Vienna, che ha valutato l’accuratezza delle previsioni di 134 istituzioni finanziarie (banche, broker, broker online) che contribuiscono al panel dell’agenzia Bloomberg.

Analizzato le loro aspettative su 30 valute rispetto al dollaro tra giugno 2006 e giugno 2020 (si tratta di oltre 48.000 previsioni), il risultato è stato che le previsioni sulle valute offrono poco valore aggiunto a causa dei loro ripetuti errori. Gli investitori che acquistano le valute consigliate dagli analisti e vendono quelle a cui consigliano di rinunciare hanno maggiori probabilità di perdere denaro nel lungo periodo. E questo perché gli analisti prevedono movimenti delle valute più forti di quelli che si stanno effettivamente verificando. Quindi, sui fondi in valuta estera, gli analisti sovrastimano la volatilità.

 

 

Investire in valute evitando gli inganni

 

Investire in valute attraverso fondi o ETF, però, è una cosa ben diversa da quella di fare trading sul Forex. Nel trading, infatti, non solo non ci sono esperti che selezionano, monitorano e consigliano (a meno di non rivolgersi a consulenti finanziari indipendenti privi di conflitti d’interesse come SoldiExpert SCF). Ma, come spiegato nell’analisi già citata, l’intero settore del trading estero specializzato per investire sulle valute è organizzato come una trappola per gonzi. Che scatta se non si hanno le competenze adatte e se non si conoscono i meccanismi pericolosi creati da Forex broker esteri specializzati.

E che parte dalla pubblicità strillata: “guadagna subito senza sforzo!”, “diventa finanziariamente indipendente in una settimana!”, “apri un conto con noi e avrai un bonus di 2000 euro!”, “metti le tue monete d’oro sotto l’albero e vedrai quante ne raccoglierai!”…). Per arrivare alla leva, che nell’UE, dal 2018, sul Forex non può più superare il rapporto 1:30, ma che molti broker propongono con dei trucchi fino a 1:400.
Un’esca che può essere invece pericolosa, perché investire in valute e con leve finanziarie significative può voler dire correre il rischio di perdere anche tutto il proprio capitale, non solo di poter ottenere guadagni più elevati. Investire in valute evitando gli inganni e resistendo ai richiami delle sirene non è per niente facile. Ma è necessario.

 

 

Evitare la pubblicità ingannevole per investire in valuta estera oggi

 

Investire in valuta estera oggi significa quindi sfuggire ai richiami tentatori della pubblicità ingannevole. Un problema già sollevato alcuni anni fa da Gian Paolo Bazzani, già presidente di AssoForexCfd e amministratore delegato di Saxo Bank Italia, oggi a capo di BG Saxo. Che a SoldiExpert SCF, a proposito del rapporto tra broker “aggressivi” e Forex aveva detto: “Quello della pubblicità ingannevole è uno dei problemi più critici del settore finanziario. Gli operatori che sviluppano un tipo di pubblicità simile a quella realizzata per il gioco d’azzardo sono solitamente quelli non autorizzati dalla Consob. Che puntano a guadagnare ingenti capitali ma che non sono interessati alla fidelizzazione del cliente”.

Molti degli operatori senza autorizzazione – spiegava ancora Bazzani – tentano di attrarre clienti promettendo guadagni facili quasi mai convertiti in realtà. E secondo Bazzani, comunque, “investire sulle valute consente di trarre grandi profitti, ma comporta anche un rischio di perdita molto elevato”.

Su questo tema, una nota interessante arriva poi da Emilio Tomasini, esperto di trading (si veda il paragrafo seguente): “Nella mia esperienza di imprenditore on line, la pubblicità on line che ha riscosso più successo nella prima schermata mostrava un’immagine in cui c’erano delle fotomodelle mezze nude, nella seconda una Ferrari e nella terza la domanda: ‘Vuoi diventare ricco in fretta con 1.000 euro?’. Poi, ovviamente, quando qualcuno cliccava comparivo io che terrorizzavo l’utente dicendogli che era un allocco…”.

In questi anni, gli interventi normativi dell’ESMA (ente di vigilanza europeo) hanno inciso sul settore in senso positivo sul settore. Ma i moniti dell’ad di GB Saxo circa la necessità di evitare la pubblicità ingannevole per investire in valuta estera oggi restano ancora validi.

 

 

Emilio Tomasini: “Il Forex è redditizio soprattutto per i broker”

 

Emilio Tomasini è quindi un’altra voce nel coro dei critici sull’eccessiva facilità con cui gli investitori vengono attratti verso la negoziazione in valute e in cambi. “Grande (giovane) vecchio” del trading online italiano, già fondatore di LombardReport, è autore di libri sul trading operativo nonché professore a contratto di Finanza Aziendale all’Università degli Studi di Bologna.

Un osservatore della realtà del trading italiana ed europea che ha il dono di parlare con schiettezza e che in questi anni si è sempre più dedicato alla divulgazione e ricerca sul tema anche con corsi di analisi tecnica moderna. “Il Forex non è un mercato – ha detto a SoldiExpert – ma c’è comunque chi dice che in qualche modo lo sia perché altamente liquido ed efficiente. Però liquidità ed efficienza sono legati alla difficoltà. Cioè, più un mercato è efficiente più è difficile batterlo”. Sarà anche il principe dei mercati, ma realizzare performance ad armi pari con milioni letteralmente di altri operatori è più impegnativo”.

Quanto ai broker truffaldini, secondo Emilio Tomasini “non fanno niente altro che sfruttare le illusioni della gente. Insomma io non criminalizzerei il Forex in quanto Forex. Criminalizzerei i banditi che sfruttano le ingenuità delle persone con il Forex”. “Se non si è preparati – conclude Emilio Tomasini – il Forex è redditizio soprattutto per i broker”.

