ITALIA INDEPENDENT. IN BORSA LAPO ELKANN NON VA PIU’ DI MODA E LE AZIONI CROLLANO

A Piazza Affari Italia Independent ha perso il 79% nell’ultimo anno. La società ha annunciato un profit warning e un aumento di capitale dopo una pessima trimestrale. E c’è maretta fra i piccoli azionisti. Ma il rampollo di casa Agnelli è pronto a tirare fuori il libretto degli assegni ed è concentrato ora sulle nuove passioni.

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“La felicità a volte è dietro l’angolo”. E’ il commento in inglese scritto qualche giorno fa sul suo profilo Instagram da Lapo Elkann , l’ex enfante terrible di casa Agnelli, che ha pubblicato una serie di scatti in compagnia dell’ultima fidanzata, la modella tedesca di origine mediorientale Shermine Shahrivar, ex Miss Germania ed ex Miss Europa 2005.

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Shermine Shahrivar, ex Miss Deutschland e Miss Europa, è la nuova fiamma di Lapo Elkann. Negli scorsi giorni hanno postato sui rispettivi profili Instagram questa foto , ufficializzando in questo modo la loro relazione.

 

Meno felici devono forse essere di questo periodo gli azionisti di Italia Independent Group (IIG), società quotata a Piazza Affari nel segmento Aim, quello dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita. Il valore delle azioni Italia Independent Group nell’ultimo anno è sceso, infatti, del 79%. Un ribasso violento soprattutto nell’ultimo mese (ieri è stata sospesa per eccesso di ribasso perdendo il 10% in una seduta) che ha costretto Italia Independent ad ammettere che c’è qualcosa che non va nei conti trimestrali e ad annunciare un aumento di capitale da 15 milioni di euro (non bruscolini per una società che a questo punto in Borsa ne vale poco di più) per rilanciare la società e intervenire sull’indebitamento finanziario che è passato a 27,4 milioni di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 10 milioni di fine 2014.

Cosa sta succedendo a Torino e alle aziende dell’uomo “più stiloso di Instagram” secondo il quotidiano britannico Telegraph ?  Una breve cronistoria di questa società di cui Lapo Elkann è il presidente nonché maggiore azionista e giusto 3 anni esatti fa questa società approdava in Borsa col botto. Collocata a 26 euro il primo giorno il titolo era già arrivato a sfiorare i 30 euro per raggiungere i 40 nei mesi successivi.

Un andamento trionfale accompagnato dai report di Equita Sim e Banca Imi e dagli annunci di accordi e apertura di nuovi mercati e punti vendita con il fatturato che da fine 2013 a fine 2015 cresceva del 60%. Gli occhiali in carbonio dai prezzi di alta fascia di Lapo Elkann come le idee partorite dal suo team di creativi sembravano destinati a conquistare il mondo con una progressione geometrica a vedere le valutazioni di Borsa.

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Italia Independent era arrivata a essere, infatti, valutata quasi 90 milioni di euro seppure con un utile netto quasi insignificante al confronto: meno di 500 mila euro. Il mercato spiegano gli analisti in questi casi sconta già i forti tassi di crescita previsti. Le azioni vengono prezzate con dei multipli elevati ma è come aggiudicarsi un Picasso degli esordi secondo questo ragionamento; quando l’artista diventerà famoso e internazionale e il suo giro d’affari e gli utili si moltiplicheranno in modo esponenziale e ci saranno investitori disposti a strapparsi di mano le azioni a prezzi ben più elevati.

“Saremo noi l’alternativa a Ray Ban” spiegava d’altra parte Lapo Elkann agli analisti e ai giornalisti finanziari, annunciando nuovi accordi e aperture di “flagship store” in mezzo mondo e che la crisi non c’è per “le aziende che sanno parlare ai cliente” . Una società che sembrava insomma destinata a crescere senza soste come testimoniato anche dai premi assegnati a Italia Independent. La Giuria del Premio “L’Imprenditore dell’Anno” promossa da Ernst & Young  aveva premiato nel 2004 i fondatori di Italia Independent per per la categoria “emerging”. E poi era arrivato anche un riconoscimento internazionale, il premio “European Small and Mid-Cap Awards” per la categoria “Most Internationally-minded newcomer” istituito dalle associazioni EuropeanIssuers e Fese, la federazione delle Borse europee, per promuovere le storie di successo delle migliori Pmi quotate.

