Pictet Megatrend (oggi ridenominato Pictet Global Megatrend, ISIN LU0391944815) è un fondo che viene presentato come un prodotto che mira a cogliere le opportunità offerte dai grandi trend globali, ovvero quelle tendenze che in modo sempre più strutturale modificheranno il nostro modo di vivere.
Si tratta dunque di fenomeni che evolvono in modo indipendente dal ciclo economico e che, anche presi singolarmente, hanno la capacità di ridisegnare il panorama finanziario.
Secondo la casa di investimento Pictet, ma non solo lei naturalmente, queste tendenze sono le attività e quindi i titoli legati a digitalizzazione, sicurezza, nutrizione, energia pulita, salute, premium brand, smart city e biotech. Ma anche legno e acqua.
Si tratta insomma di un insieme di potenti forze di cambiamento sociale, demografico, ambientale e tecnologico che trasformeranno drasticamente il nostro mondo nei prossimi decenni.
Pictet Megatrend: benchmark e settori
Tutto bello sulla carta, ma cosa detiene questo prodotto in portafoglio?, in teoria. Ma il fondo Pictet Megatrend, cos’ha esattamente in portafoglio? Mantiene quello che promette nelle sue brochure patinate e accattivanti che richiamano in modo martellante il concetto di ‘trend del futuro’? E, soprattutto, è conveniente rispetto ad altri strumenti d’investimento come per esempio gli ETF?
Come vedremo in questa analisi, il fondo Pictet Megatrend, come la maggior parte dei fondi, è sicuramente costoso e quindi inefficiente: per cavalcare il futuro è sufficiente un ETF se proprio si vuole credere a questa “suggestione”. Scopriremo infatti in cosa investe, qual è il suo grado di rischio e di quali costi grava il sottoscrittore.
Ma anche le sue performance rispetto al benchmark e alcuni importanti dettagli “tecnici” che ci aiuteranno a raccogliere le informazioni necessarie per decidere se sottoscriverlo oppure no.
Il fondo ha una classe di rischio 4 su una scala da 1 a 7 e si rivolge a investitori con un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Pictet consiglia di tenerlo in portafoglio almeno cinque anni.
Il fondo Pictet Global Megatrend ha come benchmark l’MSCI ACWI NR USD (dove ACWI significa All Country World Index). Si tratta di un indice che rappresenta il mercato azionario mondiale globale e che comprende oltre 3000 azioni.
All’interno di esso, il fondo Pictet Megatrend effettua una selezione di “circa 250 titoli” tra le aziende che hanno, scrive Pictet, “un’elevata purezza tematica”. Cioè “una percentuale elevata del fatturato e/o del valore dell’impresa legata al tema di investimento”.
Il fondo Pictet Megatrend investe quindi ‘pescando’ liberamente nelle aree tematiche citate nel paragrafo precedente. Complessivamente, il confronto con l’indice benchmark appare corretto. Benchmark e settori del fondo Pictet Global Megatrend sono equilibrati.
Cosa che per esempio non si può dire del rapporto tra il fondo Pictet Robotics e il suo benchmark descritto in questa analisi.
Come si può vedere dalle tabelle riportate qui sotto, la ripartizione del patrimonio investito tra Pictet Megatrend e MSCI ACW Index è infatti confrontabile senza sostanziali differenze se non quelle dovute a una diversa classificazione del settore.
L’information technology (IT) comprende circa un quinto del portafoglio del fondo Pictet Megatrend, seguito dal settore Salute e dai titoli industriali che sfruttano tecnologie o processi innovativi (es. intelligenza artificiale o robotica).
Trattandosi d’innovazione, poi, è inevitabile che l’esposizione geografica sia ampiamente sbilanciata a favore degli Stati Uniti. Questo perché anche gran parte delle società non americane preferisce quotarsi al Nasdaq o al Nyse piuttosto che nel proprio Paese di origine.
A livello di titoli, tuttavia, la gestione attiva del fondo Pictet Global Megatrend si fa notare. I primi dieci del fondo Pictet Megatrend, infatti, sono piuttosto diversi dai primi dieci dell’indice benchmark.
Tra i primi troviamo infatti nomi come Techno Fisher Scientific, Visa, Salesforce (ognuno poco sopra l’1% del portafoglio), Waste Management, Splunk, Compass e NXP. Contro i classici “campioni” dell’indice Apple, Microsoft, Amazon o Nvidia.
Fondo Pictet Megatrend
Indice MSCI ACWI
Rendimento del fondo Global Megatrend Selection
Arriviamo quindi al primo punto critico del fondo Pictet Global Megatrend Selection, cioè il rendimento. Le considerazioni che devono essere fatte in questo senso sono due: il fondo ha ottenuto risultati assoluti positivi o negativi? E rispetto al benchmark ha fatto meglio o peggio?
Se confrontiamo il fondo Pictet Megatrend con un ETF che segue pedissequamente l’MSCI ACW Index (per esempio l’iShares Core MSCI World UCITS ETF USD Acc), vediamo che la performance di quest’ultimo è superiore a un anno (-9,61% contro -6,16%), a tre anni (32,74% contro 56,79%), a cinque anni (33,05% contro 66,65%) e a dieci anni (107,70% contro 177,67%).