 

 

Il caso Trade BNP tra false promesse, truffa e ingenuità

 

Un esempio di truffa sul Forex, SoldiExpert SCF l’aveva già illustrato in una precedente analisi sulla base di una segnalazione da parte di un lettore. Questi aveva ricevuto un’e-mail in cui la società Trade BNP (o TradeBNP, ma nulla a che fare con BNP Paribas, ovviamente) gli anticipava una possibilità d’investimento con un rendimento mensile del 50%. Già una simile promessa dovrebbe far scattare dei campanelli d’allarme. Viene poi contattato telefonicamente da tal Alan Jones, che lavora per conto di uno “tra i broker più innovativi nell’arena Forex”. Alan inizialmente gli chiede solo un versamento di 300 euro e gli indica cinque trade da fare. Con essi, i 300 euro diventano 1.200. Magia. Ora Alan gli chiede però un versamento di 20.000 euro da trasformare in 1 milione.

Per fortuna il lettore ha chiesto a SoldiExpert SCF di fare una verifica
. Qualche controllo e viene fuori che il marchio Trade BNP è già segnalato da associazioni ed enti come truffaldino e che molti utenti affermano di essere stati tuffati. Le immagini dei manager sul sito sono generiche prese da Internet, nel contratto online non viene mai citato il nome della società, la sede indicata (in indirizzo irlandese) è la stessa di decine di altri siti Forex segnalati come truffaldini che fanno capo a una misteriosa società Blue Seal Ltd con sede in un’isola del Pacifico. I siti web, infine, sono registrati con servizi che rendono anonimi i proprietari. È sufficiente? Il caso TradeBNP tra false promesse, truffa e ingenuità rivela i rischi di investire sulle valute senza un’adeguata preparazione.

 

 

Investire in valuta svizzera e affrontare il caos

 

Siamo nel 2015. Il 5 gennaio, Thomas Jordan, presidente della banca centrale svizzera, in un’intervista televisiva afferma la soglia minima del rapporto di cambio tra franco svizzero ed euro, stabilito nel 2011, è “assolutamente centrale e irrinunciabile”. I mercati sono tranquilli. EUR e CHF sono valute che hanno un impatto importante sui mercati. La stabilità è tutto.
Passa qualche giorno. È il 15 gennaio. Dimenticati i regali e i pranzi di Natale, e pure la Befana, ci si rimette al lavoro. Anche sul Forex. Banchieri, bancari e investitori, tutti di nuovo davanti al monitora scrutare i grafici. Chi ha pensato di investire in valuta svizzera i propri euro sonnecchia tranquillo. Improvvisamente il botto.
Mister Jordan, in una conferenza stampa, cambia tutto: “Non è più giustificabile mantenere la soglia di cambio”. Insomma, il franco si svincola inprovvisamente dal legame con l’euro, libero di fluttuare. È il caos. Pensate solo a quanti strumenti finanziari, obbligazioni, derivati, swap interbancari ed altro, facevano riferimento a quel cambio, improvvisamente sparito. L’EUR/CHF passa da 1,20 a 0,80, perdendo oltre il 30% in pochi minuti. Uno tsunami che, tra tutti gi intermediari che consentono di investire in valuta svizzera, punisce soprattutto quelli “più seri”. Che coprono l’attività di market making verso i clienti con costosi derivati di segno opposto. Un tecnicismo che trasforma i loro “paracaduti” finanziari in pesantissime zavorre. I Forex broker falliscono a decine, cadendo come birilli. Molti clienti non riescono più a recuperare i soldi versati, molti ci rimettono per via delle posizioni aperte. Investire sulle valute è diventato un incubo.
Un cigno nero con un nome e un cognome (Thomas Jordan), ha sbattuto le sue ali sul Forex scompigliando le carte. E facendo volare via tante banconote.

 

 

I rischi di investire nelle valute

 

Riprendendo un po’ le fila di tutto quanto scritto finora, possiamo riassumere alcuni punti fermi relativi ai rischi di investire nelle valute.
1. Il Forex non è il mercato dove potrete diventare più facilmente ricchi. Una regola che vale per tutti i mercati finanziari
2. Operare a leva è molto pericoloso, perché non si moltiplicano solo i guadagni ma anche le perdite. E se le cose vanno storte (senza necessariamente arrivare i cigni neri) è possibile perfino perdere di più della somma investita.
3. Se anche siete dalla parte giusta, investire nelle valute con un broker sbagliato può far travolgere anche voi. Perché in caso di crollo dei mercati un broker non troppo solido rischia di essere spazzato via. Ma anche perché se è la vostra controparte diretta cercherà sempre di spingervi nella direzione sbagliata. Nel caso citato, sulla carta potevate anche aver guadagnato sul trade valutario euro/franco svizzero. Ma nella realtà, se il vostro broker salta (perché era esposto in posizione contraria o perché si è trovato ad accollarsi le perdite degli altri clienti che hanno visto saltare i margini), i vostri soldi potreste non rivederli più.
4. L’improbabile è sempre meno improbabile. Occorre perciò investire sulle valute e sugli altri strumenti finanziari senza rigidi schemi. Imparare a convivere con l’inatteso, con l’improbabile o con i “cigni neri”, per dirla con una felice definizione di Nassim Taleb. “Uno Stato non può fallire, la Banca Nazionale Svizzera non toglierà mai la difesa alla propria valuta, quelli USA sono titoli sicuri al 100%”. Ma è davvero così?

Ha collaborato all’analisi Andrea Fiorini

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