Peccato che le azioni di questa società in predicato di passare in queste settimane al listino maggiore (ma ora il programma è stato rimandato) sono passate da 40 euro ai 7 euro attuali. Un valore che non si discosta molto dai 6,4 euro per azione che era il valore minimo che era stato stimato nel 2013 per il collocamento in Borsa (ma il collocamento poi avvenne a 25 euro) ed è il prezzo con cui alcuni amministratori di Italia Independent hanno potuto acquistare le azioni nell’ambito di un programma di stock option.

“Sic transit gloria mundi” scriverebbero gli antichi romani nelle loro felpe visto che dall’ultimo comunicato dalla società emerge che le vendite nel primo trimestre 2016 sono crollate con un fatturato consolidato a a 8,15 milioni di euro, in diminuzione del 18,5% rispetto ai 10,0 milioni del 2015 e “l’andamento dei ricavi nei successivi mesi di aprile e maggio non si è dimostrato tale da sopperire al rallentamento del primo trimestre”.  Invece del boom a 2 cifre all’insù delle vendite come negli anni precedenti è arrivato il cambio di segno “double digit” come una brutta doccia fredda.

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Un’inversione di marcia che non è piaciuto al mercato e che deve aver provocato anche qualche maretta all’interno della stessa società a leggere le dimissioni nel consiglio di amministrazione di Giovanni Accongiagioco che è stato fra i fondatori insieme a Lapo Elkann e Andrea Tessitore di Italia Independent (che ne è anche ad). Una dimissione arrivata dopo poche settimane dall’assemblea degli azionisti che lo aveva visto confermato nel cda e che non è piaciuta al mercato come la posizione finanziaria in brutto peggioramento a leggere il bilancio 2015 per effetto di crediti commerciali in forte aumento (+41%, segno di una maggiore fatica rispetto al passato a incassare)  e soprattutto del magazzino (+62%) e di un dimezzamento del risultato operativo.

A leggere le relazioni degli amministratori di Italia Independent Group (IIG) la situazione dipende dalle difficili condizioni del settore occhialeria sia in Italia che all’estero ma sono state prese in atto a questo punto numerose misure di efficientamento  e rilancio e che prevedono oltre all’aumento di capitale da 15 milioni di euro di cui 10 senza diritto d’opzione (dove Lapo Edovard Elkann si è impegnato comunque a sottoscrivere tutte le nuove azioni che rimanessero non eventualmente non sottoscritte) anche la ricerca di partner strategici che possano accelerare il piano. E Lapo Elkann si è dichiarato disponibile anche a mettere a disposizione di IIG “tutte le somme che si rivelassero eventualmente necessarie al raggiungimento degli obiettivi previsti di rilancio, a titolo di versamento infruttifero in conto futuro aumento di capitale ovvero di finanziamento”. Se qualcuno dentro Italia Independent ha sbagliato (lui compreso) Lapo Elkann comunque non si tira indietro ed è disposto a pagare il conto e fare la sua parte (e non solo) come socio di maggioranza (detiene il 50,88% del capitale).

Intanto Lapo Elkann pubblicamente da qualche tempo sembra avere occhi oltre che per la sua fiamma tedesca soprattutto per la sua ultima creatura imprenditoriale, Garage Italia Customs, società specializzata nella personalizzazione di auto di ogni tipo e “tutto ciò cha un motore”. Un progetto realizzato a Milano nell’ex stazione di servizio Agip in piazzale Accursio e che prevede anche uno spazio “food e beverage” con lo chef prezzemolino Carlo Cracco come socio di minoranza (al 40%) nelle attività di ristorazione.

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Su Instagram l’ultimo annuncio di questi giorni di Lapo Elkann riguarda il primo jet in versione custom ovvero personalizzato proprio da Garage Italia Customs sia negli interni che nella livrea. Un Bombardier Learjet 31 “nel blu dipinto di blu” così descritto da Elkann commissionato da Avionord Milano Linate Prime, compagnia aerea italiana che offre voli executive a privati e società.

Un business questo delle personalizzazioni motoristiche di alta gamma che sembra destinato a decollare.
Ma che in  base alle visure è riconducibile quasi all’assoluta proprietà azionaria di Lapo Elkann tramite la nuova cassaforte “Laps To Go Holding srl” e che controlla “Garage Italia Customs srl” non avendo quindi nulla da spartire con Italia Independent Group dal punto di vista societario. Cosa che non è passata inosservata a Piazza Affari e che sta provocando diversi malumori fra i piccoli soci di Italia Independent. Sempre più Independent.

 

@soldiexpert

Questa è la versione integrale dell’articolo di Salvatore Gaziano pubblicato in data 30 giugno su “Il Fatto Quotidiano”

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