Si tratta di una differenza – a vantaggio dell’ETF – di 3,5 punti percentuali a un anno, 24 a tre anni, oltre 33 a cinque anni e ben 70 a dieci anni. In soldoni, se dieci anni fa avessimo investito 100.000 nell’ETF sull’indice anziché nel fondo Pictet Megatrend oggi avremmo quasi 70.000 euro in più in tasca (al lordo dei costi). Scegliere con attenzione, quindi, magari con il supporto di un consulente indipendente come SoldiExpert SCF che non ha conflitti d’interesse, può fare la differenza. Basta fare un check-up gratuito.
Se diamo un’occhiata al grafico continuo degli ultimi dieci anni, vediamo chiaramente come, da fine 2015 a oggi, in nessun momento il rendimento del fondo Pictet Global Megatrend Selection è mai stato superiore a quello del suo indice di riferimento. E ciò pur ottenendo comunque risultati in termini assoluti naturalmente non disprezzabili.
Nel pubblicizzare il proprio fondo, Pictet fa quindi molti riferimenti al fatto che il suo Pictet Global Megatrend Selection ha consentito a gran parte dei sottoscrittori di ottenere un guadagno. Quello che però non dice è naturalmente che se i sottoscrittori avessero scelto strumenti più efficienti come costi, avrebbero guadagnato molto di più.
Volatilità e drawdown del Pictet Megatrend Selection
Come rendimento, il fondo Pictet Megatrend Selection non è mai stato in grado di offrire performance migliori dell’indice di riferimento. Questo vale anche per quanto riguarda la volatilità. L’iShares Core MSCI World UCITS ETF USD Acc ha infatti registrato una volatilità del 16,60% a un anno, del 14,58% a tre anni, del 15,25% a cinque anni e del 13,17% a dieci anni. Percentuali che per il Pictet Megatrend sono invece sempre superiori, rispettivamente del 18,40%, 16,29%, 16,52% e 14,03%. Ma non è tutto.
Se del fondo e del suo benchmark andiamo a confrontare drawdown, Sharpe ratio o indice di Sortino, comunque il Pictet Megatrend non ne esce bene. Di cosa stiamo parlando?
Per drawdown si intende la perdita massima nella fase più negativa, e qui a uno e tre anni ancora una volta prevale l’MSCI ACW Index. A cinque e dieci anni, invece, è il fondo di Pictet a prevalere, ma solo di un soffio (il 32,37% contro il 33,57% dell’indice per entrambe le scadenze).
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Lo Sharpe ratio è invece la misura del rendimento di un investimento rispetto al rischio assunto per ottenerlo. Indica, in definitiva, quanto un investimento ha reso in più rispetto al rendimento di un investimento senza rischio, come i titoli di Stato, tenendo conto del rischio assunto per ottenere quel rendimento.
Più alto è l’indice di Sharpe, quindi, più l’investimento ha generato rendimenti in eccesso rispetto al rischio assunto. E il fondo Pictet Megatrend Selection non riesce a fare meglio dell’indice né a tre anni (0,68 contro 1,12), né a cinque anni (0,45-0,77) né a dieci anni (0,61-0,86).
Si può quindi dire che anche tecnicamente il fondo Pictet Megatrend non appare una scelta adeguata a un investimento efficiente.
Il Megatrend di Pictet costa tanto
Passiamo infine al secondo e ultimo punto dolente del fondo Pictet Global Megatrend: i costi.
Se per assurdo i costi di sottoscrizione e di gestione di questo fondo fossero del tutto azzerati, probabilmente non sarebbe comunque conveniente. Ciò visti sia il rendimento negativo del fondo Pictet Megatrend rispetto al benchmark sia le caratteristiche tecniche illustrati nei paragrafi precedenti.
In realtà sono proprio i costi a mettere una pietra quasi tombale sull’idea di sottoscrivere un fondo simile.
Ogni anno, infatti, il Pictet Megatrend costa all’investitore almeno il 2,91% sul capitale investito a leggere i dati. Significa che, investendo 100.000 euro nel fondo, 2.910 euro vengono ogni anno trasferiti sul conto dell’intermediario che ve lo ha venduto per remunerare tutta la catena che c’è sopra di lui e in piccola parte anche l’anello finale della catena.
Cifra che in dieci anni diventa quindi di 29.100 euro, cioè quasi un terzo del capitale iniziale. Significa anche che i risultati di gestione devono superare ampiamente questa percentuale per trasformare il fondo in un investimento interessante.
Senza contare che Pictet segnala nei documenti informativi che la banca che ve lo vende (il “distributore”) può trattenersi “fino al 3%”. Come “spese di distribuzione”.
Conveniente? Mica tanto. Spese che possono essere sempre scontate al 100% da chi colloca i fondi e quindi se proprio volete sottoscrivere un fondo (non una buona idea rispetto a un ETF) esigete che vi siano sempre scontate considerato che tanto il vostro intermediario otterrà il ristorno di circa il 66-80% delle spese di gestione che la casa d’investimenti ogni anno farà gravare sul fondo. Così funziona in Italia.
L’ETF che abbiamo preso come riferimento nei paragrafi precedenti, l’iShares Core MSCI World UCITS ETF USD Acc, costa ogni anno lo 0,20%. Cioè, se scegliete il fondo Pictet Global Megatrend, avete uno strumento d’investimento che costa anche circa 15 volte di più. E che rende di meno ed è meno efficiente. Il Megatrend di Pictet costa tanto, quindi.
A questo punto potete scegliere. Ma il consiglio che un consulente indipendente come SoldiExpert SCF vi può dare è quello di valutare bene tutte le possibilità. E di non farvi incantare da brochure patinate, suggestioni, storytelling e frasi fatte.